Parte 7

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Iarin's pov
Sento una profonda sensazione di tranquillità e debolezza che mi scorre nelle vene, come se fossi completamente assente da ogni pensiero razionale che il mio cervello possa elaborare, non possiedo più il buonsenso e la ragione, e ciò mi rende meno cattivo, o almeno, me lo fa credere.

Ed ecco che lei si ripresenta, è ancora una volta davanti a me, sempre più vicina, ma immobile. Muovo un passo per avvicinarmi a lei, ma inspiegabilmente manca alla mia vicinanza, ripeto la mia semplice mossa, ma ancora una volta la sua figura angelica si scosta dal mio corpo, apparendo irraggiungibile. No no no, ho bisogno di lei, del suo corpo, delle sue labbra dei suoi occhi casti e puri. Sembra un'anima pura priva di peccato, e io rappresento quest'ultimo, disposto a macchiarla pur di possederla.

Ne ho disperatamente bisogno, ma più mi avvicino più pare distante.

Passano ore da quella terribile sensazione e mi ritrovo in cucina a cercare di attutire lo strano pensiero che mi si affievolisce in mente.
Oggi è il mio giorno libero, e non scruterò i suoi occhi tra mille nell'cortile della scuola, non penserò a tutti i modi possibili ed immaginabili per farla completamente mia.

Mi metto davanti ai fornelli con un pantalone grigio della tuta e nessuna maglietta, così non dovrò lavare nulla, la luce costa cara si va a risparmio naturalmente. Oggi mi dovrò allenare, perciò ho bisogno di proteine. Dopo aver finito la mia "leggera" colazione costituita da uova, bacon e kiwi che ci stanno sempre bene, vado a farmi una doccia, fredda ovviamente.

Mi libero dei pochi vestiti che rivestivano il mio corpo ed entro in doccia e «Ahia cazzo! È gelida! Ho detto fredda, ma non voglio lavarmi con un cazzo di iceberg e che cazzo»

Eccolo quel coglione di Riccardo che mi viene a prendere con la sua merda di macchina per andare in palestra.
«Buongiorno principessa» mi saluta sfottendomi per il mio ritardo.
«Buongiorno testa di cazzo»
«Sai dopo la conversazione ho pensato molto alla tua situazione» confessa
«Conversazione? Quale delle tante?»
«Coglione quella della ragazzina»
«Aaaaaah, beh a chi lo dici...»dico sottovoce
Sospira «E sono giunto ad una conclusione, se lei è consenziente, te la puoi fare, basta che non rimane incinta, a quel punto sono cazzi tuoi»
Ridacchio «Sei un emerito coglione, e comunque no, non si può fare»
«Ma perché?!»
«No ma allora sei coglione! Ti ho detto che è minorenne mi sbattono dentro a calci in culo e poi non posso per una questione di etica»
«E vabbè dai, non si verrà a sapere»
«A scuola si sa tutto di tutti fidati..»
«Mi suona come una minaccia» dice accompagnato da una risata,
«Forse lo è» ironizzò
«Ma poi a scuola non serve che lo dici, tanto da quel giorno non la vedrai più» afferma convinto
«Ric è una mia alunna»
«Allora sei fottuto» esclama con un sorriso sarcastico.

Berenice's pov
V-a-f-f-a-n-c-u-l-o. Io odio il martedì, sembra infinito. È una tortura, per cominciare ho 2 fottute ore di algebra, già non capivo niente con i numeri, poi ci si sono messe di messo anche le lettere. Cos'è un complotto?!

I miei pensieri più profondi nascono mentre mi lavo i denti o mi faccio la doccia,calda ovviamente. In tutto questo schifo però c'è un vantaggio, non ho storia, che materia di merda. Voglio dire, se gli errori si ripetono comunque che cazzo la studiamo a fare!

Mi vesto con dei cargo larghi di jeans e una maglietta nera che mi arriva a metà coscia. Scendo al piano di sotto, come al solito sono sola e saluto solo il mio gatto, Leon. Prendo il mio motorino e mi dirigo a scuola. Dai magari sta volta riesco ad arrivare ad un orario decente.

Finalmente la campanella segna la fine delle ore e ci precipitiamo fuori come un gregge di pecore smarrite.
Mi dirigo verso casa per godermi il mio attimo di tregua per poi prepararmi per andare a fare ripetizioni, inizia a non dispiacermi troppo questa attività, ma non sono ancora completamente tranquilla per via del professore. Lo so, lo so,sto esagerando, ma quando è vicino a me sento dei crampi allo stomaco e... Sto impazzendo cazzo!
Ed eccomi qui, davanti alla porta dello "studio", lo stesso della volta precedente.

Insegnami ad amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora