Kim Sora era una donna anziana che aveva attraversato più di una tempesta nel corso della sua vita; si voltò a controllare l'orario sull'orologio a muro, la sua coinquilina avrebbe nuovamente rischiato di tardare se non si fosse alzata dal letto.
Nessuna delle sue disavventure era però anche solo lontanamente paragonabile a Zora.
La giovane che da qualche tempo condivideva con lei la casa e la vita, regalandole di quando in quando dei piacevolissimi momenti di ilarità.
Passò con solerzia il panno bagnato fuori dalla stanza di Zora ed un ghigno malvagio le comparve sulle labbra.
Si sarebbe fatta quattro risate anche quel giorno.
Zora sollevò l'avambraccio per coprirsi gli occhi dalla lama di luce che filtrava dalla tenda della sua finestra; non poteva credere che il Sole fosse già spuntato, si era coricata da appena qualche minuto.
Il suono della sveglia la smentì immediatamente.
Erano le sette e lei doveva muovere il culo per arrivare in ufficio in orario.
Uscì dalla stanza e scivolò sul pavimento di legno bagnato, atterrando sul suo "grosso fondoschiena da occidentale" come amava definirlo la sua padrona di casa e coinquilina.
« Ajumma! »urlò sollevandosi da terra più sgraziata di un tricheco.
Si appoggiò al muro e si diede la spinta per rimettersi in piedi.
Il fianco destro le pulsava terribilmente ed era sicura che nel giro di poche ore, si sarebbe ritrovata con un livido di dimensioni ragguardevoli.
« Sei sempre in ritardo, lo sai che pulisco a quest'ora » sbuffò l'anziana signora Kim compiaciuta del fatto che il suo piano fosse andato in porto.
Zora finse di non aver notato la soddisfazione dipinta sul viso della donna e si diresse verso il bagno per farsi una doccia veloce.
Ogni volta che ripensava a come si era ritrovata a vivere in una vecchia casa tradizionale del Bukchon village con una donna di quasi ottant'anni le veniva da sorridere.
La signora Kim era solita andare a vendere zenzero essiccato appena fuori dalla stazione di Gangnam, e lei ogni mattina lo comprava; la mattina in cui l'agenzia le disse che il proprietario del suo appartamento non voleva più affittare a stranieri però non lo fece.
« che sguardo triste hai oggi bambina » aveva detto quel giorno l'anziana mentre le passava accanto senza prendere il solito sacchetto di zenzero.
« lo so, non è da me »
« posso fare qualcosa per te? »
« al momento l'unica cosa che mi servirebbe è un tetto sulla testa » aveva risposto lei per poi scusarsi ed allontanarsi di fretta per non tardare al lavoro.
Il giorno seguente la signora Kim le aveva allungato un sacchetto di zenzero ed un bigliettino con il suo indirizzo, con scritto di presentarsi dopo il lavoro; ed erano ormai sei anni che vivevano insieme.
La signora Kim era una donna sola, niente figli o parenti, con un passato da docente e tanti racconti di viaggi in giro per il mondo che moriva dalla voglia di condividere con qualcuno.
Zora dal canto suo era molto lontana da casa e sentiva la mancanza di qualcosa di simile ad una nonna nella sua vita.
Non si erano piaciute subito, anzi, la convivenza nelle sue fasi iniziali era stata impossibile, ma col passare del tempo le divergenze si erano appianate ed avevano iniziato ad apprezzare le doti l'una dell'altra.
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Nunchi
Fanfiction"Nunchi" parla di destini che si intrecciano e vite che cambiano all'improvviso.