Quel che Amy si era dimenticata

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Il TARDIS stava andando a schiantarsi. L'indizio principale era che il pavimento si era inclinato a un angolo di sessanta gradi. Me ne accorsi perché il Dottore me lo fece notare.
《Le cose si fanno serie, Amy.》
Io ghigno, poi vidi l'espressione sul volto di mio marito. Rory era aggrappato a una sedia e stava emettendo un rumore. Un rumore del tipo "Oddio non me lo avevi mica detto che in questo ristorante servivano solo pesce." Mii marito ha una di quelle facce che danno il loro meglio quando sono agitate. Da quando viaggiamo sul TARDIS la faccia agitata non lo lascia quasi mai.
《E rilassati!》 gli grida. 《Abbiamo raggiunto i sessanta altre volte, dico bene, Dottore?》
《Ah sì, un sacco di volte.》
I motori del TARDIS ora imita vano il suono di un treno a vapore che deraglia.
《O meglio, forse non esattamente i sessanta. Non da un bel po', perlomeno.》
Sulla consolle scoppiò un piccolo incendio.
《Uhm》 sospirò il Dottore con aria infelice. 《La frizione del motore temporale sta andando a fuoco. Ma c'era da aspettarselo. Sessanta gradi sono una faccenda seria.》
《Eh, certo》 borbottò Rory a volume abbastanza alto da superare il frastuono si una macchina del tempo in procinto di saltare in aria.
Il Dottore strinse in un abbraccio disperato la colonna di cristallo al centro del TARDIS, che ora brillava di una luce malsana. Avrei giurato che, se la macchina fosse stata una ragazza a una festa di addio al nubilato, sarebbe stata sul punto di mettersi a urlare a un'amica: 《saltami in groppa e tienimi per i capelli!》
Attorno alle mani del Dottore cominciò a uscire vapore.
《Aggrappatevi a qualcosa!》 gridò.
Rory sembrò sul punto di gridare in risposta 《Ma io sono già aggrappato a...》 quando l'interno del TARDIS eseguì un'autentica manovra da montagne russe. La sala comandi roteò su se stessa come una centrifuga, tra cascate di libri, macchinari alieni e oggetti d'ottone, poi si fermò . Sul lato sbagliato.
《Splendido!》 ansimò il Dottore. 《Questo soffitto è una vera meraviglia. Bizzarro, vero, come non si arrivi mai ad apprezzare sul serio un soffitto finché non ci si trova a penzolarci sopra a sei metri d'altezza?》
Io ero aggrappata a tutte le mie forze a un misterioso pezzo sporgente del pannello comandi che sembrava ricavato da un vecchio banjo. Spera che non fosse nulla d'importante, perché sentivo che stava cadendo sotto il mio peso.
《Perché è successo questo casino?》 gridai.
《Ecco, ottima domanda》 aggiunse Rory. Solo a quel punto mi resi conto che era parecchio lontano da me, incastrato nella scala della sala comandi.
Il Dottore ci fissò, serio. 《Non ne ho proprio idea, non per ora.》 Era ancora aggrappato alla colonna di cristallo, a testa in giù come una mantiene religiosa in completo di tweed.La colonna adesso brillava di luce rossa, alquanto sinistra a vedersi. 《 Le uniche cose di cui sono sicuro é che stiamo ancora precipitando e che il cronorotore si sta surriscaldando un bel po'.》 Guardò nella mia direzione. 《Mi dispiace, Pond. Non è che per caso riesci a raggiungere la Bobbina di Trasferimento della Curvatura?》 Taque un attimo, poi ripeté a voce più alta: 《La Bobbina di Trasferimento della Curvatura.》 Gli risposi con un occhiata cia. 《 Puoi urlare quanto ti pare Continuerò a non avere la minima idea di cosa sia una Bobbina di Trasferimento della Curvatura.》
《Embè》 fece lui, tentando di scrollarsi le spalle.
Ci fu un' altra esplosione e il TARDIS si inclinò ancor di più.
Avete presente la sensazione che si prova in aereo quando aereo arriva una turbolenza e di colpo ci si ricorda che tutt'intorno c'è soltanto una scatoletta di metallo che in teoria non dovrebbe affatto trovarsi a vari chilometri da terra? Ecco, esattamente quella sensazione! Dal punto in cui ero vedevo bene uno schermo della consolle, che mostrava la nostra caduta a precipizio attraverso il Vortice del Tempo, come fossimo una pallina sparata giù per una grondaia piena d'acqua.
《In un punto non lontani del continuum spazio-temporale sta succedendo qualcosa di brutto》 urlò il Dottore al di sopra del frastuono. 《E il TARDIS è un tremendo impiccione. Come quelle vecchiette al volante che non possono fare a meno di rallentare per dare un'occhiata quando sorpassano un incidente sulla corsia di fianco.》
《A me non pare proprio che stiamo rallentando》 ruggì Rory.
《Osservazione impeccabile.》 Il Dottore agganciò con la gamba un cavo penzolarci.《Però il lato positivo è che dovunque atterreremo...》
《... Ci ritroveremo nei guai!》 conclusi io sghignazzando.
Perché, a dispetto di tutta la situazione, mi stavo divertendo.
Quando si viaggia con il Dottore ci si dimentica in continuazione che non ci sono reti di sicurezza. Mi bastò lanciargli un'occhiata, vedere l'emozione nei suoi occhi, il sorriso sulla sua faccia mentre tentava con scarssime probabilità di successo di arrampicarsi su per una colonna di cristallo sul punto di fondersi, e in qualche modo le mie paure si dissolsero all'istante. Dottore, pensai, non mi dimenticherò mai di te.
Il che si sarebbe rivelato un tantino ironico. Sulla consolle una sveglia dall'aria antiquata cominciò a suonare, col martelletto d'ottone che picchiava contro la sua minuscola campana.
《E quello cos'è?》 strillò Rory.
《Sensore di prossimità》 rispose il Dottore. E in quel momento perse del tutto la presa sulla colonna. 《 Il che significa che...》
Ci schiantammo.

Doctor who l'inverno dei mortiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora