DYLAN O'BRIEN

179 4 0
                                    

Quella mattina, quando mi destai per colpa della dannata sveglia, mi accorsi che il posto accanto a me del materasso era vuoto. Ieri sera Dylan era venuto da me, avevamo cenato insieme per poi finire a letto tra un bacio e l'altro.

Mi alzai a fatica e filai in bagno per docciarmi e togliermi il sudore secco dal corpo. Sfregai intensamente la pelle chiara con il bagnoschiuma al cocco. Uscita dal box doccia misi la crema concentrandomi principalmente sui punti arrossati delle gambe e del collo.

Una volta abbigliata, presi di corsa una tazza di caffè e la borsetta firmata Gucci dal divano dove l'avevo lasciata il giorno prima rientrata dal lavoro. Strada facendo, dirigendomi alla metro, ripensai alla sera precendente.

Io e Dylan c'eravamo conosciuti un po' per caso qualche mese prima a casa di sua sorella. È anche una storia buffa: mi ero presentata da Julia per una cena tra amici scoprendo troppo tardi che era stata annullata per "urgenza famiglia". Mi ero scusata ma, mentre stavo per andarmene, lei mi invito ad entrare. Imbarazzata accettai comunque siccome casa mia era lontana un'ora e farmi di nuovo il viaggio in metro non mi attirava affatto. Durante il pasto avevo ascoltato attentamente Dylan e la sua storia sul film che stava girando. Pareva così felice.

Guardai l'orario sul telefono e mi accorsi di essere in ritardo. Dovevo incontrare una ragazza dell'azienda di giornalismo dove lavoravo per organizzarci su come impostare una nuova rivista che stavamo per pubblicare: "Il sole di New York" si intitolava. Raggiunsi in fretta il bar e ordinai una brioche al cioccolato e mi accomodai aspettando Stephany, la mia collega.

Nel tardo pomeriggio, ormai sfinita e affamata rientrai in casa e mi lasciai cadere sul divanetto rosso del mio bilocale. Mi era costato una fortuna ma ne ero grata, dopo tutti gli anni di stancante lavoro. Preparai la cena con della semplice insalata con pollo e pomodori e mi piazzai davanti alla tv scorrendo sui vari canali alla ricerca di un film quando il mio iPhone vibrò. Controllai la schermata e vidi la notifica del mio ragazzo. Aprii il messaggio: "Ciao cucciola, come va?" brillava davanti ai miei occhi. Per colpa del suo lavoro non potevamo frequentarci spesso e, quelle poche volte in cui ci era permesso, duravano troppo poco. Era una relazione difficile, dovevo proprio ammetterlo.

Schiacciai l'icona del telefono e dopo due squilli sentii la sua voce bassa risuonarmi nei timpani. Sorrisi.

«Ciao, tutto okay?» Chiese all'altro capo del telefono con il suo solito tono divertito.

«Tutto bene, come vanno le riprese?»

Quella mattina era partito per tornare ad Hollywood per continuare il film a cui stava lavorando. Un capolavoro secondo le sue parole. Si trattava di Maze Runner, tratto da un libro.

«Alla grande, tra una settimana dovremmo finire massimo. Oh dovrei proprio farti conoscere Thomas e Kaya, sono simpaticissimi e poi James ci spiega tutto, come per esempio come si immaginava i personaggi»

Era raggiante ed ero sicura che aveva un sorriso che gli percorreva da parte a parte il viso ben squadrato ed incorniciato dai quei folti capelli castani. Di certo ero contenta che stesse bene e avesse trovato degli amici ma mi dispiaceva non averlo lì vicino a me.

«Che bello!» Esclamai falsamente «Quando tornerai a New York?»

«Non lo so Y/n, a questo punto a fine delle riprese»

Senti gli occhi bruciarmi, non mi aspettavo di certo questa risposta. Ultimamente lo vedevo così poco. Mi raggomitolai portando le ginocchia al petto e passai la manica del maglione sotto le palpebre per asciugare quella piccola lacrimuccia che minacciava di uscire.

«Mi manchi» Gli confessai stringendo le caviglie scoperte il più possibile.

«Anche tu» Fece una pausa e sospirò «ma presto ci vedremo, quindi stai tranquilla. Ti amo» Così chiuse la chiamata senza aspettare una risposta.

IMMAGINA MULTIFANDOM Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora