Apro gli occhi per colpa di un raggio di sole che entra dalla finestra. La sera prima mi ero dimenticata di tirare le tende. Mi giro su un lato e sorrido vedendo mio marito dormire. Ha un viso così dolce quando dorme, come se non avesse preoccupazioni. Sta sorridendo. Mi avvicino alle sue labbra e gli lascio un piccolo bacio su di esse, sorride nel sonno. Lo abbraccio e appoggio la mia testa sul suo petto accarezzandolo. Il mio orecchio è proprio sopra al suo cuore, sento il battito forte e regolare. Questo rumore mi culla, mi tranquillizza e mi fa sentire bene. Lo ha sempre fatto. Finnick ha questo effetto su di me, mi riesce a calmare e a far stare bene. Lo amo così tanto.
Mi sto quasi addormentando quando sento qualcosa dentro di me muoversi. Sorrido e appoggio una mano sulla mia pancia accarezzandola. Ormai sono alla fine del quinto mese, è sempre più vicino il giorno in cui lo, o la, conoscerò. Per Finnick è un maschietto, è così felice di diventare padre. Quando glielo dissi, tre mesi fa, mi sorrise e si emozionò. Stavamo diventando genitori, in un mondo in pace!
Sposto lo sguardo sul viso di mio marito incontrando due occhi color mare, si è svegliato. " Buongiorno Ann..." sussurrò con la voce impastata dal sonno e il sorriso sulle labbra. Dio quanto è bello! "Buongiorno Finn" gli sorrisi felice guardando i suoi stupendi occhi. "Come stai oggi?" mi chiede guardandomi. "Molto bene. Sono qui con te e mancano poco più di tre mesi alla nascita di nostro figlio. Sta mattina si è mosso, sai? Non vedo l'ora di tenerlo tra le braccia." dico sorridendo felice. "Si anch'io. Sai che dovremmo scegliere dei nomi?" "Oh sì! Hai ragione! Lo sai che a me piace tanto il nome Marylin? Mi piacerebbe tanto chiamarlo così se fosse femmina. Ti piace?" Gli chiesi sorridendo. Lui ci pensò su e mi rispose "Marylin Odair... Mmmmh... Mi piace!" mi sorrise. Sorrido e lo abbraccio per poi baciarlo sulle labbra. "Però se è maschio lo chiamiamo Nemo. Ti piace?" Mi chiede con il suo bellissimo sorriso. "Nemo Odair. Sì, mi piace".
Dopo qualche minuto ci alziamo dal letto dopo aver deciso cosa fare. Quel giorno avremmo fatto un giro per il distretto, per poi andare sulla nostra spiaggia. Mi dirigo verso il bagno e mi lavo per poi legarmi i capelli in una coda alta. Torno in camera e decido cosa mettermi, intanto Finnck sta preparando la colazione. Alla fine decido di indossare un semplice abito color rosa salmone di una stoffa morbida sulla pelle. Il vestito mi arriva poco sopra il ginocchio ed ha un nastro, nero, intorno al busto, tra la pancia evidente e il seno.
Dopo aver finito di prepararmi, raggiungo Finnick in cucina per fare colazione. Dopo mezz'ora usciamo e ci avviamo nel pieno centro della città. Mi piace girare tra i negozi, i piccoli negozi della mia città. Mi fanno sentire bene, mi danno un senso di calore e accoglienza. Questa è casa mia e, insomma, non c'è posto più bello di casa, no? La città ha ancora i segni dei bombardamenti ma, la presidentessa Paylor ha creato delle squadre, per ogni distretto, che serviranno a renderli come prima della guerra, se non meglio.
Mentre camminiamo noto su una bancarella un peluche a forma di pesciolino. È un pesce pagliaccio. È davvero carino, mi piacerebbe tanto prenderlo al bambino. " Finn..." sussurro fermandomi. " Che c'è Annie? C'è qualcosa che non va?" chiede guardandomi negli occhi. " No no. Solo ho visto su una bancarella un peluche e mi sarebbe piaciuto prenderlo al bambino. Ma... Mi accompagni? Non voglio parlare con la ragazza che li vende..." dico abbassando lo sguardo. Odio parlare con gli sconosciuti. Ma più che un odio è una paura... Non riesco a fidarmi di chi non conosco, anche se è solo un negoziante. Voglio far passare questa paura, adesso nessuno mi vuole più fare male, no? Adesso c'è la pace. " Certo Ann..." mi risponde sorridendomi. Amo il suo sorriso.
Prende la mia mano e insieme ci avviciniamo alla bancarella. La donna che c'è dietro deve avere una trentina d'anni. Ha lunghi capelli mossi di un nero molto scuro ed i suoi occhi sono blu, quel blu scuro del mare di notte. Ha un viso gentile, ma, purtroppo, sfigurato da brutta una cicatrice rossa che parte da sotto il suo occhio destro fino a sotto il mento. Ci sta sorridendo. " Salve, cosa desiderate?" ci chiede. Accennò un piccolo sorriso e aspetto che Finnick parli. " Salve, volevamo questo peluche" lui lo prende e la ragazza ci dice il prezzo. Paghiamo il piccolo oggetto di stoffa e poi Finnick me lo passa. Lo guardo sorridendo e mentre mi immagino questo oggetto tra le braccia di mio figlio. Sono così felice.
Dopo qualche ora nel centro del distretto ci avviamo alla nostra spiaggia, era l'ora di pranzo. Mentre cammino sulla sabbia mi tolgo le scarpe con i piedi per poi sedermi sulla riva. Sento le onde infrangersi sui miei piedi mentre un leggero venticello mi accarezza il viso, si sta così bene. Guardo Finnick sedersi accanto a me e sorrido quando mi prende la mano. Guardo l'orizzonte con il sorriso impresso sul volto quando, all'improvviso, si spegne. C'è qualcosa di strano. Tutto questo mi sembra così strano, ma questa è la mia normalità. È stata la mia normalità per anni. Allora perché mi sembra così strano?
Mentre guardo l'orizzonte mi viene in mente l'immagine di una bottiglia che va verso il largo. Quella bottiglia conteneva una lettera, una lettera per Finnick. Quello era il funerale di Finnick. Sento la mia voce dire "Addio amore mio... non ti dimenticherò mai!". Ma non è possibile Finnick è qui accanto a me. " Finn..." dico girandomi verso di lui, ma, la voce, mi si blocca in gola e spalanco gli occhi. Finnick ha il viso deturpato e sporco di fuliggine, gli occhi vitrei. Del sangue secco sul copro e i vestiti a brandelli. È una visione irreale. Non può essere vero. Lo guardo negli occhi, ma il loro colore è spento... È privo di vita.
" Finnick non è riuscito a scappare... li ha rallentati per fare vivere noi. Lui ci ha salvato... lui è morto da eroe..." dice la voce di Katniss nella mia mente. Ed ad un tratto sento uno squarcio nel mio petto. La consapevolezza prende possesso di me. Finnick è morto e questo è solo un sogno. Un sogno, un sogno bellissimo che non diverrà mai realtà. Perché io e Finnick non ci sveglieremo mai più insieme, perché non faremo mai più un giro per la città, perché non parleremo mai dei nomi da dare al bambino. Io e lui non parleremo più, non staremo mai insieme. Lui è morto." Ann..." sussurra Finnick con una voce irreale che non è la sua prima che mi svegli.
Apro gli occhi per colpa di un raggio di sole che entra dalla finestra. La sera prima mi ero dimenticata di tirare le tende. Mi giro su un lato e con gli occhi pieni di lacrime trovo il letto vuoto. Lui non c'è, era solo un bellissimo sogno. Piango e con le lacrime agli occhi sussurro " Amore mio ci rivediamo questa notte, stessa ora e stesso sogno..."
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Dagli occhi di Annie
FanfictionQuesta è la storia di una persona che ha sofferto per tutta la sua vita e che ha anche perso l'amore della sua vita ma è andata avanti per suo figlio. La vita si è sempre presa gioco di lei... e lei l'ha lasciata giocare... ma ora si rialzerà e vivr...