Quella mattina mi alzai con un forte calore, un odore dolce inebriava le mie narici e potei giurare che non era il cibo a provocare quella sensazione di bellezza da contemplare, ma Harry, abbracciato a me. Senza pensarci, gli accarezzai i capelli, giocherellando pian piano con i suoi ricci. Dopo un lungo tempo, ero riuscito a dormire davvero bene, senza incubi, senza pianti, con un sorriso sulle labbra oer tutta la notte, perché mi sentivo protetto, al sicuro e soprattutto io riuscivo a far stare bene una persona. Il mio cuore iniziò a battere, guardando i lineamenti dolci del ragazzo, così con il dito li percorsi man mano, ma a rovinare quel momento fu Zayn.
"Hey! Bonjourrrrr ragazzi! Avete conigliato?!" Domandò sbattendo la porta, con Liam più nevoso che mai.
"Zayn! Piano per Dio!"
"Liam...sono in una questione importante.""Chi ha conigliato?" Giunse anche Niall. Poi ci guardò alternativamente. "Oh santo piripillo!" Corse verso la finestra dive c'era un...telecamera.
Una telecamera.
"Ma che cazzo?!" Imprecai.
"Ho le prove!" Alzò vittorioso la telecamera. "Siete inquietanti." Rispose Harry, con una voce rauca, che oer giunta mi fece impazzire. Si strofinò con il dorso della mano gli occhi, era una scena così tenera. Senza accorgermene sorrisi arrossendo.
"Uh uh!" Anche Calum era lì. Harry mi guardò e io distolsi lo sguardo imbarazzata, ma potei percepire le sue fossette.
Ad un tratto sentimmo una musica, man mano che si avvicinava mi accorsi che fosse: "Careless Whisper"
Con Luke e Michael ballare mano nella mano.Quando mai quei due sono rose e fiori. Ashton li seguì dietro con la chitarra a mon di mazza.
Josh sgranò gli occhi. "La chitarra!" Corse.
"Tonight the music seems so loud
I wish that we could lose this crowd
Maybe it's better this way
We'd hurt each other with the things we'd want to say" Catarono i due. Michael fece fare una piroetta al Luke. "Dai dai, ballerina, fai vedere chi comanda! Abbasso la pietà dei pinguini ed alzo la loro simpatia!""Ma sei rincoglionito allora!" Luke gli diede un pugno facendolo cadere e due si ritrovarono a rotolare per il pavimento. Ashton rimase in un angolino con Josh che lo rimproverava.
"I pinguini devono essere visti bene!"
"I pinguini rischiano di morire!""Ai pinguini viene mal di testa, proprio come me!" Urlai silenziando tutti. Niall si girò dopo che Zayn lo aveva appeso al muro perché gli aveva mangiato tutto il pacco di biscotti e Liam ormai esaurito per il casino.
Mamma Payno si sarebbe convertito in Suor Payno, eravamo tutti ingestibili. Comprendiamolo.
Mi alzai seguito da Harry. Ci vestimmo e tutti facemmo colazione.
"Ragazzi, io ed Harry-"
"Si avete conigliato e va bene." Intervenne Zayn, avendo una gomitata da Liam."No, non lo hanno fatto, ho visto tutto, ma sono così carini."
"Niall!" Lo rimproverò il riccio.
"Ragazzi! Io ed Harry dobbiamo andare da una parte, non aspettateci per pranzo."
Non se ne fregarono proprio. Io ed Harry ci guardammo facendo spallucce.
"Hey! Dove credi andare con la mia macchina?! Hey!" Urlò Ashton.
"Non ce l'ho, sono venuto senza. Bye."
Lungo il tragitto, il silenzio regnava, con il cuore a mille, non solo per la lresenza del riccio di fianco a me, ma perché finalmente, avevo deciso, sempre grazie a lui di chiarire e dire tutto a Mark. Il tempo non sembrava dei migliori, infatti era nuvoloso. A distanza di 10 minuti rangiungemmo la destinazione. Feci un grade respiro, appoggiando la fronte al volante. Harry mi mise una mano sulla spalla incoraggiante, solo i suoi occhi mi diedero la forza di andare avanti. Scesi dalla macchina e lui fece la stessa cosa.
"Sicuro che ce la fai da solo?"
Io annuii. Feci qualche passo, ma mi fermai. Il mio cuore batteva, dovevo farlo e non mi riferivo a Mark, ma ad Harry, ne avevo bisogno. Così mi girai ed aumentai il passo."M perché mi mandi in pappa il cervello?"
Lui mi guardò stranito e"Sei così fottutamente strano e complicato Harry." Prima che lui potesse dirmi qualcosa alzai le ounte dei piedi e lo baciai dolcememte sulle labbra, tenendomi alla felpa. Strinsi di più quella presa, per verificare che fosse reale e non stessi scherzando. Ero lì, davanti alla casa di Mark, a baciare Harry, il ragazzo che avrei inialmente scopato e dovevo ammetterlo. Ma Harry non era solo una scopata. Harry era Harry, era tutto, era il mio cuore. Era tutto quello che va oltre all'amore, qualcuno da proteggere, da incoraggiare, da rassicurare e da apprezzare nel profondo, in ogni tratto, in ogni difetto e non nel suo corpo, i suoi occhi erano poesia pura, un caos, una vita, un film, la mia paura, la mia meraviglia nei loro confronti. Harry era da amare, un ragazzino cresciuto troppo in fretta. Harry era anche uno che pensava ai sentimenti altrui, che per primo ha saputo accogliere ogni mio tratto ed abbracciare il mio dolore e ad accettare quella notte di passione nella macchina, perché dovevo dirlo:
Io ed Harry avevamo fatto l'amore quella sera e non del semplice sesso da una botta e via. Eravamo riusciti a comprendere in silenzio il dolore l'uno dell'altro e poi travolgerlo e cacciarlo con l'amore.
Io amavo Harry Edward Styles e tutte le sue sfumature.
"Louis!" Urlò una voce. Ci staccammo, senza fiato, guardai verso la direzione del suono e vidi Mark. Mi si fermò il battito, Harry mi diede una pacca sulla spalla, incoraggiante, con un sorriso, cacciando le fossette. Ed io sorrisi, arrossendo. Non ci pensai due volte, Mark era con un sorriso ampio, corsi verso di lui, con le lacrime accompagnarmi la felicità e per la prima volta dissi: "Papà!"
Lui si immobilizzò, con il mio abbraccio, le lacrime colmarlo, ma poi ricambiò, piangendo anche lui.
"Figlio mio."
"Mi sei mancato. Papà."
"Anche tu e non sai quanto Lou, ti voglio tanto bene.""Ti devo dire tante cose."
"Ti ascolterò."***
E mi baciò, strinse la presa sul tessuto della felpa presa in prestito. Ogni cosa attorno a me sembrava scemare, sparire, morire. Le sue labbra, attaccate alle mie, in una dolce danza, come i nostri respiri, i nostri battiti cardiaci sincronizzati e l'amore nei nostri occhi. I suoi, una favola, una tragedia in bellezza, una poesia, un'anima immortale, perché anche se dovesse finire, o morire, i suoi occhi sono troppo belli per essere portati via con tutto il corpo, saranno trascritti per sempre nel mio cuore, come quella volta, la prima, mentre lo vidi guardare le stelle, nel modo più doloroso, triste e pietoso di questo mondo. In quel bacio, gli toccai i capelli, i fianchi, la schiena, le guance, perché sembrava tutto un sogno e davvero ci percepii un'amore, una cazzata, una vita. E mi veniva da pingere, in quell'immensa gioia che occupava il mio cuore. Ogni volta che ci vedavamo, di nascosto, in uno sgabuzzino o in uno stanzino o nella casa dell'altro, per me tutto sembrava andare via, nell'immenso buio a gemere, baciarci, accarezzarci, a fare l'amore. Lo avevo capito perché eravamo fin troppo delicati, preoccupati l'uno dell'altro, tristi, felici ed innamorati. Lui mi proteggeva, mi voleva bene, faceva di tutto per il mio bene, mi dava attenzioni, anche le più piccole nel silenzioso rabbrividente, ma soprattutto io, lo volevo per sempre con il sorriso, lo stesso che mi metteva buon umore, mi feceva vivere, come ossigeno tatuato nella pelle. Il mio cuore era chiuso fin quando non arrivò lui, a trovare la chiave ed aprire la porta, in meglio, semza paura, come un fiore in piena primavera che sboccia e muore d'inverno, perché l'amore è così, fatto di sofferenza e di felicità. Un odio e un amore.
Lo odiavo tremendamente, troppo, tanto da amarlo.
Era una persona da amare ad ogni ferita, scavare dentro e studiarlo oer poi comprenderlo e capirne l'essenza. In tutta la sua forma, in titta la sua materia, in tutto l'essere dell'essenza.Io amavo Louis Will Tomlinson in tutte le sue sfumature.
Una voce richiamò il suo nome, era Mark, il suo patrigno, Louis esitò, gli diedi coraggio, con una pacca sulla spalla, sordidendogli con le fossette in piena vista. E quando mi guardò, arrossì e corse, abbracciando l'uomo, chiamandolo finalmente papà. Piansero, abbracciati, a dirsi delle cose, mi emozionai anche io appoggiato alla macchina.
Da quel momento passarono tre giorni, mancavano 2 per la vigilia, ossia per il compleanno di Louis, andava tutto bene, fin troppo...
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Always you
FanfictionHarry Styles, ragazzo diciottenne, apprende giorno per giorno nuove esperienze sul sesso. I problemi con suo padre, il quale si comportò rudemente con l'intera famiglia, in primis con Harry in quanto gay, influenzano la sua attrazione sessuale, ossi...