Capitolo 14

550 35 39
                                    

**•̩̩͙✩•̩̩͙*˚ ˚*•̩̩͙✩•̩̩͙*˚*❀**•̩̩͙✩•̩̩͙*˚ ˚*•̩̩͙✩•̩̩͙*˚*

I primi giorni di vacanza furono i più complicati per Minho. Il suo orgoglio non gli permetteva di ammettere che sì, Han aveva ragione.
Tutto partì dalla prima notte, dove si maledì per non aver portato dei capi più pesanti dato che l'aria di montagna era molto più fredda rispetto a quella di città a cui era sempre abituato. Il restò dei giorni li passò a uscire e rientrare in qualsiasi negozio possibile, sotto gli occhi esasperati di Han.
Il suo ragazzo aveva capito in che situazione era andato a finire ma era troppo divertente vedere come se la stava cavando, in più stava aspettando un " avevi ragione " da parte di Minho, anche se sapeva che non sarebbe mai arrivato.

« è il decimo negozio che svaligi, sono due parole che devi dire signorino »
ridacchiò, prendendo il suo braccio per stringersi attorno a mo' di koala.
« oh hannie, ho trovato un nuovo stile! l'aria di montagna mi ha cambiato »
Han ridacchiò, per poi annuire.
« oh sisi hai ragione, è l'aria di montagna, mica la tua testardaggine. »
Minho lo guardò, per poi unirsi alla risata contagiosa di Han.

Quei momenti lo facevano star bene, soprattutto con la presenza del suo amato Han, che lo aiutava a staccare dalla realtà, godendosi di quella pace che tanto bramava.
In città quella quiete non era possibile, tra chiamate di lavoro, ufficio, clienti non non ne poteva più.

I giorni passarono tranquillamente e, mentre Han scattava foto di ogni tipo, Minho stava già preparando la loro seconda vacanza.
La destinazione era Tokyo, questo Han ancora non lo sapeva.
Aveva in serbo grandi sorpresa e una in particolare gli stava causando tanta ansia. Aveva paura di deludere le sue aspettative e non poteva permettersi di fare brutte figure.
Sapeva che Han amava la sua semplicità e il suo modo di fare ma quella volta voleva davvero sorprenderlo e dimostrargli tutto l'amore che provava per lui.

Una volta tornati a casa, Minho decise che avrebbe preparato lui le valigie, così da non far capire qual era la loro destinazione.
« Min, io mi fido di te solo che... »
« shh stai tranquillo! ho imparato la lezione, in più preparerò la valigia anche per te, quindi farò attenzione »
Han sospirò, annuendo lievemente mentre usciva dalla stanza, lasciando il ragazzo all'opera.
« almeno un indizio! »
urlò dall'altra parte della stanza, attaccandosi alla porta per sentire meglio.
« ci sono delle case »
« dai!! ~ »
« puoi respirare lì! »
« perché qui no? »
Minho rise, sentendo la voce esasperata si Han.
« va bene, vediamo... può fare freddo ma anche caldo! »
ridacchiò, mentre chiudeva l'ultima valigia.
Han non rispose, incrociando le braccia al petto e aspettando ansioso che uscisse.
« sei antipatico! »
« eddai, non mettermi il broncio »
nel mentre che gli parlava, chiudeva le valigie con un lucchetto. Sapeva dove la curiosità di Han poteva spingersi, quindi era meglio essere cauti e prevenuti.

Aprì la porta, con un piccolo ghigno stampato sul volto.
« dai tesoro, ti piacerà un sacco »
sussurrò, dandogli un bacio sulle labbra.
« non ti credo »
sbuffò, gonfiando le guance mentre guardava di lato.
« non essere così adorabile o ti giuro che ti mangio »
« non ti parlo pi - »
non riuscì a finire la frase che Minho prese il suo viso e lo girò verso di lui, riunendo le labbra in un dolce bacio.

●●●

La mattina seguente Minho si svegliò presto, finendo di preparare le valigie per la partenza.
Appena finì, iniziò a svegliare Han, che si alzava controvoglia dal suo sonno profondo.
« minmin? »
sussurrò assonnato, cercando di riprendersi scendendo da letto.
« dai Han andiamo, siamo già in ritardo nella mia tabella di marcia »
Han lo guardò confuso, mentre si vestiva con i panni che Minho gli aveva già preparato in precedenza.
« Hannie non ti ricordi? ora tocca a me sorprenderti »
gli sorrise, mentre gli sistemava i capelli dalla fronte.

Una volta che Han fu pronto, entrambi si avviarono verso l'aeroporto, o meglio, Minho dirigeva il più piccolo lì, il quale si stava trattenendo a riempirlo di domande.
Cercò in tutti modi di distrarlo, così che non riuscisse a capire la loro destinazione. Ogni volta che veniva chiamato il loro volo, gli tappava le orecchie o iniziava a cantarci sopra.
Han trovò quella situazione così buffa e così adorabile allo stesso tempo. Infatti smise anche di tentare di capire dove fossero diretti, ormai vedeva il più grande così impegnato a nascondere la sorpresa che si lasciò andare, evitando di guardarsi intorno e di far finta di non sentire non appena passava qualche controllore.
Stava morendo dalla curiosità ma la paura di rovinare la sua stessa sorpresa era troppa, quindi lasciò che Minho si occupasse di tutto, ammirando il suo ragazzo indaffarato.

« ora facciamo un gioco »
disse tutto d'un tratto Minho, fermandosi davanti al più piccolo.
« ovvero? »
« se fai il bravo ti prometto che riceverai un indizio »
sorrise, mentre tirava fuori una benda blu.
« min, per favore, preferisco chiudere gli occhi fino all'arrivo che mettermi quella cosa »
« andiamo ~ ti giuro che l'indizio è serio »
disse mentre si portava la mano sul cuore, facendo ridacchiare Han.
« okay okay, davvero fa' come ti pare »

Minho esultò, iniziando a coprire gli occhi.
« nel posto in cui andremo... potrai comprare una cosa in particolare, che a te piace tanto le... »
non continuò la frase, prendendo la mano di Han.
« le? Minho avevi detto che era serio! »
« lo è! ora meno storie e seguimi »

Per tutto il viaggio Minho continuò disperatamente a nascondere ad Han dove avrebbero atterrato.
Pure quando arrivarono a destinazione continuò la sua impresa, aveva persino comprato un paio di cuffie in modo che non sentisse la gente che parlava giapponese.
Il suo intento era portarlo fuori dall'Aeroporto, dopodiché aveva affittato un taxi che li avrebbe portarti in un luogo dove si poteva vedere tutta la città e lì... beh, avrebbe giocato la sua ultima mossa.

Per sua fortuna il suo piano andò per il verso giusto, Han si era persino addormentato, il ché era ottimo per affrontare altre ore di viaggio.
Ogni tanto prendeva la sua mano e la iniziava ad accarezzare, precisamente verso il dito anulare, nella speranza che ciò che aveva in mente si sarebbe avverato.

« grazie »
sussurrò goffamente in Giapponese, mentre svegliava il povero Han, ormai esausto.
« minmin? posso levarla adesso? »
Minho sorrise, mentre lo faceva uscire dal taxi.
Fortunatamente quel luogo era vicino al loro hotel, perfetto per ritirarsi non appena gli avrebbe svelato la sorpresa.
« sì, ora sì »
ridacchiò, mentre aiutava a sfilargli la benda.
Han ci mise qualche secondo ad elaborare dove fosse, mentre cercava di abituare gli occhi alla luce.
Guardò prima la figura di Minho e poi il paesaggio, trattenendo il fiato non appena capì dove fossero.
« ma - ma questa è - »
« sì, piaciuta la sorpresa? »
Han si girò di scatto, annuendo, per poi saltargli in braccio.
« sei da sposare! »
urlò, stringendosi al più grande.
« ti sposerei volentieri Han, io ti amo e sono pronto anche a questo nuovo capitolo della mia vita, soprattutto se sposerò te, l'uomo che ha amato il vero Minho e non quello proveniente da una famiglia ricca dove te ne puoi approfittare »
sussurrò, sentendo le lacrime che minacciavano di uscire.
« e allora sposiamoci Minho, sposiamoci e viviamo la vita che ci meritiamo insieme, solo tu mi conosci e solo io ti conosco e ciò ci basta, viviamo insieme anche nelle prossime vite, amiamoci finché la morte non ci separerà » .
Han rimase stretto nell'abbraccio, mentre si promettevano amore eterno, unendo le loro anime nella speranza che anche nella prossima vita si sarebbero reincontrati, per rivivere la loro storia d'amore altre cento volte.

𝘍𝘪𝘯𝘦

**•̩̩͙✩•̩̩͙*˚ ˚*•̩̩͙✩•̩̩͙*˚*❀**•̩̩͙✩•̩̩͙*˚ ˚*•̩̩͙✩•̩̩͙*˚*

𝘾𝙤𝙤𝙠𝙞𝙚 | ᴍɪɴsᴜɴɢ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora