Capitolo 6 La battaglia

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Pov. Giorgia

Stavo sfrecciando nel cielo verso Washington, quando sentii il rumore di due jet e non appena mi videro iniziarono a sparare.
Grazie alle mie abilità riuscivo a schivare ogni proiettile.
Non appena si fermarono mi girai di scatto e usai le ali per creare un vento forte da farli capovolgere e mandarli a terra producendo un forte schianto.
Non appena intravidi la casa andai giù a capofitto atterrando davanti alla recinzione in ferro del cortile.
Sciolsi le sbarre nel punto in cui ero ed entrai.
Non appena misi piede mi spararono, ma grazie a uno scudo i proiettili non mi colpirono.
Li uccisi tutti all'istante e prosegui correndo lungo i corridoi per arrivare al bunker.
Seguendo l'odore dei miei amici arrivai a destinazione, dopo aver ucciso tutte le guardie ovviamente.
Con un calcio apri le porte rinforzate e quello che vidi mi fece sprofondare il cuore.

Erano morti.

E lì in piedi davanti al corpo della Sofia c'era Romeo.

Giorgia: Tu... Che cazzo hai fatto?!
Romeo: Oh non ti preoccupare... Tu li raggiungerai presto.

Mi puntò una pistola, ma io fui più veloce.
Gli tagliai la mano con la pistola e apparsi dietro di lui tagliandogli entrambe le braccia e spingergli la testa contro il muro.

Romeo: Sai potevamo evitare tutto questo bambola~.

Lo guardai di traverso e gli battei la testa ripetutamente contro il muro per poi girarlo strappandogli gli occhi e tagliandogli la testa.
Questo stronzo flirta anche quando è in stato di morte? Pervertito.
Mi voltai velocemente a soccorrere i miei amici erano stati picchiati brutalmente e avevano perso un mucchio di sangue.
Non c'era tempo da perdere fermai le emorragie e invocai dei cloni. Dovevamo scappare.
Aprii un portale per i cloni che portavano sulle spalle i miei amici, ma io restai indietro in modo da attirare l'attenzione su di me.
Dopo la chiusura del portale andai ai computer e scaricai tutte le informazioni per trasferirle direttamente al mio computer, dopo aver fatto rimbalzare il segnale più volte sui satelliti, perché ovviamente il governo ficca sempre il naso ovunque.
A un certo sentii un forte trambusto venire dalla superficie e mi preparai a combattere.
Mi immaginavo che sarebbe arrivato l'esercito, ma non così presto.
Beh allora questo significa che vogliono morire.

Pov. Autore
I militari stavano circondando la casa bianca in attesa del bersaglio.

L'attenzione di tutti viene catturata da Giorgia che aveva un cappuccio in testava camminando fuori attraverso l'ingresso principale.
Si fermò al centro del cortile, mentre si guardava intorno.
Un soldato con un megafono iniziò a parlare.

Soldato: Chiunque tu sia, alza le mani in aria lentamente.

Giorgia inizia ad alzare le mani coi pugni serrati.

Soldato: Con le mani aperte.

Aprì le mani e un sorriso sinistro si forma sul suo volto, dopodiché succede il putiferio.

Esplosioni in ogni angolo delle strade, rampicanti che escono dal terreno, la terra che trema, spade che volano in ogni direzione e fiamme che bruciano qualunque cosa incontrano.

Un soldato giaceva a terra morente, strisciando per salvarsi.
Una scarpa gli pestò con forza la mano sinistra rompendo le ossa.
Solleva la testa per vedere una pistola puntata davanti a lui e dietro di essa occhi rossi che gli scrutavano l'anima.

Soldato: Chi s-sei tu?
Giorgia: Io sono Infernal.

E detto questo gli spara per poi sparire in una nuvola di fumo.

Da qualche parte in Ucraina...
Giorgia riappare in una stanza di un' edificio abbandonato dove c'erano dei cloni di se stessa che assistevano ai 20 ragazzi adagiati sui 20 letti.
Si avvicinò a quello di Filippo e gli strinse la mano sinistra con la destra e iniziò a piangere.

Giorgia: Mi dispiace*sigh* mi dispiace*sigh* perdonatemi*sigh*...

La storia degli InfernaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora