༄𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝐓𝐞𝐧

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Jisung aprì lentamente gli occhi e, con tutta la calma del mondo, si stiracchiò, sbadigliò e si guardó attorno. All'inizio non ebbe alcuna reazione, il ragazzo non ricordava nulla di cosa fosse successo e del fatto che nel suo sangue ormai scorresse sangue geneticamente modificato.

Si mise seduto e rilasciò un gemito per il lieve dolore alla schiena.

«Dove sono?» sussurrò confuso e assonnato.

In un attimo i ricordi della sera precedente si fecero spazio nel suo cervello e spalancó gli occhi.

La trasformazione.
Lui che scaraventava un alpha contro il muro.
La trappola da orso.

«Oddio, la mia gamba!»

Si tolse di dosso la coperta. Il suo sguardo tramutò in qualcosa di estremamente confuso.
La sua gamba non era solo a posto, era stata accuratamente fasciata e curata.

«Ma cosa..?» sussurrò guardandola.

«Okay cosi non va bene. Devo alzarmi.» sussurrò ancora una volta.

Si mise seduto e si alzò con lentezza per non sforzare i muscoli indolenziti. Quando provò a camminare mormorò un 'Okay', poggiò il piede malato a terra ma in quel momento perse l'equilibrio e scivolò.
Chiuse gli occhi e si preparò allo schianto sul pavimento, cosa che però non accadde.

Dopo qualche secondo riaprí gli occhi e vide il viso di Minho ad un centimetro di distanza dal suo.

«Ben svegliato, piccolo omega.»

Jisung arrossí.
Minho non perse tempo e lo prese in braccio per farlo sedere di nuovo.

«Ti aspettavi di riprendere subito a camminare dopo tre giorni di dormita?» chiese ridendo.

«T-tre giorni?!!! Ho dormito per tre giorni?!!!!» esclamò il minore.

«Piccolo, eri stremato. Sei stato legato, torturato per settimane... il tuo corpo aveva bisogno di riposare.» l'alpha gli accarezzò il viso.

«C-cosa è successo dopo? Non ricord-»

Jisung si bloccó quando sentì odore di cibo.
Il suo stomacò brontolò immediatamente.

«Sapevo che ti sarebbe venuta fame, ti ho preparato da mangiare. Vieni con me?» chiese Minho.

Il minore annuí subito e l'alpha lo prese di nuovo in braccio per portarlo nella cucina di casa Lee. Una volta arrivato poggiò l'omega sul tavolo e sorrise quando quest'ultimo spalancó gli occhi nel guardare tutto quel cibo.

«Ma.. hai cucinato tutto tu? Sei pazzo? Saranno almeno venti piatti!»

«Mi piace cucinare, l'ho fatto volentieri.» sorrise lui «Poi mica mangerai da solo.. anch'io ho fame.» aggiunse.

«Mi dirai cosa è successo?»

Minho annuí e insieme iniziarono a mangiare.

«Cavolo è buonissimo!» disse Jisung con le guance piene.

«Sono felice ti piaccia.»

Minho lo guardó per qualche minuto e poi sorrise.

«Ti senti più a tuo agio adesso?»

Jisung lo guardó sorpreso.

«Come facevi a sapere che non ero a mio agio?»

«Lo sento.» sorrise l'altro. «Non so perché, ho queste sensazioni dalla prima volta che ti ho visto. Riesco a sentire quello che provi, se stai bene.. se non stai bene, se non ti va bene qualcosa o se ti senti a tuo agio o meno.»

𝐂𝐫𝐚𝐳𝐲 𝐢𝐧 𝐥𝐨𝐯𝐞 ~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora