Capitolo 1 La fuga

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Salto di tempo 1 anno dopo...
Pov. Giorgia

Non so quanto tempo sia passato, forse un anno? Un anno di dolore.
Scopri che era un laboratorio per esperimenti di armi biologiche illegale finanziato ovviamente da Romeo.
Gli scienziati mi costringevano a fare una serie di test al giorno, ma non li svolgevo e mi scoccavano con il collare che ho al collo.
Ma il peggio era la sera quando Romeo veniva nella stanza e mi toccava in un modo che me disgustava e la maggior parte delle volte andava oltre.
Stranamente non era venuto negli ultimi 4 giorni forse era malato, ma sinceramente preferisco che muoia.
Mi addormentai aspettando con pazienza le 5:00.

Salto nel tempo 5:00...
Pov. Terza persona

Una donna sui 30 anni entrò nella stanza con una siringa e un telecomando per il collare shock.

Donna: Svegliati D-16 è il momento di alzarsi.

Non successe niente.
La donna accese il collare, ma Giorgia non si muoveva. Provò altre 3 volte, ma niente.
Allora chiamò 4 paramedici e 5 guardie del corpo.
Quando arrivarono le tolsero subito il collare shock in modo che non li intralciasse.
E di colpo Giorgia era in piedi dietro di loro con gli occhi chiusi e le mani trasformate in artigli e ricoperti di sangue.
Le 10 persone persone all'interno della stanza erano distese sul pavimento in una pozza di sangue con le gole sgozzate.
Quando li riaprì i suoi occhi erano pieni di sete di sangue e vendetta, che potevano uccidere con un solo sguardo, e un sorriso da fare venire i brividi.
Fece materializzare nella mano destra una grande falce viola e si incamminò verso l'uscita.

Qualche minuto dopo...
Pov. Giorgia

Continuavo a correre per i corridoi uccidendo tutti quelli che incontravo usando la mia falce e i miei nuovi poteri che mi sono stati dati.
Le loro grida erano musica per le mie orecchie, cercavano di scappare da me.
Mi tornarono in mente le parole con cui mi definivano. Mostro....Spazzatura...
Più ci pensavo e più i miei colpì erano forti e potenti, abbastanza da fare tremare il pavimento sotto i piedi di tutti.
Alla fine non rimase più nessuno.
Mi guardai intorno e vidi solo i muri e il pavimento una volta bianchi e lisci ora sporcati di sangue, con i cadaveri ovunque e molte crepe.
Iniziai a cercare la via d'uscita e quando finalmente la trovai senza alcuna esitazione varcai la soglia.
Ci impiegai un po' ad abituarmi alla luce solare oscurata da alcune nuvole, ma ci riuscii.
Mi guardai indietro e usando i miei poteri del fuoco feci andare a fuoco tutto il laboratorio. Chiusi la porta e tornai a guardare il paesaggio.
Sono finalmente libera pensai e un sorriso triste apparve sul mio volto.

La storia degli InfernaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora