II

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A quelle parole, il mezzo uccello rimase in silenzio. Di solito era più sfacciato, ma non sapeva come che in quel momento tutte le parole gli erano morte in gola e si limitava solo a osservare il suo interlocutore. 
《Non hai nulla da dire?》
Chiese curioso l'altro, mettendo le braccia conserte contro il petto. Gli occhi blu profondo sembravano scavargli un buco dentro l'anima, se mai ne avesse avuta una.
Non avevano nulla a che fare con i suoi di un giallo pallido che osservavano in modo freddo quel tizio che lo aveva menato così forte da sfiguargli  il viso. Non aveva il coraggio di specchiarsi, anche perché non c'era nessuna fonte riflettente sulla quale avrebbe potuto farlo, gli bastava capire in che condizioni riversasse percependo quel profondo gonfiore e dolore al viso.
《Mi stai facendo irritare.》Continuò a dire l'altro, a denti stretti ed entrando nella stanza, appoggiò la lanterna al centro di essa per donarle un po' di illuminazione.
《Non parlo con i bastardi che mi menano.》
Rispose il biondo ridacchiando, ma l'altro fu così veloce,  non lo percepì  nemmeno spostarsi che venne colpito da un pugno così forte da fargli girare il viso. Hawks sputò a terra un ulteriore rivolo di sangue. Ormai il suo viso era immerso nelle fiamme.
《È  tutto questo che sai fare ?》
Ridacchiò  poi, girandosi lentamente in direzione del sole sequestratore; questo ormai lo guardava con occhi che per poco non esplodevano  di rabbia.
Strinse i denti così forte, mettendoli in mostra e sollevando il labbro, poi afferrò la tunica bianca dell'uomo alato e Sibilò:《 Sei tu quello rinchiuso.》
Poi si staccò  e uscì da quella stanza, lasciandolo di nuovo nella sua solitudine. Non avrebbe potuto controbattere alle sue parole, aveva ragione, era lui quello con mani e piedi legati.
Le gambe gli tremavano. Per quanto tempo era rimasto in piedi ? Ormai era stato così concentrato sui dolori al viso  che non aveva badato nemmeno un po' al fatto che le gambe gli stavano cedendo per tutto quelle ore in piedi.
《Almeno un divanetto me lo merito !》
Urlò,  il suo tentativo era quello di farsi sentire, ma già sapeva che non avrebbe ottenuto nessun divanetto e sarebbe stata quella la sua vita d'ora in poi.
Aveva notato che l'uomo, nonostante fosse uno spartano, sapeva ben masticare il Macedone, aveva un accento ben marcato di quelle parti e azzardò  che fosse nato anche lì, aveva anche il colore della carnagione simile a quella dei macedoni.
La nota positiva era che avrebbe potuto insultarlo e l'altro avrebbe capito anche.

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