Now, I remember you

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"Louis." Mi chiamò Lottie. Mi girai di scatto mentre mi preparavo per la festa.

"Lottie."

"Dove vai?" Mi guardai allo specchio aggiustandomi la maglia. "Ad una festa. Perché me lo chiedi? Non esci tu?"

"Non è che mi potresti portare con te?"
"Lottie, non se ne parla proprio, sono tutti più grandi di te, come ti ci porto?"

Lei giocherellò con le dita. "Stai cercando di chiedermi qualcosa?" Lei annuì.

"Scusa per ieri...ti ho sentito piangere."
"Non ho pianto."

Rimasi a fissare il mio riflesso, perché guardarla mi metteva troppa paura nell'esprimere troppa verità. "Lo sai come la penso, però se tu non te la senti, cercherò di non parlarne...però, papà ti vorrebbe a casa sua qualche giorno."

Sospirai sedendomi sul letto per mettere le scarpe. "Io lo so che per te è difficile, ma se..."

"Non è che se io automaticamente cambio la concezione di come vedo la situazione Mark e mamma tornano insieme Lottie, ok? La stessa cosa vale anche per Fizzy, secondo te non mi. fa male che stia lontano da noi?"

"Proprio per questo! Se solo tu ti sforzassi, rivedremo la famiglia come prima."

"Perché sembra che sia solo colpa mia?!" Sbottai. E alzai talmente la voce che la stanza rimbombò. "Tutti date la colpa a me, quando io sono qui solo per proteggere." Tirai su con il naso.

"Io voglio solo una famiglia riunita. A differenza tua Fizzy sta rivalutando la cosa."

"E credi che non lo voglia anche io Lottie?! Per he dai la colpa solo a me?! Vedi anche l'altra faccia della madaglia, ma sei troppo preoccupata ad essere egoista da addossare rurro a me. Mamma è sempre fuori e io sono qui, con voi, con te e le gemelle e vi voglio un bene dell'anima. Ma adesos sono stanco di sentire sempre le stesse cose."

"Ci vuoi abbandonare per caso?!" Urlò con le lacrime.

"Che cosa?! Abbandonarvi?! Ma stai fuori Lottie?! Tu non mi stai minimamente ascoltando!" Risposi con lo stesso tono avvicinandomi. "Non sono mio padre." Mi asciugai il naso con il braccio ed uscii dalla stanza respirando con fatica.
Deglutii fortemente.

"Io vado..." Dissi con ancora quella sensazione di peso al petto e la mancanza di ossigeno alla gola.

"Volevo solo chiedere se portassi degli amici potrei venire con te..."
"Fai come ti pare...è a pochi minuti da qui la casa, tieni l'indirizzo." Continuai stringendomi il petto.
Me ne andai ma mi girai. "Siamo troppo impegnati a litigare ultimamente che mi dimentico di dirti che sei bellissima, anche stasera. Sei uguale a mamma..." E me ne andai con gli occhi pizzicare. Prima che potessi raggiungere la casa, rimasi nella macchina, con la testa appoggiato al sedile, respirai più volte, ma sembrava che non riuscissi a calmarmi. Il parcheggio era buio e le persone all'interno della casa, non aiutavano. Feci uno sforzo ed entrai, dove trovai tutti i ragazzi già mezzi fatti. Mi unii nella mischia, non badando a quanto potessi bere. Fatto sta che dopo qualche oretta, dovetti correre verso la mia macchina a vomitare. Ci entrai di nuovo, non appena notai che la sensazione di peso sul cuore stesse per accrescere di nuovo.
Respiravo ed ispiravo, ma l'unica cisa che mi veniva da fare era piangere. A distrarmi fu un piccolo rumore vicino al finestrino. Rivolsi lo sguardo al lato, vedendo che fosse Harry. Mi misi in posizione eretta facendolo entrare.

"Ciao."
"Ciao." Risposi.

Fece un colpo di tosse. "Come va?"

"Credo bene."
"Ti volevo chiedere scusa per oggi...forse hai ragione, Nick e Stan non sono affatto affidabili, si prendono gioco solo di me, proprio perché sono facilmente manipolabile, dipendente di attenzioni e soprattutto perché me la faccio con voi." Finì con un piccolo sorriso, che coinvolse anche me. Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, situazione che sembrava essere un'eternità, quando mi sentii abbracciare. Harry mi stava abbracciando, lasciandomi in vista i suoi ricci che per istinto accarezzai.

"Stai bene?" Chiesi. Lui non mi diede nessun cenno e rimasi a giocherellare con quei stupendi riccioli,illuminati dai chiari di luna. Ma più li guardavo, più mi saliva il groppo alla gola e i pensieri aumentavano. Cercai di trattenere le lacrime, ma crollai in un pianto, coprendomi il volto con le mani e appoggiai la testa al sedile. Harry si staccò, guardandomi, prendendo le mie mani delicatamente,dandomi del paesaggio del suo verde smeraldo. Era incredibile come fossero così belli i suoi occhi.

"Lou, guardami."Scossi la testa con lo sguardo basso. Mi prese il mento con due dita, affinché io lo potessi guardare, ma chiusi solo gli occhi singhiozzando."Con me puoi piangere ok? Apri gli occhi."
Li aprii e un piccolo sorriso sul suo volto si propagò, mi accarezzò la guancia delicatamente, per poi spostarmi i capelli all'indietro scompigliandoli.

"Sei perfetto così. Non so cosa sia successo e quando vorrai dirmelo, io sarò qui, ma sappi che non hai nessuna colpa, se non quella di proteggere sempre tutti, senza prima proteggere te stesso."

"Io voglio sapere che sei Harry...e dico davvero."
"Non lo dirò adesso."
"Non lo farò neanche io."

"Però ti scoperi sai?" Disse mordendosi il labbro inferiore.
Non ci pensai due volte, che lo baciai, stavolta con più lussuria, voglia, ma mettendoci delicatezza, perché con Harry doveva essee così: piacevole e delicato. Ci spostammo nei sedili posteriori, iniziandoci a spogliarci, con gli sguardi l'uno nell'altro. Lo feci allungare sul sedile, mettendomi io sopra per dargli bsci sul collo fino a scendere. Ad ogni suo gemito, sentivo che la mia erezione aumentava, così non feci altro che levare i boxer del minore delicatamente e baciare lentamente la sua erezione. Inarcò la schiena.

"Sei bellissimo." Dissi. "Fottutamente perfetto." Ripetevo ad ogni bacio. Mise una mano nei miei capelli stringendoli quando iniziai a prendere la sua erezione in bocca, ormai mi veniva automatico, prima lo facevo io e poi gli altri lo facevano a me. Ogni volta che andavo in profondità, Harry gemeva e lo faceva fare anche a me.

"S-sto per-" Lo interruppi staccandomi, dandogli un bacio sulle labbra. "Non ora, fallo anche a me piccolo." Harry annuì, mordendosi il labbro inferiore e proseguì, levando i miei boxer e prendere la mia erezione in bocca. Buttai la testa all'indietro, stringendo i folti ricci del minore e gemevo ad ogni stoccata in profondità. Gli levai la testa lentamente perché stavo per venire. Presi il preservativo nel cassetto del posto avanti del passeggero e me lo misi. Harry era già pronto.

"Sei pronto?" Lui annuì. "Muoviti."Disse. Non me lo feci dire due volte. Misi un primo dito, poi un secondo e un terzo sforbiciando. Quando capii che i suoi lamenti erano di piacere proseguii, ricordandomi di una cosa.

"Ora ti faccio sentire una cosa." Leccai la sua entrata, sicocme non aveva mai sentito quella sensazione.
Harry inarcò la schiena gemendo. "Porca puttana Lou, mh"

"Ti piace? Dimmi se ti da fastidio."
"Tranquillo, continua." Lo feci oer qualche altro minuto, fin quando non misi il mio cazzo nel suo culo ed Harry gemette fortemente.

"Ti faccio male?" Chiedi ansimando. "Vai più veloce per favore..."
Amavo quando mi pregavano, ma con lui sembrava tutto così diverso. Andai più veloce e quando fui consapevole che stessi per arrivare, presi la sua erezione in mano e venimmo insieme in un urlo di piacere. Succhiai il suo sperma e lui il mio e per fortuns, la macchina non si sporcò. Ci vestimmo, ma rimanemmo in macchina.

"È stato bello..."Disse.
"Sì."

"Grazie di avermi detro di essere bellissimo." Inarcai un sopracciglio guardandolo. "È la verità, sei bellissimo. Come mai mi ringrazi?"

"E anche di avermi chiamato piccolo. Ok ato diventando ridicolo..." Lo fermai perché stava per scendere dalla macchina e vidi i suoi occhi colmi di lacrime.

"Ho sbagliato qualcosa?"
"No, no...tu non hai sbagliato nulla, sono io."

"Oh no Harry, vieni qui." Lo abbracciai e pianse.

"Perché ti proccupi per me? Di solito finisce tutto..."
"Non potrei mai porre fine la nostra amicizia...solo per una scopata e poi tu sei così gentile."

"Sì certo..." Disse con un tono strano.

"Perché ti importa così tanto delle attenzioni?"
"È un argomento che non dirò adesso..."

"Scusa." Restammo in silenzio, accorgendomi che Harry si fosse addormentato sul mio petto.

"Ora mi ricordo di te..." Sorrisi lasciandogli un bacio sulla fronte.

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