Le labbra scesero a quel punto a baciarle il collo in particolare alla clavicola sentendola respirare affannosamente...
Trattenendo i gemiti..
> disse lui sussurrando sulla sua pelle continuando a baciare delicatamente la clavicola stimolandola anco...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
~Capitolo 72~ ( Anime Spezzate ) ~♥️♦️♣️♠️
Dopo la vittoria contro il Re di Quadri, qualcosa era cambiato in Chishiya. Ma in realtà era gia da tempo che qualcosa in lui stava cambiando.
Prima, il fatto di essere finito in un mondo simile lo entusiasmava, mentre ora era stanco. Il fatto di realizzare quanto quel mondo fosse crudele lo stava appassendo sempre di più. Facendogli ricordare quanto nel mondo reale , la realtà non è poi così diversa da dov'è ora.
Essendo quasi un medico, gli è capitato parecchie volte di vedere persone morirli davanti a gli occhi e non poter fare nulla specialmente quelle in cui era costretto a non fare nulla.
Non gli è mai venuto da piangere o altro in quelle situazioni, risultava sempre come se non gliene fregasse nulla e mostrava a tutti quel sorrisetto odioso.
Ma anche lui..credeva che non gli importasse nulla di nessuno ma non era così.
Riusciva e poteva provare quello che provavano gli altri. E il tutto l'ha realizzato quando Julia era entrata a far parte della sua vita.
Eppure durante il Game di quadri aveva lasciato liberamente che il Re vincesse. Ma non l'ha fatto. Ha scelto di sacrificarsi.
Da una parte e sollevato perché non intendeva morire per davvero, aveva dei piani per il futuro, piani insieme alla ragazza eppure dall'altra parte lo trova ingiusto che tra i due , quello ad essere ancora vivo era lui.
Nel mentre camminava per dirigersi verso il Re di Picche essendo il penultimo game rimasto. Incrociò Arisu.
Quel ragazzo nonostante sarebbe morto durante il 10 di cuori per colpa sua l'aveva "perdonato" o meglio aveva compreso il perché gli avesse fatto una cosa del genere.
Molte volte la sua ragazza , gli aveva detto che oltre a spiegare il perché ha agito in quel modo contro di loro doveva anche chiedere scusa.
Ma non l'aveva ancora fatto. Non era il tipo da chiedere scusa facilmente essendo che non commetteva mai errori. Ma questo in realtà non è vero.
Si giustificava sempre con una stupida frase ,con quel sorrisetto sul viso come se non gli importasse nulla ,come se lui avesse ragione e gli altri no. Ma quella maschera stava cadendo. Si stava sgretolando piano piano sempre di più.
Osservò il moro da lontano continuando a camminare verso di lui. Osservò come aveva trovato un fucile da caccia e si guardava intorno con aria dispersa come se quel posto in cui si trovava gli ricordava qualcosa.
<<Ehi!>> urlò il biondo per farsi notare <<Così sei venuto qui anche tu.>>