Calum hood

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Sidney 2015

Mi è sempre piaciuto dormire.
Forse perché mentre dormo non c' é pericolo che faccia cadere a pezzi il mio mondo come faccio giornalieramente.
Eppure oggi non ebbi questo privilegio.

"Ma che cazz..." Dissi aprendo gli occhi e trovandomi di fronte un raro esemplare di Calum con solo un paio di pantaloni e un cappello con la visiera girata al contrario che cercava di scrivermi qualcosa in fronte con un gigantesco pennarello rosso. Risveglio o dolce risveglio.

"CALUM!!!"

Urlai e iniziai a rincorrerlo fino al piano di sotto non curandomi di essere ancora in braghini corti e canottiera, ma arrivata alla fine delle scale il vuoto si materializzò sotto i miei piedi ed io caddi rovinosamente a terra. Mentre quel povero malato se la svignava ridendo, mi rialzai mugolando e massaggiandomi la parte bassa della schiena su cui ero atterrata poco prima grazie al mio caro Calum.

Non so perché, ma lui fin da quando ero entrata mi aveva sempre trattata come se mi conoscesse da sempre, e io ero veramente grata perché questo mi aiutava più di quanto volevo ammettere.
"Sta attento stronzetto, come metti piede fuori da camera tua ti ritrovi donna." Urlai io dal piano di sotto mentre lo sentivo sghignazzare spudoratamente da dietro i muri.

Accesi lo schermo del mio nuovo cellulare dotato di cover di capitan America (regalo da parte dei ragazzi)e vidi che lo schermo indicava le 7:40 di mattina...

Nota mentale: un motivo in più per uccidere Calum più tardi.

Mi avviai verso la cucina dove raggiunsi il freezer e tirai fuori del ghiaccio da mettere sulla mia povera schiena, ma dopo qualche minuto mi accorsi che il dolore non cessava, così mi affrettai a cercare l' arnica prima di inciampare nuovamente e finire fra le braccia di qualcuno.

"Calum..." Dissi io coi denti stretti per evitare di urlare e svegliate tutta la casa. Poi mi accorsi che le braccia che mi avevano presa non erano quelle di Calum: erano troppo lunghe e muscolose per essere le sue.
" mi dispiace per te" disse lui cacciando una risatina " ma sono solo Ashton" alzai gli occhi e sentii come il calore percorreva le mie guance, tanto che quando i suoi occhi incontrarono i miei dovetti riabbassarsi per non perdermi dentro quel meraviglioso labirinto ambrato.
Era intenso, il suo sguardo intendo. Irreggibile.

"Hai intenzione di lasciarmi andare prima o poi?" Dissi cercando di regolarizzare la respirazione che in quel momento era accelerata dai pochi centimetri che ci separavano.

"Potrei rimanere così tutto il giorno" disse lui accennando a un sorrisetto e lasciando schiantare il mio sguardo con il suo "e tu?"

Giá...
No. L' unica cosa che voglio è una pistola puntata alla gola, ecco cosa voglio.

"Muoviti scemo." Dissi spingendolo via qualche centimetro, quello che bastava per poter uscire dalle sue braccia. Che strano, appena sgusciata fuori dalla sua presa mi sentii... Vuota.

"Ah e Clary " disse lui chinandosi per arrivare alla bottiglia di succo arancione "bei pantaloncini" a quel punto mi accorsi che il suo sguardo si era focalizzato su una parte of limits, così mi girai mostrandoli uno dei miei migliori fuck you mentre sul suo viso si disegnava un sorriso decisamente malizioso e insopportabile.
Però i suoi occhi... Erano come due giganteschi magneti. Due giganteschi magneti verdi.

Salii le scale in silenzio prima che una fitta percorresse tutta la parte bassa della schiena dove prima mi ero schiantata quasi a ricordarmi del enorme livido  che si stava formando.
Oh Calum, Sei definitivamente morto.
Entrai in camera mia buttandomi sul letto e iniziando a massaggiare tutta la parte sopra all' osso sacro con la pomata che avevo ripescato dalla mensola in cucina prima di cadere nuovamente fra le braccia del riccio.

Bad girl   {A.F.I.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora