Parte 6

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Iarin's pov

Lei è lì, davanti a me. Avanza lasciano ondulare i fianchi che passo dopo passo sembrano abbandonarsi in una soave danza.

Mi raggiunge, è finalmente a pochi centimetri da me. Le nostre labbra si incontrano, e la mia lingua chiede freneticamente di inserirsi tra le sue labbra, ottenuto il permesso, mi insinuo all'interno e le nostre lingue iniziano una frenetica danza, talmente intensa che pareva stessero scopando solo loro.

Abbasso le spalline della sua vestaglia, e scopro essere l'unica cosa che riveste la sua pelle. Porca troia se è bella. So che è sbagliato, innaturale, so che non dovremmo, ma lei è come l'eroina, anzi, più intensa e possiede un sapore che crea dipendenza solo al primo avvertimento di esso.

È solo una mia studentessa, e sono più grande di lei di un decennio, ma è fottutamente irresistibile, come la marijuana per chi la prova la prima volta e ne ha seriamente bisogno, ma proprio come la krokodril sa essere logorante e struggente se abusata.

Oh cazzo sì, faccio vagare le mie mani sul suo corpo, stingendo il suo piccolo seno tra le mie dita, fino a sentirne il possesso, ripeto lo stesso procedimento con le sue natiche, la dea che mi si para davanti si china ai miei piedi, tira e slaccia la mia cintura e sbottona i pantaloni, come se conoscesse ogni parte del mio corpo a memoria.

Prende tra le sue piccole manine il mio membro ormai eretto, e ad esso avvicina le sue soffici labbra, e comincia a spingere, anche se lentamente. Aumento le spinte affondandole la mano tra i soffici ricci scuri, e senza forzarla la invito a fa affondare il perno dell'immenso piacere provato in questo momento, tra le sue labbra e ad approfondire le umide e eccitanti carezze effettuate mediante la lingua.

Andiamo avanti fino a quando arrivo al culmine della mia eccitazione, e la mia dura erezione sprigiona dall'interno il nettare del mio piacere. Cerco di riavvicinarmi a lei, ma percepisco strana la sua presenza meravigliosa, improvvisamente, Berenice, che fino a pochi secondi succhiava il mio cazzo con fare divino sparisce.
«Porca troia» esclamo quando realizzo di aver fatto il sogno più strano e bello della mia vita,non è possibile, cazzo Iarin, è una fottuta ragazzina, perdipiù mia studentessa, però non mi è dispiaciuto, ok basta cazzo sto impazzendo!

Esco dalla camera da letto, è tardissimo cazzo, devo smetterla di dire cazzo, e che cazzo!

Indosso dei jeans neri accompagnati da una maglietta bianca, con la testa ancora altrove esco dal mio piccolo appartamento, raggiungo il portone del condominio e salgo sulla mia Dacia nera e parto per arrivare a scuola. Oggi devo interrogare sull'argomento che ho spiegato venerdì, e guarda un po', lei è tra quelli che hanno bisogno di voti.

Attraverso il grande androne e mi dirigo verso le scale che conducono al corridoio nella quale è presente la classe.
«Buongiorno ragazzi»
«Buongiorno» rispondono diverse voci assonnate, ma lei non è tra quelle, ormai non mi serve nemmeno pronunciare il suo nome nella mia testa per capire che mi riferisco a lei, la cosa non mi piace per niente, devo rimediare.

«Come sapete oggi interrogo, ho volontari?» chiedo ai ragazzi anche se conosco perfettamente la risposta
«Nessuno? Ok, allora faccio io. Berenice, sei preparata?» chiedo alla protagonista delle mie molteplici fantasie contorte e inspiegabili.
Non mi risponde, ma annuisce sollevando lo sguardo. Si avvicina alla cattedra e si posiziona vicino ad essa per effettuare l'interrogazione.

Faccio le mie solite domande, mi viene quasi difficile mantenere l'attenzione sulle sue parole e non sulle sua labbra, sul suo corpo che ore prima avevo immaginato completamente esposto a me. Mi sento sbagliato, ma giuro che se potessi deciderlo, sceglierei di non vederla mai più.

Mi accontento dell'accettabile prestazione che premio con un 8. Le seguenti ore si svolgono quasi normalmente, e finita la giornata torno a casa munito di una bottiglia di Jack Daniel's, sul sedile passeggero, ancora sigillata. Mi butto sul divano a peso morto, accendo la televisione e faccio ciò che mi riesce meglio, un cazzo.

Arriva il mio migliore amico a farmi compagnia e non facciamo comunque un cazzo, ma almeno lo facciamo in due, è più interattivo.
«Iarin, stavo cercando di ignorarlo, ma hai la faccia da funerale, che cos'è successo?»
Merda. Non posso assolutamente dirglielo.
«Nulla, sono solo mortalmente stanco»
«Non ti credo neanche un po', dimmi la verità»
«Ti odio Riccardo sappilo, allora, come dire, c'è una ragazza che-»
«TI SEI INNAMORATO?? NON CI CREDO, DOBBIAMO FESTEGGIARE, TU LA FOTTUTA REINCARNAZIONE DEL DIAVOLO E S-CUPIDO IN PERSONA CHE SI INNAMORA? STA SERA SI STAPPA»

«Riccardo sei un idiota, no non mi sono innamorato, ti stavo dicendo che c'è una ragazza che porca troia è la cosa più bella mai vista, se solo fosse possibile la farei mia in un secondo, ma non è possibile, non si puó, ti giuro è la cosa più brutta che mi sia successa, di solito le ragazze mi pregano per farmi i pompini, sta volta invece sogno letteralmente che me li faccia, sto impazzendo vorrei non averla mai vista, mi sento un uomo di merda»

«E sentiamo Catullo, perché non è possibile?»
«Lascia stare, non ha importanza»
«Si che la ha, scherzi? Che c'è, è fidanzata? Fottitene, tu intanto te la scopi»

«È UNA FOTTUTA RAGAZZINA»
«Ah»
Il silenzio fa più rumore dell'intera conversazione, e il mio respiro è spezzato, ho bisogno di fumare e di rifugiarmi nell'unica donna che mi dà sollievo, l'eroina. Così la stessa sera mi ritrovo sul mio letto con lo sguardo perso e una sigaretta tra le dita.

Insegnami ad amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora