Dove tutto è iniziato...

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(Ludovica's pov's)

"Appena Step ed Elisa arrivarono sulla soglia della villa iniziai a piangere, mi erano mancati così tanto e iniziai a dire solo scusa, lo continuavo a dire e poi mi avvicinai al carrozzino che aveva mia figlia, le chiesi scusa per aver lasciato suo padre da solo e soprattutto per averla lasciata da sola. Stephan si meravigliò dalle mie parole e mi disse che allora non erano loro il motivo, che non li volevo lasciare ed io gli risposi che il problema ero io, stavo in un periodo molto stressante e soprattutto il fatto che Elisa non si attaccava al seno aveva complicato quel periodo ma poi per fortuna grazie anche ai genitori di Manuel ero riuscita a capire quanto sia il mio fidanzato ma anche mia figlia mi mancavano e quindi gli chiesi se mi potevano perdonare e potevo ritornare con loro. Allora Stephan prendendo Elisa dalle mie braccia, e con una voce da bambino disse che mi avrebbero perdonata e che potevo tornare ad essere la loro fidanzata e mamma. Quindi ringraziai Manuel e i suoi genitori per avermi aiutata e ospitata e poi tornai a casa da mia mamma che mi iniziò a strillare e a dirmi quanto fossi stata irresponsabile, quanto fossi stata stupida e che glielo avrei dovuto dire cosa provavo e cosa sentivo. Ma poi mi abbracciò fortissimo e mi disse che le ero mancata. I giorni proseguivano normalmente, riuscimmo poi piano piano a trovare il giusto ritmo, tra allenamenti, studio e prendersi cura di Elisa, rispettavamo i turni alla perfezione e certe volte avevamo anche un pò di tempo per noi. Decidemmo di non perdere il nostro romanticismo perchè senza quello forse avremmo perso anche l'amore che ci univa. Quando giocavamo le partite del campionato, Elisa veniva a vederci con i nonni e la nonna e se tipo o io o Stephan avessimo fatto goal lo avremmo dedicato sempre a lei la nostra gioia. In una di queste partite a guardarci c'era un dirigente di una squadra importante che giocava in serie B, per Stephan era una grandissima opportunità per realizzare il suo più grande sogno quello di diventare un giocatore di calcio professionista. In quella partita ognuno di noi diede il massimo e facemmo un'ottima partita e vincemmo con tanti goal di scarto ed ecco che quando stavamo festeggiando in campo tutti quanti venne il mister che chiamò Stephan, Manuel e Aurel e insieme con loro andò da quel dirigente. Vidi Stephan molto felice e capii che quindi qualcosa da quella partita poteva uscire ed infatti dopo che finirono di parlare venne vicino a me e mi disse la bellissima notizia era stato preso per giocare in questa squadra di serie B, io all'inizio fui felice e sorrisi e poi dopo però in mente mi vennero brutti pensieri, come avremmo fatto? Stephan ed io saremmo stati lontani ma avevamo una figlia... come potevamo fare?. Lui mi chiese il motivo per cui io non fossi felice, glielo spiegai e lui mi disse che avremo trovato un modo ma che quel giorno dovevamo solamente festeggiare e così facemmo. Quei mesi di scuola che rimanevano, li passammo a studiare ovviamente per l'esame di maturità ma anche a pensare come fare per stare insieme. Facemmo anche molti incontri per le università dopo il liceo ed ecco che ce n'era una proprio dove si sarebbe dovuto trasferire Stephan, era una di quelle Università che avevo sempre desiderato per trovare il mio posto nel mondo del calcio accanto con Stephan. Quindi decidemmo di affittare una casa proprio in quella città così saremo stati insieme e soprattutto avremmo cresciuto insieme nostra figlia. Arrivò poi il giorno della firma del contratto e successivamente la maturità, passammo tutti quanti e finalmente potevamo ritenerci diplomati. Decidemmo di festeggiare il diploma tutti insieme anche perchè poi le nostre strade si sarebbero divise, io, Stephan, Manuel e Aurel saremo andati nella stessa città ma gli altri no. Quindi fu l'ultima volta che potevamo stare insieme nella stessa città che ci aveva visti crescere e finalmente ci rivedeva insieme dopo tanti anni. Vivemmo poi anche un'estate insieme, la prima estate di Elisa, fu emozionante poterla vedere nell'acqua, eravamo molto in apprensione. A settembre poi io e Stephan ci trasferimmo in quella città, insieme con noi all'inizio abitarono anche Manuel e Aurel e si trasferii anche mia mamma in modo tale che quando io e Stephan eravamo via lei potesse accudire Elisa. Con le ragazze e con i propri fidanzati ci vedevamo via skype e ci promettemmo che una volta ogni mese ci saremmo visti nella città e saremmo stati insieme. Tutto andava per il verso giusto e non mi potevo lamentare, avevo inizialmente un pò di problemi con i tre maschi in casa che non mi aiutavano ma poi quando iniziai a fare la voce grossa capirono che mi dovevano dare una mano e quindi tutto andò per il verso giusto. Quello che studiavo mi piaceva molto e univa la mia passione per il calcio all'altra mia passione la matematica. Uno di quei week-end che potemmo ritornare nella nostra vecchia città, ecco che successe una cosa strana. Benedetta e Stefania mi portarono nella mia vecchia scuola con una scusa stupidissima quella di dover ritirare il diploma, Stephan uscì molto prima e fu molto vago su dove doveva andare, queste cose non mi convincevano. Mi fecero indossare poi una cosa un pò elegante e questa cosa mi insospettii ancora di più. Appena aprimmo la porta della scuola vidi che era tutta decorata da palloncini che erano attratti al muro, e con un filo che scendeva e alcuni di quei fili avevano legati dei bigliettini. Il primo era proprio davanti a me e Benedetta mi invitò a leggerlo

