Capitolo 4 Paura

6 1 0
                                    

Pov. Giorgia

Mi guardarono tutti sbalorditi, ma poi uno dei ragazzi, che si chiamava Elia si avvicina.

Elia: Se tu sei chi dici di essere allora dimostralo.

Mi avvicinai al suo orecchio destro e parlai in modo che gli altri non potessero sentirci.

Giorgia: *sussurro*.

Si congelò per un momento, ma poi mi abbracciò.

Elia: È lei venite...

Sentii che tutti si ammassarono per abbracciarmi e sentii un senso di appartenenza.
Iniziai a singhiozzare appoggiandomi a Elia.
Mi sentivo protetta per la prima volta dopo tanto tempo.
Anna, Francesca, Chiara, Sofia, Matilde, Filippo, Achille, Giorgio, Nicole, Elia, Alessandro, Amelia, Giada, Riccardo, Andrea, Lucia, Giulia, Sara, Marco e Colin.
Ma presto il momento venne interrotto da un grido di un uomo adulto.

?: Venite fuori pezzi di merda! Lo so che siete qui!!!
Alessandro: Oh cazzo! Correte!!!
G: Ma chi è?
Anna: Il "guardiano" del cazzo.

Iniziammo a correre ed ero in testa al gruppo.
A un certo punto andai in un vicolo cieco e ci fermiamo.

Achille: Bel lavoro e adesso!?

Aprii un portale di colore azzurro, che ci avrebbe portato fuori dalle mura.

Giorgia: Attraversate svelti.

Mi guardarono perplessi, ma sapevo che si fidavano di me, infatti dopo secondi che non sembravano finire lo attraversano.
Mi guardai un attimo indietro e allungai i miei sensi per capire se c'era qualcuno che ci spiava, ma alla fine non trovai nessuno e lo attraversai.
Richiusi il portale e venni bombardata dalle domande dei miei amici.

Tutti: COME L' HAI FATTO!!!?
Giorgia: Ve lo spiegherò domani mattina. Tanto siete in vacanza, giusto? E poi si è fatto tardi e dovreste già dormire. Forza torniamo tutti a casa di Giorgio e finiamola qui.
Tutti: MA-
Giorgia: Adesso!!!

Usai lo sguardo della morte e adesso tremano foglie.
Proprio come i vecchi tempi.

Tutti: Sì signora...

Tornammo alle biciclette e iniziarono a pedalare verso la casa di Giorgio mentre io correvo.
Quando arrivammo li abbracciai tutti e diedi la buonanotte a tutti per poi andarmene.
Tornai camminando verso la torre, mi arrampicai e decisi di guardare le stelle sul tetto.
Iniziai ad agitare la mano nel cielo facendo dei disegni immaginari poi feci uscire delle fiamme dall'indice per definire meglio i disegni.
Iniziai a stancarmi e decisi di volare nel cielo facendo volte e giri mortali.
Andavo sempre più in alto e quando fui fuori dall'atmosfera sentivo che non c'era nessuna forza che mi tratteneva e non c'era vento.
Fermai il battito delle ali e fluttuavo nello spazio.
Era il sogno di molti di venire qui.
Decisi di allenarmi.

Molte ore dopo...
Sono orgogliosa di me stessa ora perché ho imparato nuove cose sui miei poteri, come i raggi laser, la vista notturna, il teletrasporto, la transformazione in altre creature mitologiche e la modificazione del DNA.
Tornai indietro e decisi di aspettare in piazza l'arrivo dei miei amici.

Minuti dopo...
Sara mi corse incontro e mi abbracciò e ricambiai.

Sara: Adesso ci spieghi tutto.
Giorgia: Ah va bene, ma non qui.

Ci allontanammo dalla piazza e quando fummo abbastanza lontani da orecchie indiscrete ci fermammo in un campo.
Iniziai a raccontare ciò che mi è successo e tutti piansero.
Mi sentivo felice, ma qualcosa mi impediva di abbassare la guardia e non ne capivo il motivo.
Mi guardai indietro e vidi un uomo che ci osservava, ma lasciai scorrere.

Pov. ??
Guardavo da lontano la situazione dell'esperimento e dei suoi amici e accesi il walkie-talkie.

??: Generale, l'ho trovata.
Generale: Eccellente, bel lavoro soldato, riposa.

Lo spensi e tornai nella mia auto per andarmene il più in fretta possibile.
Mentre mi allontanavo sentii una parte di me che questo non era giusto, ma sapevo che dovevo farlo, per mia figlia...

Qualche giorno dopo...
Pov Autore

Giorgia era davanti alla sua falsa tomba aspettando che le persone che chiamava genitori si presentassero.
La sera prima aveva lasciato loro un biglietto dicendo di venire alla tomba della loro figlia.
Quando sentì il rumore di due persone che si avvicinano non si scosse perché sapeva che erano loro.

Giorgia: Claudia******* e Stefano****** vi stavo aspettando.
Stefano: Ti conosciamo?
Giorgia: Dovreste.

Si gira verso di loro scioccandoli.

Claudia: F- figlia -
Giorgia: Hai perso quel diritto molto tempo fa.
Stefano: Giorgia -
Giorgia: Non siete più la mia famiglia. Non dopo ciò che avete fatto.
Stefano: Hai ragione! Non te lo meritavi e abbiamo sbagliato, ma dacci la possibilità di aggiustare -
Giorgia: Aggiustare? Pffft- aggiustare?! Hahahaha - NON C'È PIÙ NIENTE DA AGGIUSTARE!!!
Ho sofferto per anni a causa vostra tutto perché non ero come mio fratello. Ma ora tutto finirà oggi.

Tagliò la trachea ad entrambi con gli artigli e se ne andò lasciandoli morire in una pozza di sangue.

La storia degli InfernaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora