3 capitolo

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Pov Adam
Finalmente atteriamo in Russia.
Mi alzo dalla poltrona e vado verso la camera da letto entro e vado verso la mia piccola lupa, mi avvicino a lei e vedo che è vestita con solo un top e un pantaloncino, mi avvicino all'armadio e prendo una felpa molto pesante e una coperta di lana, la vesto e poi la prendo in braccio, e cosi leggera che quasi non mi accorgo di averla tra le mie braccia.
Esco dalla stanza e scendo dall'aereo con lei tra le braccia.
E non appena siamo fuori una folata di vento gelido ci colpisce io non ci faccio più di tanto caso, sono abituato al freddo ma quando abbasso lo sguardo vedo il labbro della mia piccola lupa tremare e il suo piccolo corpicino cercare calore, le sue braccia si stringono più forte a me e questa cosa mi riempie di gioia.
La stringo più forte a me per dargli calore, salgo velocemente in macchina e dico al mio beta di accendere i riscaldamenti e finalmente partiamo verso la casa branco.
In una 10° di minuti arrivo a casa e io scendo dalla macchina con la mia piccola lupa, il branco e tutto davanti a noi e quando vedono la piccola lupa ribelle tra le mie braccia iniziano a esultare di gioia per aver trovato finalmente la loro luna.
Io saluto tutti con un cenno del capo e poi entro velocemente dentro la casa Branco per non far prendere ulteriore freddo alla piccola ribelle che ho con me, entro e vado verso le scale salendo al piano superiore, percorro il corridoio e vado verso camera mia...anzi nostra, apro la porta ed entro dentro la stanza andando sul letto, la stendo delicatamente su esso e la copro il più possibile, esco dalla stanza e chiudo la porta a chiave, con tutto l'amore che provo per lei so già che tenterà di scappare e io questo non glielo posso permettere.
Scendo al piano di sotto e vado verso il divano dove trovo uno dei miei beta e la sua compagna che scherzano, mi avvicino a loro e mi siedo sulla mia poltrona e cominciamo a pensare a lei quando si sveglierà, sicuramente mi darà del filo da torcere e io non vedo l'ora di fargli capire che il legame che ci unisce è qualcosa di unico e molto raro, lo aspettata per 400 anni e ora che è con me mi sembra tutto un sogno.

Pov Luna
Mi sveglio a causa di un freddo bestiale.
Apro gli occhi e vedo che sono in una stanza che non è la mia, il mio corpo trema e i miei denti battono a causa del freddo.
Vado verso una porta ma è chiusa a chiave, all'improvviso mi torna in mente quello successo poche prima, lui che entra in casa mia io che provo a scappare e lui che mi inietta qualcosa.
Che grandissimo figlio di puttana, mi fermo al centro della stanza e do un occhiata per vedere se ci sono vie di fuga, la stanza e su dei toni grigi e neri ma l'occhio mi si ferma su una finestra, però all'improvviso la serratura scatta e la porta si apre, e lui e lì sulla soglia della porta che mi guarda, giuro che se non c'è la finisce di guardarmi così lo faccio fuori questo stupido cane

Pov Adam
La vedo al centro della stanza che si stringe su sé stessa per il freddo il suo corpo trema e i suoi denti battono ma lei cerca di resistere purè al freddo.
Mi avvicino a lei ma fa tre passi indietro e guardandola la rassicuro:
- non ti farei mai del male
Lei mi guarda e dice velenosa
- si è guarda ora sono qui in un posto che non conosco con un cane che avevo rifiutato e la sicurezza perenne di non volerlo nella mia vita. Quindi non mi raccontare la solita storia e fammi uscire da questa maledetta stanza.
Io mi avvicino a lei mentre parla, non  accorgendosi della mia vicinanza, le metto una mano sul fianco, la sento sussultare sotto il mio tocco, lei cerca di scappare da me ma io aumento la presa sui suoi fianchi lei mi guarda e  con rabbia dice
- leva quelle luride zampe da cane dal mio corpo
rido e le dico
- ti vuoi calmare...vorrei parlare civilmente
Lei mi guarda;
- se non mi lasci andare ti spezzo le mani
Io sospiro e lascio la presa sui suoi fianchi e mi allontano da lei, mi guarda e dice sorridendo
- bravo cane
Sospiro
- ora ti potresti sedere...così parliamo un po;
- parlare di cosa...tu mi hai rapita dopo averti rifiutato quindi non ne avevi più il diritto lo capisci o no;
Io la guardo e le urlo
- 400 ANNI TI HO ASPETTATO PER 400 FOTTUTISIMI ANNI E ORA MI VIENI A DIRE CHE NON NE AVEVO IL DIRITTO...TU SEI MIA;
lei mi risponde
- io appartengo solo a me stessa;
Poi mi mostra i suoi occhi rossi come il sangue, no un attimo anche la mia piccola lupa e un alpha
Mi avvicino a lei provando ad accarezzargli una guancia
- sei incantevole
Lei si sottrae dal mio tocco e dice
- non me ne fotte un cazzo cosa tu pensi di me.
Devo a tutti i costi uscire da questa stanza se non voglio mostrargli il peggio di me.
Mi giro e vado verso la porta ma prima di uscire dico
- se hai bisogno di farti una doccia li c'è il bagno e se vuoi indossare qualcosa di più caldo li troverai la cabina armadio
Poi mi giro ed esco dalla stanza, chiudo la porta a chiave. Prima o poi dovra accettarlo ormai questa è casa sua, lei rimarrà qui.

Pov Luna
Questo cane rognoso pensa seriamente di riuscire a tenermi buona, beh, si sbaglia di grosso.
Mi avvicino alla finestra ed è chiusa, l'unico modo per aprirla e romperla, vado verso la cabina armadio e prendo una sua maglietta e la avvolgo nella mia mano mi riavvicino alla finestra e con un pugno rompo il vetro, guardo fuori e vedo che siamo si e no forse al 2°piano.
Faccio un respiro profondo e mi butto giù, l'impatto con la neve è stato più o meno morbido, mi rialzo e comincio a correre.
Scavalco la recensione inoltrandomi nel bosco.
Non so da quanto tempo è che sto correndo ma ora è calata la notte, e fa un freddo bestiale.  All'improvviso vedo un'uscita fuori dal bosco e corro verso essa e mi ritrovo su una strada...

Alpha e la ragazza nell'ombra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora