Gli alunni della 4^B sono troppo impegnati a commentare le scritte sul muro della vergogna.
Hanno scattato delle foto per analizzarlo meglio, se le scambiano tramite AirDrop.
(..) Simone si sente impotente perché vorrebbe scoprire l'artefice di tutt...
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«Dovremmo—togliere il lenzuolo?».
A Simone la domanda sorge spontanea.
Non ha mai fatto nulla del genere e presume che per Manuel, sdraiato accanto a lui, sia pressoché lo stesso.
Sono a casa di quest'ultimo: il letto sul quale sono entrambi sdraiati è ad una piazza, ci stanno a stento sopra in due; un lenzuolo grigio chiaro e sgualcito, insieme ad una trapunta leggera, ricopre i loro corpi nudi.
L'appartamento è vuoto, ma hanno chiuso comunque la porta a chiave perché Anita potrebbe rientrare senza preavviso.
«Non so, te che dici?».
«Boh, non lo hai mai fatto prima?».
«T'ho detto de no».
Si guardano di soppiatto quasi non volessero far incrociare i loro occhi, complice un velo di imbarazzo che non ha senso di esistere: si sono già ammirati senza vestiti, già toccati, accarezzati, posseduti.
Forse ha ragione il professor Coverti a dire che quello è un livello di intimità diverso e superiore.
«Magari dovremmo p...» Simone prova a proporre qualcosa, ma il suo tentativo è vano dal momento che Manuel si fionda sulle sue labbra.
Lo sente ovunque, lo percepisce afferrarlo per un polso, condurgli la mano alla propria erezione che non è ancora presente.
Annaspa appena.
Simone inizia a toccarsi in modo delicato, guidato dalle dita di Manuel che dettano i suoi movimenti.
Ha la sua bocca premuta sulla propria, in un bacio profondo con le loro lingue che si scontrano, tanto da smorzargli un po' il respiro.
Strizza gli occhi, per notare l'altro ragazzo parzialmente su di sé; ha preso a masturbarsi con docilità anche lui.
Si baciano e si toccano nello scenario più intimo che possa esserci.
Manuel si stacca per un breve istante – forse per riprendere fiato; rimane comunque abbastanza vicino, appoggiando la fronte sulla sua. Gli sfugge un sorriso.
Nella sua testa viaggia un solo pensiero, che non l'ho mai fatto con nessuno, a parte te.
Mai nessuno, a parte te.
A parte te.
Vorrebbe parlare, esternare una delle tante frasi che frullano nella sua mente, anche se ne uscirebbe qualcosa di sdolcinato e non vuole dare tale impressione, quasi fosse di troppo, fuori luogo o affrettato.
Il fatto è che Simone lo conosce da poco più di anno, da quando si è trovato bocciato in terza superiore, eppure gli sembra di farlo da una vita intera; quindi, magari, non sarebbe prematuro sussurrargli che lo trova bellissimo, con i ricci scompigliati, con i loro occhi concatenati gli uni con gli altri, i respiri che si mescolano e fondono.