Solarino, Siracusa
Venerdì 15 giugno 1984
Ore 10:00L'aria estiva soffiava sul piccolo paesino siracusano. La scuola era da poco finita e ormai l'estate era incominciata.
Le piazzette erano piene di bambini che giocavano dalla mattina alla sera, i bar cominciarono ad offrire le loro ottime granite e la gente rispolverò le loro vecchie bici, che erano state rinchiuse per un intero inverno. Tra questa gente c'era proprio Benedetta.Ormai Benedetta aveva quasi diciassette anni e la sua bellezza ammaliava molti: pelle chiara con un viso tondo ma elegante, gli occhi scuri erano dello stesso colore dei suoi capelli lisci, caratterizzati da una frangetta che non copriva completamente il suo volto.
Anche se ormai era una signorina, la nostra Benedetta non era cambiata: amava ancora aggiustare i mezzi nell'officina di suo padre, Sebastiano Renda, e la sua lingua tagliente e il suo carattere forte non erano cambiati di una virgola.Benedetta pedalò fino ad arrivare al Bar Mangiafico, uno dei bar migliori di Solarino. Appoggiò la sua bici al muro ed, evitando gli sguardi degli uomini seduti al tavolo, entrò nel bar: e pensare che fino ad un anno fa la chiamavano masculu mancatu.
- Buongiorno Giovanni- salutò la ragazza, facendo girare il proprietario, che era dietro il bancone.
Giovanni aveva più o meno l'età del padre di Benedetta. Un uomo umile e gentile, una delle poche persone del paese con cui la ragazza andava d'accordo.
- Ciao Benedetta, che piacere averti qui- affermò Giovanni- Cosa ti porta qua?-
- Mamma mi ha detto che devo prendere una piccola vaschetta di dolci -
- Hai delle preferenze?-
- Dovresti conoscerci bene -
- Hai ragione, torno subito. Hanno appena sfornati alcuni dolci e te li do' belli freschi-Giovanni scomparì nella cucina, lasciando la ragazza da sola.
Benedetta notò che sul bancone c'era un libro. Guardò che argomento trattava ed era un libro che parlava della meccanica dei modelli degli ultimi motorini appena usciti. Sfogliò affascinata quelle pagine: si vedeva che era figlia di suo padre.- Vadda cu c'è- affermò una voce, che Benedetta riconobbe subito.
- Ciao Salvatore- salutò la ragazza con un finto sorriso.
- Sai che questa cose non sono adatte alle ragazze, vero? - domandò Salvatore, riferendosi al libro che Benedetta aveva trovato sul bancone- Probabilmente non capisci queste cose e...-Odioso era da piccolo e odioso lo è da grande. Benedetta non sopportava quel ragazzo che ci provava spudoratamente con lei, come faceva con tutte.
- Giovanotto- affermò Giovanni, riuscendo dalla cucina - Stai infastidendo la picciotta. Quindi o te ne vai o ti faccio andare a calci nel culo-
Salvatore non se lo fece ripetere due volte e ritornò dai suoi amici seduti.
- Grazie mille. Quel coglione non mi lascia in pace-
- Lascialo perdere - affermò Giovanni- Ti piace questo libro?-
- Si, abbiamo parlato tanto della meccanica a scuola e poi avendo papà...-
- A proposito. Congratulazioni per la promozione al quarto anno. È un grandissimo traguardo. Mamma era molto felice quando me l'ha detto-
- Grazie mille, Giovanni- affermò arrossendo la ragazza- Quanto le devo per i dolci?-
- Ah no. Li offre la casa questi e anche il libro. Non voglio nessun ma-
- Non obbietto allora - scherzò la ragazzaDopo aver salutato il proprietario e aver riposto le sue spese nel cestino, Benedetta riprese la sua bici e pedalò verso casa. Appena arrivò, mise la catena al suo mezzo e rientrò nella sua abitazione. Quando entrò, senti un leggero bisbiglio.
- Mamma, papà sono tornata- urlò la ragazza per far sapere il suo arrivo.
I suoi genitori sbucarono da un angolo del corridoio e si diressero verso la cucina, che era la prima stanza della casa.Sebastiano Renda era un uomo affascinante per i suoi cinquant'anni. Era di media statura, con capelli e occhi chiari come la sua carnagione, fattore che aveva ereditato Benedetta. Era il proprietario di un officina che si trovava poco distante dal centro ma era apprezzato anche fuori da Solarino.
Francesca Perdichizzi, la bella moglie di Renda come la definirono i paesini appena arrivò qui. Proveniente da Catania, Francesca aveva catturato tutti con la sua bellezza mediterranea: capelli castani come quelli della figlia Benedetta, la carnagione e gli occhi scuri la rendevano la donna più bella di tutta Solarino.
I coniugi Renda accettavano, a differenza di alcuni in paese, quella parte un po' mascolina della figlia: volevano solo la sua felicità.- Perché stavate bisbigliando?- domandò Benedetta, posando le cose sul tavolo.
- Non possiamo tenerglielo nascosto- sussurrò la signora Renda al marito.
- Tenermi nascosto cosa?-
- Figghia mia per saperlo ti devi mettere questa e seguirci- affermò il signor Renda, porgendole una benda.Tutto non aveva un senso in quel momento ma era inutile ribattere.
La ragazza si fece legare la benda sugli occhi e si fece indirizzare.
Capì che dove la stavano portando si trovava fuori casa sua.
- Ma dove mi portate?-
- Cammina e lo vedrai- affermò il signor Renda, fermandosi- Ora puoi vedere-La ragazza non se lo fece ripetere due volte e tolse subito la benda e non poteva crederci.
- Ma quella è...-
- L'ultimo modello della Piaggio Ciao 1984. Era di un cliente che non l'ha voluta più ritirare e quindi l'ho regalato a mia figlia- affermò il signor Renda, vedendo la figlia incredula.
- Ti piace? - domandò la signora Renda.
- Se mi piace? Minchia è troppu bedda- affermò Benedetta correndo verso il mezzo e salendoci sopra.Ci rimase per minuti, facendo girare il manubrio e i pedali da ferma.
- Che aspetti? Pigghia Michele e fatti un giro-
- Non me lo faccio ripetere due volte- affermò Benedetta, mettendo in moto il mezzo- Ci vediamo a pranzo-Benedetta sfrecciò via col suo motorino, sotto gli occhi fieri e gioiosi dei suoi genitori
Hello everyone,
ecco il capitolo due della nostra storia. Piaciuto?
Qui veniamo catapultati otto anni dopo al primo capitolo e troviamo una Benedetta ormai adolescente.
Curiosità:
1) il bar Mangiafico esiste veramente e si trova a Solarino.
2) La Piaggio Ciao era un motorino diffuso negli anni 70/80 ed è un mezzo che vedremo spesso nella storia.
3) Vadda cu c'è= guarda chi c'è
masculu mancatu= maschio mancato
picciotta= ragazzina
troppu bedda= troppo bella
Figghia= figlia
L'immagine del capitolo rappresenta Benedetta (interpretata da Flavia Leone) al bar di Giovanni.
Ci vediamo domani con un nuovo capitolo.
Bye Bye🫶🏻
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𝑳𝒆 𝒂𝒍𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆
RomanceLa stagione dell'amore viene e va All'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà Ne abbiamo avute di occasioni Perdendole, non rimpiangerle, non rimpiangerle mai (La stagione dell'amore - Franco Battiato) Michele Carfi e Benedetta Renda...