༄𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝐒𝐢𝐱

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[✰]: 𝐓𝐡𝐢𝐫𝐝 𝐏𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧 𝐏𝐨𝐯'𝐬: [✰]

Chan strinse il corpo di Jisung a sé praticamente tutta la notte, non aveva intenzione di lasciarlo andare.
Il minore invece brofonchiava come un ghiro.
Era talmente stanco che niente e nessuno avrebbe potuto disturbarlo da quel sonno così piacevole.

La mattina dopo infatti, fu l'alpha ad aprire gli occhi per primo e la prima cosa che vide fu il viso del più piccolo a pochi centimetri dal suo.
Sorrise e con delicatezza poggiò una mano sulla guancia di Jisung, accarezzandola lentamente.

Il più piccolo nel sentire quel tocco si strinse ancora di più al petto di Chan, che nel frattempo stava rilasciando i suoi feromoni per farlo rilassare.
La mano del maggiore scese fino a stringergli il fianco e fargli i grattini.

«Mhhh.» mormorò Jisung.

Chan sorrise e gli baciò la guanciotta calda, rabbrividí quando il suo cuore iniziò a battere più velocemente.
Come faceva Jisung a fargli quell'effetto?

«Mhh alpha, sonno.» mormorò ancora affondando il viso nel collo del maggiore.

«Sei così adorabile.»

Quando quelle parole furono pronunciate Jisung aprì con lentezza gli occhi. La prima cosa che vide fu il collo di Chan, inutile dire che le sue guance si imporporarono.
Poi però, notò come quest'ultimo lo stesse accarezzando e non poté che ricambiare il gesto; all'inizio esitò, ma poi passò una mano sul suo petto e gli sorrise.

«Buongiorno.» sussurró.

«Buongiorno amore.» ricambiò Chan stampandogli un bacio sulle labbra «Come ti senti?»

«Sto bene mi sento solo tanto stanco, come se avessi corso tutta la notte!»

Chan scoppiò a ridere e gli baciò di nuovo la guancia «È normale, non preoccuparti. Starai a letto tutto il giorno.» disse guardando negli occhi l'omega.

«Channie.. posso chiederti un favore?» disse il più piccolo, mettendo un lieve broncio.

«Tutto quello che vuoi.»

«Ti ricordi che qualche mese fa io e Changbin siamo andati in quella pasticceria che sta vicino la scuola di Seungmin, Jeongin e Felix?»

«Quella dove ho ordinato i cupcake per il compleanno di Chanyeol?»

«Esatto proprio quella!» esclamò Jisung «Mi è venuta voglia di cupcake e di mochi.. puoi andarli a prendere per favore? Ti prego.» disse con gli occhioni.

Il maggiore non riuscì a non sorridere a quella vista, gli si scaldò il cuore, in quel momento Jisung sembrava un bambino in quanto avesse assunto un espressione gioiosa solo nel sentire il nome dei suoi dolcetti preferiti.

E Chan a quello sguardo non seppe proprio dire di no.

Si avvicinò lentamente al suo orecchio e lasciò un bacio sul lobo.

«Che mi dai in cambio omega?» sussurrò con voce profonda, facendo impazzire i feromoni di Jisung.

«T-tu che vorresti a-alpha?»

«Per ora potrei anche accontentarmi di un bacio, dopo prenseremo al resto.»

Jisung rabbrividí a quelle parole ma non poté dire nulla perché le labbra di Chan si poggiarono immediatamente sulle sue, coinvolgendolo in un bacio da togliere il fiato.
L'Alpha strinse con prepotenza la sua coscia, affondandoci le dita sopra, mentre con la lingua tracciava il contorno del labbro del più piccolo, facendolo piagnucolare per la sua bravura.

Poco dopo quella mano si spostò sulla guancia di Jisung e il bacio divenne più quieto.

Chan si staccó con uno scocchio e lo guardó sorridendo.

«Mi vesto e vado, ti prenderò i mochi più buoni che tu abbia mai assaggiato.»

Gli stampò un bacio sulla guancia e, ancora nudo, si alzò dal letto per andare in bagno.
Jisung aveva ancora le guance rosse e non aveva smesso un attimo di ansimare.

Qualche minuto dopo il maggiore uscì dal bagno vestito e profumato, salutò Jisung e uscì di casa, lasciandolo solo.

Per lui Chan era perfetto, nel vero senso della parola.
Non c'era niente che non sapesse fare; era dolce, gentile, premuroso e soprattutto molto comprensivo.

Solo che, per quanto si sforzasse, non riusciva a immaginarsi una vita insieme a lui.
Ormai gli era chiaro in testa che l'alpha provava dei sentimenti forti nei suoi confronti ma, purtroppo, non avrebbe mai potuto ricambiarli.

Rimase circa una ventina di minuti fermo sul letto a fissare il muro quando qualcuno suonò al campanello.
Jisung corrugò la fronte, era già tornato?

«Ha dimenticato qualcosa forse..» sussurrò.

Si alzò, si vestì, mettendosi degli indumenti comodi e scese le scale.
Saltellò lentamente verso la porta e poggiò le mani sulla maniglia, girandola con uno scatto.

«Channie! Sei già tornat-»

Il più piccolo si bloccò con la porta per metà aperta, quando dietro essa sbucò fuori quella di una persona che non aveva mai visto prima di allora.

Il ragazzo gli fece uno dei sorrisi più maliziosi che esistessero, cosa che lo fece agitare leggermente.

«Ma guarda che bel bocconcino, mh.. omega? dico bene?» disse il maschio alpha respirando i feromoni di Jisung.

«C-chi sei?»

«Mi chiamo Daehyun piccolo, sono un amico di Chan, non mi fai entrare?» disse leccandosi le labbra.

Jisung si nascose dietro la porta e tremò per lo sguardo del ragazzo davanti a lui, si sentiva a disagio e aveva una bruttissima sensazione allo stomaco.

«M-mi dispiace m-ma c-chan non c'è, dovresti ripassare più tardi.» disse e subito dopo cercò di chiudere la porta.

Sobbalzò quando il piede di Daehyun si intrufolò per lasciarla aperta e spalancarla con un solo colpo.

«Mh, che peccato non trovi? Mentre lo aspettiamo potremmo conoscerci meglio che ne dici?» avanzò lentamente verso il minore, che nel frattempo indietreggiava.

«N-no.. n-non credo che Chan approverebbe.. p-puoi andartene per favore?»

«Oh andiamo Jisung, non essere scortese.»

L'omega rimase immobile.

Io non gli ho detto il mio nome.

Fu quel segnale d'allarme a far scattare Jisung, fece passare lo sguardo da Daehyun alla porta della cucina e senza neanche guardarsi indietro iniziò a correre.
L'Alpha ringhió e lo inseguí come un lupo affamato quale era, spingendo a terra qualunque cosa trovasse ad intralciargli il cammino.

«Vieni qui omega, non rendermi il lavoro difficile.» ringhió mentre Jisung piangeva e cercava di scappare da lui.

Ma Daehyun riuscì ad afferrarlo, gli strinse una mano nella nuca e dalla tasca afferrò un fazzoletto imbevuto, per poi premerlo sulla bocca del piccolo Jisung, che nel frattempo si dimenava come un pazzo.

«Sogni d'oro splendore.»

Quelle furono le ultime parole che Jisung sentì prima di cadere in un sonno profondo.

𝐍/𝐀

TANTANTAAAAAN

-Minhee

𝐂𝐫𝐚𝐳𝐲 𝐢𝐧 𝐥𝐨𝐯𝐞 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora