Capitolo 5

171 23 3
                                    

Oggi partirò per il distretto 12 per sapere tutto ciò che è successo nei giorni in cui la squadra 451 ha perso i contatti con il distretto 13. Sono sull'hovercraft e non riesco a non pensare a mio marito.

Sto pensando a nostro figlio, sto pensando al suo ultimo bacio, sto pensando alle sue ultime parole, sto pensando all'ultimo sorriso carico d'amore e di dolcezza che mi ha rivolto, sto pensando ai suoi ultimi minuti con me, sto pensando alla sua ultima dichiarazione d'amore, sto pensando a lui come se fosse un fantasma, sto pensando a lui come se fosse morto...

Perché se fosse ancora vivo ora sarebbe qui con me!

Sarebbe qui con me a ridere, sorridere, gioire per il fatto che stiamo per diventare genitori in un mondo in pace senza più gli Hunger Games... sarebbe qui con me a fare progetti per il nostro futuro e invece.... sono sola.

"No Annie, lui è vivo!" continuo a ripetermi nella mia testa... perché nonostante io stia pensando a questo dentro di me c'è ancora un piccolo barlume di speranza che pensa "Lui è vivo! Forse in ospedale, ferito, e per questo non è, per il momento, qui vicino a te. Ma è vivo ed è questo l'importante".

L'hovercraft atterra e io ritorno alla realtà e mi accorgo di avere il viso rigato dalle lacrime. Scendo dall'hovercraft di corsa e corro tra le poche macerie rimaste del distretto 12.

Corro... corro... corro e non mi fermo fino a quando non riconosco un cancello. Alzo lo sguardo e scorgo delle lettere "V LL G O D I VIN TORI" una volta c'era scritto "VILLAGGIO DEI VINCITORI", ora capisco perché l'ho riconosciuto... è identico al cancello che superavo tutte le mattine quando dovevo entrare o uscire da casa mia al distretto 4. E' qui che vivono Katniss e Peeta.

Non ho mai capito perché ci considerassero vincitori... noi non lo eravamo! Noi eravamo solo dei sopravvissuti. Mentre cammino tra le case abbandonate riconosco subito quella di Katniss e Peeta. Riesco a riconoscerla perché nel giardino sono state piantate da poco delle primule gialle.

Mi avvio sul loro vialetto e non riesco neanche a bussare che Katniss spalanca la porta e mi butta e braccia al collo e inizia a piangere. E' così strano... ma ricambio l'abbraccio.

Entro nel loro salotto ed è vuoto, penso sia una cosa tipica nelle case di questo distretto... arredato solo con le cose strettamente necessarie. Io e Katniss ci guardiamo negli occhi e mi accorgo che ha gli occhi rossi e iniettati di sangue. Come chi ha pianto tutta la notte senza interruzioni, o come chi ha pianto per giorni interi. Dopo alcuni istanti realizzo... Prim, sua sorella, è morta.

Katniss era molto legata a sua sorella, era l'unica persona, prima di che conoscesse Peeta, a cui teneva così tanto che la spinse anche ad offrirsi volontaria agli Hunger Games.

Io la guardo e le dico: " Mi dispiace davvero tanto per tua sorella..." lei annuisce e continua a guardarmi. Alla fine prendo coraggio e le faccio la domanda che continua a tormentarmi: " Cos'è successo a Finnick?"

Lei mi guarda e mentre gli occhi gli si riempiono di lacrime mi passa un sacchettino di velluto...

Dagli occhi di AnnieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora