11 capitolo

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Salto temporale di 4 giorni

Luna.
Sono le quattro del mattino e i tacchi mi stanno uccidendo. Mi siedo al bancone e guardo Benjamin 《 cosa ti serve fiorellino 》 sorrido al suo nomignolo, non esco pazza quando mi chiam così ma non mi dispiace 《 voglio morire...mi fanno male i piedi le gambe e penso che se faccio un altro passo con questi così che chiamano scarpe mi si staccano i piedi 》
Lui ride, Benjamin e davvero un bel ragazzo alto biando occhi azzurri e un leggero acenno di barba, a le labbra carnose ed la pelle abbronzata e pieno di tatuaggi e il naso a patata dove come me a un pirsing lui a un cerchietto dorato e io ce lo argento. 《 dammi un po di whisky senza ghiaccio 》 lui mi serve il drink e io lo mando giù tutto d'un fiato 《 tra poco stacco luna se ti va ci fumiamo una sigaretta insieme 》 io anuisco e aspetto seduta, sia lodato chi a inventato le sedie. Non riesco ad essere spensierata a divertirmi e ridere di gusto, il mondo mi e crollato a dosso dopo che i ricordi sono tornati a galla, o ripreso a non dormire non mangiare stare a lavoro fino a tardi e fumare come non mai per rilassarmi un po, sono davvero stanca e vorrei che tutto smetta ma una parte di me sa che deve vivere per loro. Vedo Benjamin girare dal bancone e mettersi un giubbotto 《 dai vieni 》mi alzo dal mio amato divano e lo seguo fuori, ci sediamo sul muretto e lui mi porge una delle sue sigarette, io la avicino alle labbra e poi lui mi fa accendere io aspiro e tutti i miei nervi si rilassano. Mi levo i tacchi e li metto a terra 《 dio che dolore 》 mi massaggi le gambe, poi una folata di vento freddo mi colpisce io sono ancora con il completino da lavoro ed un brivido mi attraversa tutto il corpo, Benjamin si leva la giacca e me la mette su le spalle 《 sai che sei il mio eroe vero...stavo morendo di freddo 》 poi sento un crampo alla gamba...cazzo che male cazzo che male cazzo che male. Faccio una smorfia di dolore 《 che ce fiorellino》 si avvicina a me...un po troppo.
《 nulla solo un crampo i doppi turni mi stanno sfinendo 》 si avvicina a me e si abassa in ginocchio tra le mie gambe, io lo guardo male e lui ride. Poi mette la sigaretta nel posacenere e comincia a massaggiarmi la gamba scendendo pure su la caviglia io butto la testa al indietro e gemo per il sollievo 《 se sapevo che bastava un massaggio per farti gemere lo avrei fatto prima 》 lui ride e io divento un pomodoro e gli do uno schiaffo sulla testa, poi continua 《 ti prego sposami Benjamin...》 lui continua e sento il mio corpo più rilassato del solito e cosi bello.

Adam.
Sono fuori dal club dove lavora. La vedo uscita accompagnata da un ragazzo, e mezza nuda, sento la rabbia salire dentro di me e il mio lupo lotta per uscire e prendere il sopravvento ringhio, lei e mia nessuno la deve guardare. stanno fumando, poi lei si leva i tacchi e lui gli mette la sua giacca sulle spalle si inginocchia davanti ha lei e gli massaggia le gambe.
Dopo un po lui rientra e lei resta li seduta a fumare fuori, mi concentro su di lei e tutti i suoni della città scompaiono 《 e tutto un po una merda senza di voi...vi rivoglio qui...voglio tornare a girovagare per il branco e aiutare le famiglie come mi avete insegnato...voglio ridere scherzare e cantare con te mamma mentre racoglievamo quelle rose che ci piacevano tanto, a fare coroncine con le Margherite appena colte...vorrei sentire le vostre risate e la gelosia di papà quando uscivo con i ragazzi...la vostra procupazione quando certevolte tornavo a casa in lacrime e mi stringevate forte tre ale vostre braccia...vorrei svegliarvi con la colazione a letto la mattina del vostro anniversario come da tradizione...e che mi dicevate che per voi sarei stata sempre la vostra lupetta, e quando per il mio compleanno mi facevi trovare sempre quei cornetti che preparavi apposta per farmi felice mamma, e quando conbatevo contro papà al all'enamento, e vorrei tornare a parlarvi di danza dalla mattina alle sera mi ricordo ancora le vostre facce esasperate ma felici...quando venivate ai miei saggi di danza e facevate il tifo per me e se andava male e io ero giù c'era sempre papà che cucinava la sua magica pizza...vorrei essere morta con voi...》 dei cosa ti ho fatto cosa ti ho portato via mia piccola lupa, quanto stai soffrendo ancora a causa mia...quanto vorrei stare li con te e stingerti a me e dirti che ci sono io, che io mi prenderò cura di te che ti farò ridere e cantare che tornerai a ballare e sarò in prima fila a fare il tifo per te. Poi vedo uscire due ragazzi e una ragazza con una coperta sulle spalle. Si  avvicinano a lei con delle birre in mano. L'amica gli porge una birra e si siede accanto a lei abbracciandola e coprendola insieme a lei 《 sapere che siete i miei salvatori vero...avevo proprio bisogno di una birra 》 i ragazzi ridono 《 che hai Lu? 》 fa un sorso di birra 《 solo ricordi fantastici Kelli...》 si stringe al amica 《 a l'ora brindiamo ai ricordi che rimangano tali e non ci sconvolgono la vita 》 poi il moro avvicina la birra e lei sorride brindando con loro 《 io e meglio che vado adesso...ho già fatto 14 ore di lavoro e sento la necessità di una doccia calda e di bruciare i tacchi 》 poi si alza prende i tacchi e rientra.
Dopo una ventina di minuti esce, indossa una semplice felpa grigia e dei jeans neri strappati e ai piedi a degli anfibi. Saluta gli altri e  si mette le cuffie alzando il cappuccio della felpa si mette il borsone in spalle e si incammina a piedi.
Io metto in moto e la seguo.

Luna.
Oggi non o portato ne la mia macchina ne la moto, avevo voglia di fare due passi camminare mi schiarisce sempre le idee e sono felice di farlo anche se sono un po' stanca. Tra meno di due giorni e il mio compleanno e la settimana dopo e natale...vorrei fossero qui...mi sento così sola, così vuota come se non avessi niente per qui lottare realmente. Sento una macchina che mi segue, mi volto e vedo che e un sub nero. Aumento il passo, sento il cuore in gola e il panico inizia ad assalirmi...luna devi respirare sara solo un caso. Dei no non qui non adesso...sto per avere un attacco di panico porca puttana sto per morire...non sarebbe così male però non sarei più sola avrei il mio branco la mia famiglia...i miei genitori e tutto il dolore finirebbe. Sto faticando a respirare e la mia pelle sembra andare in fiamme il battito e accelerato le mani mi tremano e le gambe sembrano fatte di gelatina. Mi poggio ad un albero e cerco di fare respiri profondi. Sento la macchina fermarsi e dei passi e una figura inginocchiarsi davanti a me e buio non si vede molto《 piccola lupa dai respira...piano fai dei respiri lenti e profondi》 no non può essere lui 《 per una volta fai ciò che ti dico 》 cerco di accantonare la rabbia per un istante e faccio ciò che mi ha detto lui respiro piano e profondamente, sento i battiti diminuire e il corpo rilassarsi 《 brava così...così continua 》mi riprendo finalmente e ora posso tornare ad incazzarmi 《 che cazzo ci fai qua !?》

Alpha e la ragazza nell'ombra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora