Resto a guardare la sua mano per qualche istante prima di decidermi a prendere l'oggetto che mi sta porgendo. Lo prendo. Il sacchetto è morbido al tatto e contiene qualcosa, lo guardo per un po' prima di decidermi ad aprirlo e scoprire il suo contenuto.
Tendo il palmo lasciandoci cadere sopra il piccollo oggetto. Lo riconosco subito. E' la collana che regalai a Finnick la prima volta che entrò nell'arena. All'epoca avevamo entrambi dodici anni, eravamo piccoli, e lui doveva già partire per quegli stupidissimi giochi. Ricordo il dolore, il vuoto nel petto alla pronuncia del suo nome. Ricordo la gioia nel vederlo tornare a casa.
Continuo a guardarla con un lieve sorriso sul volto quando, guardando con più attenzione il cordino, noto delle macchie di sangue e bruciato. Il cordino azzurro è cosparso di macchie marroni e nere.
Il sorriso abbandona il mio volto lasciando il posto alle lacrime salate. Rialzo lo sguardo verso Katniss e con un filo di voce le chiedo: "Lui dov'è?". Lei mi guarda, i suoi occhi grigi sono pieni di tristezza e compassione. "Dopo che siamo entrati nelle fogne della capitale abbiamo ricevuto un attacco a sorpresa da degli ibridi. Non erano segnati sull'olo. Dalle fogne siamo usciti solo in 5. Io, Peeta, Gale, Pollux e Cressida... Finnick non è riuscito a scappare... li ha rallentati per fare vivere noi. Lui ci ha salvato... lui è morto da eroe..."
Ascolto le sue parole... morto :"No lui non è morto!" urlo iniziando a camminare velocemente per la stanza. Vedo Peeta entrare velocemente scambiando uno sguardo con lei. "Non è morto! Lui è vivo!" urlo ancora mentre delle lacrime salate scorrono sulle mie guance incontrandosi sotto il mio mento.
Lei mi si avvicina lentamente e con cautela: "Annie... Finnick non c'è più... non c'è più... di lui rimangono solo i ricordi, quella collana e il vostro bambino..." dice accennando un sorriso. All'inizio non capisco come faccia a saperlo, abbasso lo sguardo e vedo il mio addome leggermente in rilievo. Lui non sapeva del bambino, sarebbe stato così felice.
La guardo: "Dimmi com'è morto?". Lei scuote leggermente il capo. "Dimmelo! Ora!" urlo. Non ho più controllo. Sento tutto dentro di me rompersi e andare in mille pezzi mentre la verità si fa spazio dentro di me. Lui non c'è più. Non ci saranno più i suoi dolci baci, le sue braccia a confortarmi, il suo sorriso a rendermi felice, la sua voce che mi dice che va tutto bene... Non ci sarà più niente.
"Gli ibridi lo avevano preso. Erano a terra. Sopra di lui. Uno di questi gli teneva indietro la testa pronto a mordere il suo collo nel colpo finale, mortale. Gli altri lo mangiavano vivo. Non volevo soffrisse e non potevo salvarlo, allora..." prende un respiro guardandomi nei mie occhi verdi coperti d'orrore "... allora ho fatto esplodere l'olo... Così non ha sofferto... Mi dispiace Annie, non volevo soffrisse..."
La guardo per poi lanciare un'urlo di terrore e paura. Lascio cadere il mio corpo al suolo urlando mentre mi tappo le orecche con le mani. Urlo e piango. "Noooo Finnick noooo!" Lascio il mio corpo a terra mentre mi sento morire lentamente. Sento qualcuno tirarmi su di peso e mettermi su un divano, ma niente cambia. Urlo, urlo e ancora urlo finchè non ho più aria nei polmoni e voce per poter anche solo sussurrare. Rimango inerme sulla superfice morbida mentre tutto di me sparisce lasciando solo il posto al dolore e alla sofferenza.
Senza di lui, che era la mia ragione di vita, come potrò anche solo respirare e vivere?

STAI LEGGENDO
Dagli occhi di Annie
FanfictionQuesta è la storia di una persona che ha sofferto per tutta la sua vita e che ha anche perso l'amore della sua vita ma è andata avanti per suo figlio. La vita si è sempre presa gioco di lei... e lei l'ha lasciata giocare... ma ora si rialzerà e vivr...