*Tutto è incominciato in questa scuola... la scuola che ci ha visti crescere, ci ha visti insieme e poi non più, ci ha visti ritrovarci e poi ci ha visti innamorati l'uno dell'altro... ora vai dove ci siamo visti la prima volta l'anno in cui ci siamo ritrovati...* c'era scritto in quel bigliettino. Ci pensai un pò e mi ricordai... la prima volta dell'anno prima in cui ci siamo visti fu nell'aula, vicino al mio banco e quindi con Benedetta e Stefania andai verso l'aula, tutto il soffitto era pieno di questi palloncini e fu bellissimo vedere quel posto così bene decorato. Arrivammo all'aula e vicino al mio banco e sopra di questo c'era un altro palloncino e legato al filo un altro bigliettino. Lo presi e lo lessi 

*proprio in quel posto mi fermai il primo giorno di scuola di due anni fa... proprio davanti a te... non so se è destino o no sta di fatto che io ti guardai e già vidi la ragazza più bella che io avessi mai visto... adesso vai dove ci siamo baciati la prima volta, dopo che io ho deciso che volevo provare a stare con te una volta saputi tutti i tuoi sentimenti per me* scrisse in questo bigliettino. Lì capii subito... era il bagno della mensa, certo non era un gran posto ma ci andai lo stesso. Aprii la porta del bagno e non trovai palloncini ne bigliettini, rimasi delusa credevo di aver sbagliato ed invece andando ad aprire la porta lo vidi... era un altro bigliettino questa volta era attaccato alla porta 

*credevi di aver sbagliato? ed invece no... è qui proprio vicino a questa porta dove io ho sentito di nuovo le tue labbra, dove ho capito che tra di noi c'era qualcosa di più potente ed è proprio qui dove è iniziato tutto... ora vai in quel corridoio dove ci siamo scontrati quel giorno del provino...* c'era scritto in quel biglietto. Io lo presi dalla porta e poi andai in quel famoso corridoio. Ed ecco un palloncino con un biglietto e lo lessi 

*dai ci siamo quasi... qui i nostri occhi si sono incrociati la prima volta, dove ho letto il tuo profilo Instagram... e dove ho capito che potessi essere una persona interessante... ora vai dove hai finalmente trovato te stessa, dove ogni allenamento finiva con delle coccole o dove abbiamo generato nostra figlia... forza vieni che ti aspetto* qui rimasi un attimo turbata, voleva intendere lo spogliatoio o la palestra? non sapevo cosa fare e quindi chiesi un suggerimento dalle ragazze che mi condussero in palestra ed ecco, che partì la canzone mia e di Stephan e la palestra era tutta piena di palloncini questa volta a terra e un unico palloncino lo teneva Stephan in mano, io gli andai incontro e poi lui prese il bigliettino da quel palloncino e si inginocchiò, io allora capii cosa stava succedendo 

<<amore mio qui e dove abbiamo fatto per la prima volta coppia... e dove ti ho visto giocare e mi sono innamorato di te... qui ho capito che eri la donna giusta per me... qui abbiamo generato nostra figlia, e quindi qui deve essere anche il posto dove ti chiedo... Ludovica Ghiglione... mi vuoi sposare?>> disse lui e aprii una scatoletta con un anello stupendo. Io prima rimasi sconvolta in positivo mettendo una mano davanti alla bocca poi presi le sue mani e dissi..."

Tra i banchi di scuolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora