Mentre mi stavo riscaldando per la lezione di moderno con Elena, vedo entrare dalla porta la maestra Celentano.
"Buongiorno" ci salutò appoggiando la borsa sul tavolino a lato.
"Buongiorno" risposi, sorpresa di vederla.
"Bene rebecca, avvicinati" mi inviò bloccando i miei movimenti.
"Ho deciso insieme a Lorella di montare una coreografia su una cover che canta un suo allievo" mi annunciò, raggelandomi.
Non mi era mai capitata una situazione del genere, mi sentii emozionata e agitata, spaventata dalla possibilità di fallimento."Cosa ne pensi?" Mi chiese la maestra guardandomi.
"Sono emozionata all'idea ma anche un po' spaventata perché so che si deve portare in scena una certa chimica al fine di rendere l'esibizione spettacolare" annunciai giocherellando con le mani.
"Sono sicura che andrà bene" iniziò mentre la porta si apriva, facendo entrare Lorella e Nicolò.Sgranai gli occhi alla sua vita, mentre arrossivo pensando che sarebbe stato complicato lavorare con lui sapendo le emozioni che mi suscitava ogni volta che mi era vicino.
Appena il suo sguardo incrociò il mio, mille brividi di percorse è una strana calma mi circondò.
Nell'aria si percepiva una strana tensione, positiva, come se presto sarebbe arrivata una svolta."Buongiorno" annunciò Lorella mentre raggiungeva la maestra di classico.
"Bene ragazzi, io e Alessandra abbiamo deciso di mettervi alla prova con questo compito perchè entrambe vogliamo restare fino in fondo il vostro potenziale.
Per cui nasce questo compito" disse Lorella.
"Esatto, anche se in apparenza può sembrare un compito facile, dove uno canta e l'altra balla, in realtà non è così. Perché, come dicevi prima tu Rebecca, è fondamentale che portare sul palco un certo livello di sintonia e chimica o il compito viene male. Dovrete fondervi un unico elemento per poter essere spettacolari" concluse la maestra Celentano.Dopo queste parole seguirono attimi di silenzio. Avevo l'impressione che ci fosse sotto dell'altro a questo strano compito, e ne ebbi conferma guardando le due maestre che avevo davanti.
Uno strano sorriso increspava i loro volti."Sono d'accordo, cercheremo di fare il possibile per essere all'altezza" disse Nico prendendo parola per la prima volta del suo ingresso.
Mi faceva strano averlo li, nella mia sala prove, la numero 8, dove ho vissuto momenti difficili, tra fatica, sudore e lacrime, ma anche momenti bellissimi, all'insegna della musica italiana delle nuove scoperte.
"Bene ragazzi, abbiamo deciso di mettervi ulteriormente alla prova, oggi avrete la giornata libera per sentire la canzone insieme. Ma soprattuto dovrete montare insieme i passi della coreografia." Disse la mia maestra, guardandomi, e incitandomi con lo sguardo.
-montare una coreografia da sola- il panico mi assalì, gelandomi. Non avevamo mai portato in scena una mia coreografia. Mai.
"Da soli?!" Chiesi con voce gracchiante.
"Si esatto. Da soli. Ora vi facciamo sentire la canzone e poi vi diamo qualche consiglio sul come montarla. Il resto sarà tutta opera vostra" disse la maestra di classico avvicinandosi allo stereo.Subito le note di Suavemente si diffusero nell'aria, caricandola di elettricità e sensualità.
Mi girai verso Nico, e lo vidi con lo sguardo perso lontano anni luce.
"Questa è la canzone su cui dovete lavorare. Avrete la massima libertà di espressione, ed essendo un compito verrà valutato" iniziò a dire Lorella.
"Da questo compito vogliamo sensualità, chimica, passione ed energia. Da tutti e due. Cosa ne pensate?" concluse la Celentano.
"È una bella sfida, ma che porteremo a termine nel migliore dei modi" prese parola per la prima volta Nicolò.
Lo guardai, la sua sicurezza e calma che emanava mi travolsero.
"È un bel compito, impegnativo ma c'è la possiamo fare" dissi sorridendo.
"Abbiamo piena fiducia in voi. Il compito va consegnato per la prossima registrazione. Noi lo vedremo direttamente in puntata" disse Lorella, mentre lei e la Celentano uscivano dalla stanza.
Attimi di silenzio seguirono, ognuno chiuso nei propri pensieri.
-Forse questo compito era la svolta che serviva nel nostro rapporto- pensai mentre mi avvicinavo a Nico.
"Hai qualche idea?!" Mi chiese fiducioso.
"Nessuna, tu?!" Chiesi sedendomi a terra.
"Niente. Forse dovremmo iniziare a sentire la musica e il suo ritmo" disse avvicinandosi allo stereo e attivandolo.Passammo le due ore successive ad ascoltare il brano, prendere appunti e accennare dei passi di danza, consapevoli che il lavoro sarebbe stato duro e difficile.
Angolo autrice:
Dopo una lunga attesa ecco un nuovo capitolo. Spero che vi piace
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Fuori di testa
RomantiekRebecca ha 22 anni, vive e ama per la danza. Nicolò ha 22 anni, un disco d'oro alle spalle che non gli ha permesso di vivere per la musica. Entrambi sperano di riuscire a fare della loro passione un lavoro e per farlo partiranno da un punto comune...