Capitolo 1

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Da quel 18 settembre sono passati ormai due mesi, ho scelto il prof di riferimento, la maestra Celentano, ho stretto nuove amicizie, ho avuto piccoli pattibecchi con qualcuno e ho conosciuto persone fantastiche.

Sono sul divano a riposarmi dopo una lunga giornata di lezioni, con le gambe che mi tremano a ogni passo e la schiena a pezzi.
Lentamente la casa si riempie di schiamazzi segno che i miei amici stanno a poco a poco tornando.
"Rebi sei sveglia?" sento sussurrare da Rita.
Apro gli occhi noto che si è accovacciata al bordo del divano.
"Hei" biascico sbadigliando, sono stanca e l'unica cosa che vorrei fare è dormire, ma il mio riposo deve aspettare ancora un po'.

Osservandola più attentante, noto il suo lèggerò stato di ansia accompagnato dalle mani che tremano.
"Che succede?" Chiedo prestandole tutta la mia attenzione.
"Penso che mi piace Marco" sussurra piano per paura di farsi sentire dagli altri.
"Lo so" rispondo sorridendo.

Da qualche tempo avevo notato un certo avvicinamento tra i due, dato che ogni momento era l'occasione per stare insieme, ridere e scherzare.

"Come lo sai?" Chiese sbiancando.
"Sono un'ottima osservatrice, e poi ho iniziato a conoscerti. Sono felice, hai trovato una persona fantastica, e di qualunque cosa hai bisogno sono qui" dissi mentre mi sollevavo e l'abbracciavo stretta.
"Sei fantastica, e penso che prima o poi lo stesso accadrà a te" disse facendomi l'occhiolino e ridendo vedendo la mia faccia sconvolta.
"Di che stai parlando?" Chiesi distendendomi di nuovo sul divano, sempre più stanca.
"Come se non lo sapessi, ma per ora ti lascio nel dubbio. Ne riparleremo" mi disse lasciandomi un bacio sulla testa e andandosene.

Cercai di sgomberare la mente dagli interrogativi che sorsero dopo la sua frase, per riuscire finalmente a dormire quando qualcuno mi tocca la spalla.
"Mi fai un po' di spazio?" Chiese Nicolò, guardandomi.
Troppo stanca per controbattere mi spostai di lato e lo lasciai stendersi di fianco a me.
Appoggiai la testa nell'incavo del suo collo e la mano destra sul petto, mentre lui mi passa il braccio intorno ai fianchi.

Ripensai a come anche il nostro rapporto si era evoluto in poco tempo.

Inizio flashback
Era una mattina di fine settembre, ormai avevo legato più o meno con tutti, ma sopratutto con Tommy, Wax e Ndg.
Eravamo un bel quartetto, sempre insieme, pronti a spalleggiarci e supportarci a vicenda.
Quella mattina in particolare, fui svegliata dai risolini delle mie compagne di stanza che, da quel che compresi, stavano spettegolando sulle varie e possibili coppie, che potevano nascere, con Ramon.

Mugugnando mi alzai per andare a cercare un altro posto dove dormire.
"Rebi scusa se ti abbiamo svegliato" mi disse Ramon, sdraiato sul letto di Federica.
"Non ti preoccupare" dissi biascicando andando verso la porta.
"Dove vai?" Mi chiese Rita, osservando i miei movimenti da bradipo.
"A dormire dai ragazzi, poi fatemi sapere le varie ship" dissi uscendo dalla stanza con le loro risate in sottofondo.

Silenziosa mi avviai verso la stanza rossa, dove dormivano Nicolò, Tommaso e Matteo.
Scivolai dentro la stanza buia, segno che i tre stavamo ancora dormendo.
Sapendo che dormire con Tommy e Wax era impossibile per i loro continui movimenti, mi avvicinai a Nicolò.

"Nico" sussurrai muovendogli il braccio.
In risposta ottenni un grugnito.
"Mi fai spazio?" Sussurrai, abbracciandomi a causa del freddo che iniziavo a sentire a causa del pantaloncino corto blu abbinato alla maglia.
"Vieni" biascicò spostandosi di lato e sollevando le coperte.
Veloce mi infilai sotto cercando calore, e fui circondata da un braccio accompagnato da un bacio sulla guancia.
In poco tempo ci addormentammo entrambi.

Mi svegliai per prima e mi persi a osservare il volto del ricciolino illuminato dalla finestra lasciata aperta.
Aveva un viso dolce, sul quale cadevano scomposti i capelli che a volte amava e a volte odiava tanto da mettersi quegli stupidi cappellini colorati. C'erano poi gli occhi, al momento chiusi, che erano di un caldo color nocciola con delle sfumature oro quando il sole li colpiva. Il mio sguardo scese giù verso le labbra, ora morbide ma che spesso assumevano un ghigno giocoso.
Era bello eppure non sapeva neanche di esserlo, spesso a causa della sua insicurezza che lo portava a credere di essere inferiore rispetto agli altri.
Mi accorsi, mentre lo osservavo, che sapevo ogni sfumatura del suo viso, delle caratteristiche che aveva e che assumeva nelle varie situazioni.
Ma al momento non mi volli interrogare sul come facessi a conoscerle.
Fui di distratta dalla mia scansione del volto del ragazzo addormentato di fianco a me da una risata mezza trattenuta. Voltandomi verso la porta vidi Wax e Tommy che ci osservano sorrdenti.

"Hei" dissi sbadigliando mentre mi stiracchiavo.
"Buongiorno" dissero in coro, avvicinandosi.
"Ciao" disse un assonnato Nico che si stava svegliando a poco a poco.
"Finalmente siete svegli, è quasi ora di pranzo" disse Wax mentre mi mettevo seduta, subito seguita da Nico.
Li guardai cercando di capire che ore fossero.
"Quasi le 12:30 tigre, ma come ci sei finita in questa stanza e in particolare nel letto di qualcuno?" Chiese ridacchiando e facendomi l'occhiolino. Subito diventai rossa.
"Sta mattina sul presto, in camera mia è arrivato Ramon e con le altre si è messo a parlare di sh- di alcune cose. E mi hanno svegliato" dissi correggendomi in tempo per evitare di dire di cosa realmente stavano parlando quei quattro.
"E nel mio letto come ci sei finita ?" Chiese Nicolò riprendendosi dal suo stato comatoso.
"Dormire con questi due qui davanti è impossibile perché si muovono continuamente, mentre con te è tranquillo. E poi eri il male minore" dissi con voce leggermente tremante guardandolo.
"Quando vuoi bimba" mi disse accompagnando la frase con un bacio sulla testa.
Sarà stato per la vicinanza, per le sue parole o per aver dormito insieme o il suo sguardo così dolce e pieno di affetto che sentii il cuore accelerare di colpo, che mi fece arrossire di nuovo.

"Forza belli imbambolati, vi conviene alzarvi prima che arriva Ramon con una padella di acqua da buttarvi addosso" disse Wax riportandoci alla realtà.
Così a malincuore di alzai e dopo aver salutato tutti e tre mi avviai nella mia stanza, non prima di sentire Tommy e Wax che prendevano in giro Nico per la frase che aveva detto.
"Quando vuoi bimba".

Fine flashback

Non so perché proprio mentre mi stavo per addormentare abbracciata a Nico mi tornò in mente. Ma lasció dentro di me un interrogativo che dovevo risolvere.

"Come mai così stanca oggi?" mi chiese Nico mentre mi mettevo comoda e cercavo di accantonare quel ricordo.
"Non lo so, forse perché sta notte ho dormito poco" dissi sbadigliando stringendomi a lui.
"Lo sai che quando non riesci a dormire e sei in queste condizioni puoi venire da me" mi disse alzandomi il volto per guardami negli occhi.
Mi persi in quel mare di cioccolato caldo che erano i suoi occhi, dolci e accoglienti ora contornati da delle leggere occhiaie. Segno che anche lui era provato dalla giornata.
Annui leggermente, chiudendo gli occhi.

"Com'è andata la tua giornata?" Chiesi sbadigliando e accoccolandomi di più su di lui.
Attesi per qualche minuto una sua risposta che non arrivó. Aprii leggermente gli occhi, notando che si era addormentato.
Sorrisi lasciandogli un bacio sulla guancia, per poi lasciarmi trasportare nel mondo dei sogni dal calore che emanava il suo corpo.

"Ma quanto sono carini insieme?" Disse Ramon in lontananza, osservando Rebecca e Nicolò addormentati, che si abbracciavano teneramente.
"Tanto. Solo loro lo devono ancora capire" disse Maddalena, contenta per quei due.
"Di chi state parlando?" Chiese Tommy comparendo in cucina.
"Guarda il divano" disse Ramon continuando a guardare i due sul divano.
Tommy allungò lo sguardo e vide due dei suoi più cari amici accoccolati. In quel momento comprese che tra i due iniziava a esserci del tenero.
"Dite che si sono accorti che iniziano a piacersi?" Chiese il cantante di Rudy ai due ballerini.
"No, direi di no. Ma penso che tra poco lo capiranno pure loro" disse Wax arrivato da poco, andando ad appoggiare una coperta sui due protagonisti del loro discorso. Con il suo solito sorriso storto li coprì, contento per quei due testoni imbranati che erano i suoi amici, inconsapevoli o meno che prima o poi anche loro avrebbero capito che l'affetto che provavano era molto di più di quello tra semplici amici.
-Ma per ora, lasciamoli nella loro beata inconsapevolezza- pensò Wax tornando in cucina dagli altri.

Angolo autrice:
Spero vi sia piaciuto, al prossimo capitolo.

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