8 capitolo

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Luna.
Sono a terra in ginocchio, il mio sguardo e perso nel vuoto, sto ancora piangendo, sono anni che ormai non uscivano più lacrime dai miei occhi e in meno di 24h sono riuscita a piangere tutte le lacrime che avevo in corpo. Il consiglio e arrivato mi stanno aspettando al piano di sotto. Non riesco a muovermi i miei occhi bruciano per tutte le lacrime versate, non riesco a muovere neanche un muscolo il mio corpo sembra bloccato, la mia mente viaggia nei ricordi passati, quando giravo per il branco con i classici jeans chiari e attilati e una semplice maglietta a maniche corte bianca le mie scarpe bianche che calpestavano l'erba e io che con mia madre racoglievo i fiori appena sbocciati tra sorrisi e canzoni, mio padre che si avvicinava a noi con il suo beta, e baciava la sua luna sotto il sole d'estate, i bambini che giocavano a nascondino ridendo tra di loro. Dei dovevo morire io non loro. Sento la porta aprirsi e dei passi avvicinarsi a me 《 se vuoi li mando via...》 poi una mano toccarmi la spalla 《 piccola lupa guardami 》come scotata da quel tocco il mio corpo si muove da solo. Mi alzo e mi volto verso l'assassino dei miei genitori 《 guardarti per cosa a cosa servirebbe 》 vedo un lampo di procupazione nei suoi occhi non appena mi vedo, sicuramente sono in condizione pietose ma non me ne può fottere di meno, si avvicina a me e mi prende la mano 《 dai a me il tuo dolore saprò sopportarlo...ma non escludermi...》lo spingo via, lui non mi deve toccare lui non deve avvicinarsi a me 《 sei stato tu la ragione del mio dolore sei tu la causa della morte dei miei genitori e sei tu la persono che odio di più a questo mondo...ora siccome lo stronzo a pretese sulla mia vita dobbiamo scendere per parlare con bastardi e assassini come lui 》 vedo il dolore delle mie parole colpirlo inpieno come una lama. Prendo un elastico dal mio polso e mi faccio una coda alta. Mi volto e camminare verso la porta sento i suoi passi che mi seguono, scendo le scale e vado verso il salotto dove un gruppo di stronzi ci sta aspettando, quando entro nel salotto tutti mi guardano come se gli dovessi portare chi sa quale rispetto, cosa si aspettano che mi inchini...non succederà mai io sono un Alpha come loro e merito lo stesso rispetto anche se sono una donna. 《 e un piacere incontrarti Luna 》 si alza uno di loro e mi viene incontro, e alto e sembra pure più tosto giovane rispetto agli altri i suoi capelli sono biandi e i suoi occhi nocciola quasi dorati hai bordi, le spalle larghe ed e piuttosto alto vedo tanti tatuaggi spuntare da sotto la maglietta, mi fa un bel sorriso e i suoi denti sono perfetti e le sue labbra carnose, un filo di barba contorna il suo viso. Indossa un semplice jeans blu scuro e una maglia a maniche lunghe nera, a delle scarpe sportive anche esse nere. 《 non posso dire lo stesso 》 mi siedo su una poltrona il più lontano e possibile da tutti loro, Adam si siede su un divano affinco allo sconosciuto 《 piacere jon...loro sono kai, Meson, Aron e per finire Stefan il membro più anziano del consiglio 》forse non l'anno ancora capito che non me ne frega un cazzo dei loro nomi, mi stanno condannando a convivere nella stessa casa di un assassino. Vedo Adam che mi guarda aspettando che io dica qualcosa. Il più anziano si schiarisce la gola portando la nostra attenzione su di lui 《 alpha Adam ci a informato della situazione...sia dello scontro che avete avuto e del tuo rifiuto...non so se tu sai delle nostre regole e usanze? 》io lo guardo torvo 《 ho 19 anni e non mi incatenerete in questa casa con un assassino per 4 mesi 》Adam abassa lo sguardo e quel jon gli da una pacca sulla spalla, l'anziano che onestamente non ricordo come si chiami e non mi interessa sorride dolcemente 《 hai me Luna le cose andranno così sei una lupa forte di quanto mi anno raccontato Adam e Zora e riuscirai ad superare 4 mesi in compagnia di un cretino come Adam...sei un Alpha 》 ok non mi aspettavo queste parole da da parte sua 《 ogni tanto verremo a farvi visita e assicurarci che vada tutto bene o almeno che uno dei due uccida l'altro...e il momento di andare 》 si alzano salutano Adam che ricambia le strette di mano e i saluti e poi ci provano con me ma non li degno nemmeno di uno sguardo. Adam chiude la porta e viene verso di me 《 fai un altro passo e nel tuo futuro vedo una sedia a rotelle...》 lo ghiaccio con lo sguardo, si siede di fronte a me e sospira 《 lasciami almeno avvicinare a te piccola lupa io ho bisogno di sapere che tu non stia soffrendo...》 mi alzo e vado verso il divano dove lui e seduto 《 vuoi che io non soffra!?》
《 si voglio che la mia compagna la mia luna non soffra 》bugiardo penso solo che sia un grande bugiardo 《 allora uccidimi perché tu hai gia rovinato la mia vita...ma solo vederti mi da un dolore atroce...stai continuando a rovinarmi la vita quandi uccidimi non potrò soffrire da morta 》 vedo un lampo di procupazione attraversare il suo volto i suoi occhi scattano su di me, si alza e si avvicina il più e possibile ma appena fa un altro passo i miei occhi diventano rossi e lui si blocca 《 non potrei mai ucciderti e ciò che ho fatto sta uccidendo anche me solo il pensiero di tutto ciò che ai dovuto passare mi sta logorando...e che sono un mostro lo so già solo un mostro farebbe quello che o fatto io ma non sapevo chi saresti stata per me non ne avevo idea che tu fossi la mia compagna...se avessi saputo che saresti stata la mia Luna ti avrei protetta ti avrei stretta a me e io darei la mia vita per curare il tuo dolore 》
- BUGIARDO grida ivi - sta mentedo ci vuole solo usare e ferire di nuovo...lui cia tolto tutto...lui non era li quando quel uomo cia fatto del male non c'era quando il nostro dolore cia portato ha distruggerci, lui ha ucciso la nosta famiglia.
Non rispondo alle sue parole, mi volto e salgo le scale correndo 《 piccola lupa ti prego...ti prego 》entro nella stanza e chiudo la porta alle mie spalle. Mi lascio ricadere con la schiena lungo la porta, porto le gambe al petto e poggio la testa su esse e lacrime salate rigano ancora il mio viso, non ci riesco non riesco a trattenere le lacrime...fa troppo male il cuore mi fa male loro dovrebbero essere quai con me, tra le braccia del mio papà e la cioccolata calda della mia mamma che mi faceva quando ero triste...e mi diceva che tutto sarebbe andato bene perché io ero la ragazza più speciale del mondo e che tutto si sarebbe risolto con il mio sorriso e la mia grinta.

Alpha e la ragazza nell'ombra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora