Blue in Green, Green in Blue

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Harry Styles. Harry Styles. Harry Styles. Harry Styles.

Erano le uniche parole che mi rimbombavano nella testa. Era impossibile che non mi ricordassi di quel tizio.

Magari sarà anche scopabile.

E più piccolo di me.

Magari.

Ma insomma, ero diventato estraneo da qualsiasi dialogo che i ragazzi stavano argomentando, si erano uniti anche gli altri, tranne quell'Horan che aveva urgenza di andare in bagno. Talmente perso nei miei pensieri che andai contro a qualcuno. Cadde un libro che la persona interessata aveva sicuramente sotto il braccio. Scossi la testa e mi girai.

"Puoi fare attenzione?" Chiese lui con una voce rauca e calma. Cosa davvero troppo eccitante per i miei gusti, dovevo ammetterlo.

Il soggetto però era familiare, non sembrava estraneo, occhi verdi smeraldo, con cui mi persi al primo sguardo, talmente in sintonia con i miei che rimasi immobile a contemplarne la natura vera e propria. Come se il cielo si incontrasse con l'erba e il resto vegetale della natura. Blu nel verde, verde nel blu. Sembrava surreale, quasi incantevole a dir poco stupendo. I suoi occhi erano bellissimi. Dei ricci color cioccolato contornavano bene i tratti pubici del ragazzo. Sembravano così morbidi che li avrei toccati.

Ma ovviamente, il carattere era a dir poco irritante per quel bel faccino.

Però era così tenero, mi dava
l'impressione di essere così indifeso, dolce e da proteggere. E non lo dicevo per la mia natura sessuale nell'andare dietro ai più piccoli, ma sembrava davvero così. In quegli occhi ci vidi un buio, un qualcosa di strano, un folgorio spento. Deglutii facendo un colpo di tosse.

"Hey stai calmo ti è solo caduto un cazzo di libro." Dissi raccogliendo e dandolo. Lui lo prese con forza andando via,ma venne fermato dai ragazzi.

"Allora ci sei domani sera?" Chiese Calum scompigliandogli i capelli, cosa che fece nascere nel riccio delle amabili fossette.

Che carino, a parte il carattere di merda. Lui semplicemente annuì, ma Calum si rivolse a tutti.

"Venite a casa mia?"
Io feci una smorfia. "No Calum, io preferisco scopare come sempre in uno di quei pub." Feci spallucce.

L'interlocutore alzò le braccia al cielo. "Hey Don Giovanni gay, vedi che organizzo una festa per dare inizio ad un'altro anno di merda. Sai come funziona qui, gay, bisessuali ed etero, te li puoi fare tutti. E poi noi siamo abbastanza conosciuti."

"A me piace solo il cazzo." Dissi espressamente.

"Disse il poeta guardando il cielo stellato." Sopraggiunse Niall.

"Concordo comunque anche se mi hai fatto cadere il libro."

Ah e quindi il piccoletto era pure gay. La cosa si faceva interessante.

Ora si scopre che è più grande di me. Di altezza sicuro, solo qualche centimetro di differenza.

"Non ha dei sentimenti."
"Senti,qui non si tratta di questione di sentimenti va bene? So solo che tengo alla mia roba tizio."

"Ne stai facendo una tragedia tizio"
"Io ho ben altro da fare, arrivederci." Blaterò infastidito.

"Sisi,vai. Ma vedi che gente!"

"Oh Louis, poi capirai perché fa così, di solito è davvero dolce Harry."

"Si cert-" Scattai guardando Niall. "Come scusa? Come si chiama?"

"Harry." Rispose alzando un sopracciglio confuso guardando i ragazzi.

"Styles?" Lui annuì. Allargai le braccia al cielo ridendo con assurdità.

"Ma non c'eri alla festa scusami?" Si intromise Luke. Io annuii. "Solo che non mi ricordo nulla e non sapevo che il proprietario fosse Harry Styles. Riccone eh?"

"In realtà no, era solo una villa in affitto." Corresse Ashton. Io guardai male Zayn e Liam che fecero spallucce. Scossi la testa avviandomi nella classe dove avrei avuto il primo corso. Quando entrai nell'aula quasi mi venne da urlare e bestemmiare.

Harry fottuto Styles era lì, vicino al muro, agli ultimi banchi. Al mio posto. Tutti sanno che quello è il mio posto. Lui alzò lo sguardo ed imprecò: "Oh andiamo! Anche qui sei!"

"Si da il caso che quello sia il mio banco."

"Oh, c'è per caso scritto testa di cazzo qui sopra."

Io lo uccido.

Altro che dolce ed indifeso.
Sospirai con gli occhi chiusi per calmarmi.

"Non ci sarà scritto il mio nome sopra...ma tutti sanno che quello è il mio posto."

"Cambia un po' nella vita, non ti farebbe male essere meno incazzato per ogni cosa della vita."

Non sapevo perché, ma quella frase mi aveva colpito nel profondo, tanto che sbattei un pigno sul banco facendo scattare il riccio, il quale si raggomitolò quasi su se stesso. Rilassai le curve nervose del mio sguardo, notando come i suoi occhi divennero più lucenti e tremanti, guardando quel gesto. Deglutì stringendo i pugni e si alzò.

"Ma che cazzo di problemi hai?!" Urlò facendo girare quasi tutti.

"Lo sai."
"Vaffanculo. Siediti." Disse spintonandomi.

Rimasi a fissare in piedi la sua immagine pensierosa ed immobile seduta davanti a me. Mi sospese il cambio di espressione dopo quel pugno dato sul banco, avrei giurato di vedere quasi un'istinto indomabile nei suoi occhi. Continuava a respirare profondamente e notai solo dopo la compagnia di un codino al polso. Ci stava giocherellando da quando era iniziata la lezione.

I miei pensieri erano altrove, infatti le parole della professoressa erano davvero sfocate e prive di suono.

"Ragazzi, tra pochi minuti finirà la nostra prima lezione."

Che peccato, davvero, già vorrei che finisca la scuola.

"Quindi, vi assegnerò un compito in coppie." Si fermò guardando tutti. "Che cosa state facendo? Le decido io." Un brusio si fece largo nella stanza e la prof silenziò tutti dicendo già la prima coppia.

autrice: chissà chi sarà la prossima coppia😋🤭

"Tomlinson e Styles." Sgranai gli occhi. Il riccio davanti a me alzò un sopracciglio guardando altrove, per vedere chi fosse questo Tomlinson, di fatto non ci conoscevamo.

Ma per Dio, proprio con lui?

Feci un colpo di tosse. "Io sono Tomlinson. Louis Tomlinson..."

Gli stavo per tendere la mano, ma mi fermai non appena disse testuali parole: "Tu mi devi stare lontano, ora parlo con la prof." Lo vidi alzarsi dirigendosi alla scrivania. Mi grattai la nhca imbarazzato e anche un po' ferito sinceramente. La conversazione sembrava animata e quando la professoressa se ne andò tornò da me più incavolato che mai.

"Non ha voluto cambiare."
"E ok. Quindi? Casa mia o casa tua?"

"Bella faccia tosta che hai."
"Perché ce l'hai con me? Almeno sforziamoci ad andare d'accordo visto che siamo compagni di lavoro."

"Non sbattere più il pugno, hai capito?" Chiese più calmo e quasi preoccupato. Sembrava un misto che mi rabbrividì. Io annuii solamente e "Va bene a casa mia comunque, le mie sorelle non causano problemi...beh almeno non ci dovrebbero essere oggi..." Dissi un po' malinconico.

Lui mi guardò ed annuì. "Se mi dai l'indirizzo magari-"

"Andiamo insieme, pranzi da me, sono sicuramente da solo...magari è anche un modo per conoscerci siccome siamo partiti con il piede sbagliato."

Lui annuì nuovamente e con un piccolo sorriso, tese la mano.

"Harry Edward Styles."

Sorrisi. "Louis Will Tomlinson."

Fu una stretta decisa e amichevole.

Bella.

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