"I miei genitori" dissi passandomi velocemente una mano fra i capelli e lasciando perdere il mio sguardo nel vuoto
Sarebbe stata una lunga notte
"Mi dispiace" disse lui e nonostante non lo stessi guardando potei sentire i suoi occhi scrutarmi, probabilmente regalandomi sguardi di pietà come tutti finora, così mi girai verso di lui ma l' unica cosa che trovai furono lacrime.
"So come ci si sente"
SIDNEY 17:35 4/6/2
"È troppo piccolo, ha solo quattro anni, non potete fare una cosa del genere!"
Le voci facevano eco nella mia testa ma io non le ascoltavo, restavo concentrato a guardare fuori dalla piccola finestra di casa della zia." Katherine deve capire che senza un testimone non potremo mai accusare qualcuno di assassinio, lo deve fare per sua sorella e per il suo stesso bene, quel uomo è pericoloso" non mi stava simpatico quell' uomo, con la sua giacca nera e camicia bianca perfettamente stirata e quella stupida cravatta rossa;
gli assomigliava troppo."Non riesco ancora a crederci... Era suo padre, come ha potuto fargli una cosa così? " sentivo i singhiozzi della zia fin dal piano di sopra, così mi alzai dalla sedia e scesi le scale silenziosamente e, evitando lo sguardo dell' avvocato, mi fiondai fra le sue braccia.
"Sta tranquillo Ash, d'ora in poi non lascerò che nessuno ti faccia più del male piccolo mio"
SIDNEY 2015
"tu..." Dissi io cercando di decifrare lo sguardo che imponeva sul suo viso e sovrastava le lacrime. Avevo già visto quello sguardo, lo vedevo tutti i giorni quando mi guardavo allo specchio.
Interpretai il suo silenzio come un "sta zitta" e mi limitai a fissare lo sguardo su un punto impreciso.
"Come fai?" Niente, dovevo imparare a stare zitta
"Cosa?"
"Ad essere così"
"Così come?" Chiese lui asciugandosi le lacrime e girandosi verso di me
"Normale" lo guardai un altra volta negli occhi e lo vidi sorridere.
Ora avrei potuto giurare di aver visto il paradiso senza esserci entrata."Dopo... l' incidente" okay, è come me, non ne parlerà mai con nessuno
" mi ha cresciuto mia zia, e ti assicuro che nonostante tutto quello che era successo, lei riusciva a tirare fuori il meglio di me e bhe, se non fosse per lei e per i ragazzi adesso sarei...""Come me " dissi completando la sua frase e regalando al cielo un acido sorriso carico d' odio verso me stessa.
Tutte le speranze che erano nate mentre parlava, quelle che mi assicuravano che non era impossibile dimenticarli o semplicemente vivere in pace erano evaporate con la stessa facilità del fumo che usciva dal caminetto della casa rossa su cui avevo centrato il mio sguardo.
Andiamo, io ero come un giocattolo rotto, il destino aveva giocato con me e mi aveva distrutto, ma accortosi di non aver la colla mi aveva abbandonata fra le cose rotte.
Io ero rotta, non avevo mai avuto nessuno come sua zia che mi aiutasse, e questo era il risultato.
La voglia di buttarsi di sotto cresceva, e l' avrei anche ascoltata se una forte mano non mi avesse prima sollevato il mento con le sue affusolate dite per lasciarmi all altezza dello sguardo del ragazzo di fronte a me."so a cosa stai pensando, e no, non è irrimediabile il dolore che ti tormenta, prima o poi..." Non ne potevo più.
"Adesso basta!" Urlai alzandomi e separandomi bruscamente dalla sua salda presa.
"tu non sai niente! E io che pensavo potessi capirmi " una risatina isterica si fece spazio uscendo dalla mia gola imitando il grido di morte di un qualche povero uccello.
" la mia vita fa schifo da quel giorno, non ho avuto nessuno! Nessuno ha mai pensato a me, e per questo che adesso sono così, insomma guardami sembro uscita da un film dell' orrore, ma probabilmente è così! Tu non hai idea di cosa ho dovuto passare negli ultimi otto anni, non ne hai idea!E poi vieni qui a dirmi che tutto si sistemerà, sei esattamente come tutti gli altri! E io che mi ero fidata di te!" Lacrime e vuoto.
Sentivo solo quello, lacrime amare, che bruciavano, non solo la gola, ma anche il cuore, di quelle lacrime che ti distruggono una ad una facendosi spazio nello stomaco e lasciando solo vuoto al loro passaggio.Il mio cuore accelerò quando una mano mi afferrò per il polso e mi tiro verso se.
I suoi occhi erano a pochi centimetri dai miei, e la sua bocca giusto sul mio orecchio."È da quando ti ho vista in quel camerino che ho capito di aver davanti un angelo con delle ali rotte, sei disperata per riprendere il tuo volo verso casa ma le tue ali non te lo permettono." La sua voce si fermò e lo sentii ansimare, il mio cuore non era l' unico a battere troppo veloce .
"È da quando ti ho vista in quel camerino che ho capito di volerti proteggere, in qualsiasi modo non mi importa..."la sua fronte si appoggiò alla mia ed io chiusi gli occhi, quello che stava succedendo in quel momento non poteva essere reale.
" è da quando ti ho vista in quel fottuto camerino che ho capito di volerti mia" non lo lasciai continuare che le nostre labbra si incontrarono, cercandosi, non avevamo bisogno di un perché o di una qualche strana ragione, ci volevamo solo.
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Bad girl {A.F.I.}
Fanfiction" -promettimelo - -cosa?- -che mi amerai pur sapendo che non sono nessuno.- - lo prometto. Promettimelo.- -cosa?- - che sarai sempre e solo il mio unico disastro." Ashton Irwin