• 55 - Limiti - volume due

656 106 50
                                    

Vittoria è in cucina.

Prepara la cena mentre Michele è dovuto uscire per un'urgenza a lavoro.
Pare aver avuto un problema con alcuni documenti.

Tra una cosa e l'altra, pensa al suo vero padre.

È da tempo che cerca il "coraggio" di chiamarlo.
Di sentire anche solo la sua voce.

"E se rimanessi delusa da tutto ciò?"

Spinta improvvisamente da una voglia maggiore, si lava le mani e dopo averle asciugate, cerca il telefono.

Compone il numero di Hasan e osserva la cornetta che aspetta di essere premuta per creare il collegamento dall'altra parte.

<Uff> , sbuffa sonoramente

Preme sulla cornetta all'improvviso e porta il telefono all'orecchio.

<Gati?> (pronto)

La sua voce doppia e roca le trafigge il cuore.

Quanto può essere triste non conoscere niente del proprio padre?
Non ha la minima idea di come sia l'uomo che l'ha messa al mondo.
È un'emozione contorta.
Un'emozione così ingestibile.

<Me kë po flas?> (Con chi parlo?) , continua ma Vittoria, oltre a non capire cosa le abbia detto, non ha la voce per farsi sentire in questo momento

Chiude la chiamata con le lacrime agli occhi.
La mano trema.
Le gambe sono bloccate dall'emozione.
Lascia il telefono e corre in bagno per sciaquare il viso e ripristinare sé stessa.

Si guarda allo specchio.

"Non ce la farò mai". Pensa.
"Non c'è più tempo per noi. Non saremo mai padre e figlia".
"Non ho nessuno. Una madre bugiarda e un padre che per lungo tempo è rimasto impassibile davanti a tutto ciò".
"Non so più cosa sia giusto o sbagliato fare".
"Quale sia la verità o la bugia".

Tra un pensiero e l'altro, sente suonare il campanello.

Paventa e sistema velocemente i capelli, stampandosi un piccolo sorriso prima di aprire.

Pensava si trattasse di Michele, e in realtà, è Alessandra, la condomina,con una bambina di sei anni, mano nella mano.
Si sono conosciute al volo, in ascensore.

<Ciao Vittoria> , dice con mezzo sorriso
<Ciao Alessandra... Dimmi tutto> , sorride anche lei, guardando per un momento la bellissima bambina di fianco
<Avrei bisogno di un favore... È importante, o non sarei qui a recarti fastidio> , comincia a dire, anisosa
<Quale fastidio?! Come posso aiutarti?>
<È successo qualcosa a casa dei miei e volevo chiederti se Giulia può rimanere qui da voi, tempo di sistemare le cose. Non so a chi altro rivolgermi... Spero non sia un problema! >
<Ma certo... Nessun disturbo per noi... Anzi! Ci divertiremo con questa bellissima bambina> , sorride anche alla piccola
<Giulia... La mamma deve correre a casa dei nonni. Mi aspetti qui, va bene? Ti prometto di tornare presto > , parla con la bimba che annuisce davanti alla sua affermazione
<Grazie mille Vittoria. Sono in debito con voi> , dice poi , con mani congiunte
<Vai pure... Noi ce la caviamo qui> , sorride e prende per mano Giulia.

Tutto sembra, tranne che una bambina innocente.
Ha lo sguardo assai furbo.
Vittoria sorride per questo.

<Perché ridi quando mi guardi?> , le chiede, lasciandola di stucco
<No, tesoro. Non rido per chissà quale ragione. Più che altro sorrido. Sai perché?>

La bimba nega con la testa.

<A momenti arriva Michele e rimarrà stupito quando ci troverà insieme>
<Michele è il tuo amico?>
<Sì! Mettiamola così> , ride
<Nella tua pancia cosa c'è?> , dice poi, portando una mano su
<Ehm... Vediamo... C'è Tamara! La mia bimba>
<Tamara?> , chiede, sempre con curiosità ingenua
<Sì. È il suo nome... Perché? Non ti piace?>
<Non ho mai sentito questo nome >

The Shades Of Love ❤️ ~Le Sfumature Dell'Amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora