Non può essere vero

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Solarino, Siracusa
Venerdì 3 agosto 1984
Ore 11:00

L'aria già viaggiava mentre
un sentimento il cuore abbracciava
Sentimento che mi causava ardore:
tutti lo chiamavano amore.
Un amore particolare che mi faceva sentire un folle.
Dicono che l'amore è una follia
che come il vento vola via.
Ma sento che non è così perché
come dice Battiato "i desideri non invecchiano quasi mai con l'età".
Sento che l'amore va aldilà
della follia mia.
Sappi, amore mio, che il mio desiderio di amarti
ci sarà fino a colmarti

- L'hai scritta tu?- domandò Paolo.
- Si, ogni tanto mi piace scrivere quello che mi passa per la testa su un pezzo di carta, anche se sono delle sciocchezze- affermò Benedetta, tenendo fra le mani la sua agenda- La scrissi dopo aver saputo della vostra storia: mi avete ispirata-
- Questa poesia me la definisci sciocchezza? È bellissima, cuginetta. Il fatto che hai scritto pensando a noi, mi rende così onorato- affermò Paolo sorridendo a Benedetta-Siamo così fortunati ad averti-
- Allora sai che ti dico...- affermò Benedetta, strappando il foglietto dove c'era scritta la poesia- Voglio che la tieni tu questa sciocchezza-
- Benny, io...-
- Niente ma, voglio che la tenga tu: dopotutto, siete voi che l'avete fatta nascere-

Paolo abbracciò Benedetta, prese il foglio e lo mise nello zaino.
- Ehi voi due! - esclamò Michele, che si trovava in acqua- Ve lo venite a fare un bagno? Sembrate due vecchi-
- Scusaci se non siamo delle sirenette- scherzò Paolo.
- Muoviti tu, vecchietto- affermò Michele immergendosi nell'acqua
- Guarda a questo ca divitau tuttu spettu- affermò Paolo.
- Lo zito è tuo e te lo tieni tu. Andiamo va- affermò Benedetta, andando in acqua, seguita da Paolo.

Da quando si era venuto a sapere della relazione tra Paolo e Michele, in paese non si parlava d'altro. A molti non importava e altri facevano commenti non richiesti: i ziti li chiamavano mentre i più cattivi soprannominarono Paolo con il nomignolo puppu laureato, che di certo non era un complimento.
Paolo e Michele ne risentivano: vivevano il loro amore in modo spensierato e felice ma le ngiure della gente li faceva sentire sbagliati, anche se sapevano che loro non stavano facendo niente di sbagliato. Inoltre, avevano il sostegno di Benedetta, dei coniugi Renda e, a distanza, del fratello di Michele, Matteo.

Quest'ultimo, quando venne a sapere della relazione del fratello, fu felice per Michele, che finalmente aveva trovato la sua stabilità. Anche se, come qualsiasi fratello maggiore, si preoccupava per il fratellino e la sua lontananza aumentava anche la sua preoccupazione. Ma sentiva che Michele in questa relazione, a differenza di quella precedente, sarebbe stato bene.

I tre ragazzi, dopo una giornata passata a mare, tornarono a casa. Appena arrivati, si accorsero che vicino l'ingresso c'era un Audi 100, che Paolo riconobbe subito.
- Non può essere vero- sussurrò Paolo, correndo verso l'entrata.
Entrarono nell'abitazione e videro che i coniugi Renda non erano da soli. C'erano due persone, un uomo e una donna, vestiti come la gente proveniente dall'alta società.
- Figlio mio, finalmente sei tornato- affermò il signor Perdichizzi, alzandosi dalla sedia e salutando il figlio e abbracciandolo.
- Papà, mamma. Che ci fate qui?- domandò scioccato Paolo- Dovevo venire io a Catania a fine mese-
- Si ma io volevo vedere il mio ormai fidato dottore e anche la famiglia di mia sorella. Ma adesso fatti abbracciare da tua madre-
- Ciao amore della mamma- affermò la signora Perdichizzi, abbracciando il figlio.

Michele analizzò i genitori del suo amato e notò che Paolo era la fusione dei suoi genitori
Il signor Perdichizzi aveva poco più di sessant'anni. Alto e robusto, aveva i capelli scuri, i modi e atteggiamenti eleganti come Paolo.
La signora Perdichizzi era più giovane del marito: poteva avere dieci anni in meno del marito. Formosa nei punti giusti, capelli cotonati e biondi e occhi scuri, Paolo da lei aveva ereditato il sorriso e gli atteggiamenti timidi.

- Invece questo giovanotto chi è? Il fidanzato della mia nipotina?- domandò il signor Perdichizzi, fermando l'ispezione di Michele.
- Lui è Michele, zio. È il mio migliore amico-
- Capisco. Io sono Orlando Perdichizzi e lei è mia moglie Giovanna.-
- Piacere, signore- affermò Michele imbarazzato.

Vedendo lo sguardo spaesato del ragazzo, Paolo cercò di placare quella tensione.
- Come hai fatto con gli affari a prenderti un periodo di vacanza?-
- Essendo il proprietario di una grande azienda commerciale, posso prendere qualsiasi decisione, figliolo. Infatti, ho deciso che starò qui fino a fine mese-
- Cosa?!- esclamarono i tre ragazzi.
- Esattamente. Anzi stasera vi invito a cena in uno dei ristoranti migliori di Siracusa. Ci siamo passati oggi e si mangia divinamente. Una cenetta di famiglia anzi no...- affermò il signor Perdichizzi, guardando Michele- Verrai anche tu, Michele. Mi ispiri simpatia e ti vorrei con noi stasera, se i tuoi genitori vogliono-
- Io...io abito da solo- affermò Michele.
- Ehm...-
- Comunque ci sarò. A stasera- affermò Michele, evitando troppe domande e salutando i presenti

Michele salutò tutti e regalò uno sguardo di pietà a Benedetta e a Paolo, per poi uscire da quella casa.
Appena uscì, tirò un sospiro di sollievo ma la sua mente non era tranquilla: con l'arrivo del signor Orlando, Paolo e lui come si sarebbero comportati? Quella sera avrebbe detto la verità Paolo?

Ciao a tuttə, ecco a voi il quindicesimo capitolo. Piaciuto?
In questo capitolo, vediamo l'introduzione dei genitori di Paolo e il signor Perdichizzi sarà un personaggio un po' particolare. Come si comporteranno i nostri protagonisti?
Curiosità:
1) La poesia a inizio capitolo l'ho scritta io appositamente per questa storia. Perdonatemi se non è la poesia più bella che abbiate mai letto, ma non scrivo mai questo genere
2) L'Audi 100 è autovettura del 1968 prodotta dalla Audi, prodotta dal 1968 al 1994. Ecco una foto del mezzo.

3) ca divintau tuttu spettu= che è diventato tutto spertopuppu laureatu= gay laureatozito/i= fidanzato/iL'immagine del capitolo rappresenta l'incontro fra Paolo e suo padre, Orlando Perdichizzi (interpretato da Alessandro Gassman)Noi ci vediamo do...

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3) ca divintau tuttu spettu= che è diventato tutto sperto
puppu laureatu= gay laureato
zito/i= fidanzato/i
L'immagine del capitolo rappresenta l'incontro fra Paolo e suo padre, Orlando Perdichizzi (interpretato da Alessandro Gassman)
Noi ci vediamo domani con un nuovo capitolo.
Bye Bye🫶🏻

𝑳𝒆 𝒂𝒍𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora