Capitolo 3

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« hai finito di guardarmi o hai intenzione di continuare? »
gli chiese Minho, con lo sguardo fisso nei suoi occhi.
Han in quel momento si ritrovò spiazzato, non aspettandosi tale reazione da parte del più grande.
« fino a prova contraria posso guardare ciò che mi pare e poi si, ti stavo guardando e quindi? »
sbuffò Han, girando le spalle per prendere il vassoio.
Minho roteo gli occhi alla risposta del giovane, mettendo una mano sul bancone e l'altra sotto al mento, osservando attentamente la figura di Han.
« e quindi smettila.
odio quando le persone mi fissano troppo, mi irritano, se hai qualcosa da dirmi lo dici senza fissarmi per ore come un maniaco »
mormorò freddo, abbassando la voce per non farsi sentire dal suo collega Hyunjin.
Minho in realtà non era molto d'accordo, la caffetteria per lui era un luogo di pace e parlare di affari e di lavoro anche lì lo stressava ancora di più.
Han alzò le spalle, prendendo due biscotti dalla vetrina, gli ultimi rimasti.
« non fingere di essere freddo con me, lo sappiamo entrambi dove la tua gentilezza ti spinge »
lo guardò sorridendo, alzando un po' la voce per far sì che anche l'altro ragazzo sentisse.
Non voleva minimamente litigare con Minho ma per i suoi gusti stava diventando troppo arrogante e ciò non gli piaceva affatto.

Il più grande lo fulminò con lo sguardo, ritornando seduto insieme a Hyunjin, che nel mentre era abbastanza confuso.
« non sapevo avessi amici oltre al lavoro »
ridacchiò, appoggiando il mento sulla mano.
« non farti strane idee, è solo un cameriere troppo sfacciato che lavora qui, la scorsa sera abbiamo parlato e adesso sta prendendo troppa confidenza »
alzò il tono, per poi fare un lungo sospiro.
Hyunjin sorrise alla scena, per poi spostare alcune scartoffie e fare spazio ad Han, che nel mentre era arrivato con l'ordine.
« ecco a voi »
sussurrò, servendo prima Hyunjin e poi minho, che non gli rivolgeva più lo sguardo.
Non negava che ci rimase un po' male, perché in fondo al suo cuore sperava che minho provasse almeno un po' di simpatia nei suoi confronti ma tutte le speranze si frantumarono agli occhi del più giovane.

mezz'ora dopo

« allora a domani minho, è sempre bello fare affari con te! »
gli sorrise Hyunjin, per poi salutare con un occhiolino Han e lasciare i due da soli.
Calò il silenzio, un'altra volta.
Minho stava finendo l'ultimo sorso del suo amato caffè, per poi alzarsi e riordinare la sua roba.
Han se ne stava seduto sulla sedia, con le gambe al petto, la testa sulle ginocchia e con una mano scrollava instragram e con l'altra manteneva il frullato che si era appena fatto.
Cercava di non pensare troppo a Minho, infondo era solo uno sconosciuto che ha provato per due volte pietà nei suoi confronti.
Era andato troppo il là con l'immaginazione e ora si era ritrovato in quello stato di delusione.

Minho si alzò e si avvicinò al minore, osservandolo dall'alto verso il basso.
Vedendo che non gli degnava nemmeno lo sguardo decise di prendergli il telefono dalla mano.
« ma che cazzo... »
sussultò Han, guardando male la figura davanti a lui.
« capisco che sono solo io ma stai lavorando no? mi sembra poco rispettoso soprattutto nei confronti di un cliente, non ho intenzione di continuare sono solo venuto qui per pagare. »
lo guardò, posando il cellulare sul tavolino accanto a lui.
Han si alzò, avvicinandosi al bancone.
« non hai nulla da pagare »
mormorò, dandogli le spalle.
Minho alzò un sopracciglio, confuso dalla risposta del ragazzo.
« infondo ti devo due favori no? ecco a te il primo »
aggiunse, girandosi verso di lui, appoggiando la schiena al bancone, con un sorrisetto sul volto.
« e tu pensi di sdebitarti pagandomi l'ordine basterà? che stolto »
mormorò, avvicinandosi a lui.
Han rimase rigido a quella risposta, cosa voleva intendere? non poteva permettersi di comprare una macchina figuriamoci di comprargli qualcosa per sdebitarsi.
« è vero, mi tornerebbe utile che qualcuno pagasse per me, soldi più in tasca, no?
ma... voglio qualcosa che mi soddisfi, infondo è stato piacevole avere qualcuno che ti ha accompagnato fino a sotto casa e per di più ti ha riportato la bici, non è così?...
quindi... »
si avvicinò pericolosamente a lui, mettendo le mani ai suoi lati, appoggiandosi al bancone, in modo da chiudergli tutte le uscite per non farlo scappare.
Mise una gamba in mezzo a le sue e avvicinò il viso a quello di Han.
Il respiro di Han divenne irregolare e le sue guance bruciavano da morire.
Non si era mai ritrovato in quella situazione e non negava di avere paura, infondo aveva capito dove voleva apparare .
Minho si avvicinò di più e non appena gli occhi del ragazzo si chiusero, si allontanò.
« come immaginavo »
sospirò, per poi prendere la sua roba e andarsene.
Prima di uscire dalla porta però, si fermò e senza guardare indietro si rivolse ad Han.
« se vuoi parlare con me, non limitarti a fissarmi come un ebete, mi irrita, piuttosto fallo e basta perché non dispiace nemmeno a me »

Han rimase immobile, confuso da ciò che era appena accaduto.
Guardò Minho andarsene, cercando di stare in piedi dato che le gambe gli iniziarono a tremare.
Allora voleva parlare con lui?
Rimase per un po' in quel punto, iniziando a vagare con l'immaginazione.
Infondo gli aveva dato una seconda possibilità, perché non sfruttarla?
era bello e pure ricco ma non erano solo queste qualità che interessavano ad Han.
Gli piaceva quell aurea misteriosa ma che sicuramente nascondeva un carattere buono.
Era riuscito a vederlo quel giorno, in macchina quando cercò di calmarlo e forse fu proprio quello a far scattare qualcosa nel cuore di Han.
Nessuno mai l'aveva toccato in quel modo e nessuno si era mai preoccupato così per lui.
Certo Felix l'aveva aiutato ma era suo amico, la situazione era diversa.
Decise di farsi coraggio, il giorno dopo avrebbe riniziato da capo.

Si staccò dal balcone e corse velocemente a prendere il telefono dal tavolino.
Gli era venuta in mente un'idea e aveva bisogno di una mano, infondo era una frana nelle relazioni ma aveva un amico che faceva al caso suo.
Cercò freneticamente nella rubrica del telefono.
« ma dove sei finito... »
borbottò, per poi schioccare le dita non appena riuscì a trovare il numero di telefono che tanto stava cercando.
uno... due... tre... quattro... non sembrava rispondere nessuno.
Stava per mettere giù il telefono quando una voce uscì dal telefono.
« cosa vuoi Han? »
« domani, a casa mia, di mattina, è urgente e non ho molto tempo, ho bisogno delle tue doti da Cupido, chiaro? »
« la cosa si fa interessante ~ è da tanto che aspettavo di aiutare un tipetto come te, sarà fatto ma le lezioni non saranno gratis »
Han roteo gli occhi, per poi sospirare.
« come ti pare ma sai la mia situazione economica, non esagerare! »
« se se, stai tranquillo a domani! »
« mhm... a domani »
attaccò il telefono.
Effettivamente non era la persona più romantica del mondo ma era l'unico che aveva avuto più relazioni fra i suoi amici ed era davvero disperato.
Forse stava correndo troppo ma ci teneva a quella seconda opportunità.

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✎❛ Ed eccoci qui!Molto presto spiegherò del perché Minho odia essere osservato ma per adesso lascerò a voi libera immaginazione

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✎❛ Ed eccoci qui!
Molto presto spiegherò del perché Minho odia essere osservato ma per adesso lascerò a voi libera immaginazione.
cosa ne pensate? secondo voi Han chi ha chiamato?

detto questo, se vi è piaciuto lasciate una piccola stellina per il supporto! vi voglio bene <3
bacibaci 🍓 — doodle ‧᭔

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