12. Jealousy

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Seduto sul marmo freddo della sua stanza, Yoongi non faceva che ripensare a quanto era riuscito a scrivere in quei giorni lontano dal caos di Seoul.

Erano state giornate intense, l'unica cosa che aveva occupato i suoi pensieri erano le note e le frasi delle nuove canzoni scarabocchiate su decine di fogli e post-it colorati.

Si era riappropriato di sé stesso nascosto tra quelle valli nebbiose.

Allungò la mano verso il cellulare e sbloccò lo schermo, c'era una sola cosa a cui non aveva smesso di pensare da quando si era rimesso in auto alla volta di Seoul, Zora.

Aprì la loro chat un paio di volte, scrivendo e cancellando ogni sillaba, sempre più nervoso ad ogni riscrittura.

"Devo solo chiederle di uscire, che razza di problemi ho?" si domandò posando il cellulare a terra.

Stava per riprenderlo in mano, deciso a scriverle quando questo iniziò a squillare.

Quando vide da chi provenisse la chiamata prese un profondo respiro, sperando con tutto il cuore che non volesse di nuovo cercare di convincerlo ad andare alla festa organizzata quel pomeriggio dall'agenzia per il loro nuovo comeback.

«Hyung!» la voce squillante di Jungkook lo portò ad allontanare leggermente il cellulare dall'orecchio.

«Mh...» si limitò a brontolare alzandosi da terra.

«Ti abbiamo mandato una macchina, devi venire alla festa.» l'assertività nella voce del giovane maknae lo lasciò interdetto.

«Perchè?» indagò annoiato.

«C'è Neko-noona con un coglione tutto muscoli.»

«Buon per lei.» commentò, mentre la sua mente era già volata al giovane uomo che era andato a prenderla giorni prima in moto.

«Yoongi-ha non ho deciso di non corteggiarla solo perché tu non ci provassi neanche!»

« Ma che cosa parli? » lo riprese basito.

«Hai capito, lo so che ti interessa; perciò vestiti e vieni qui.»

Yoongi fissò lo schermo del cellulare incredulo, Jungkook, il piccolo maknae, era un uomo con più attributi di lui.

Decise di farsi una doccia e mettersi in tiro per l'evento a cui aveva deciso di non presenziare mesi prima.

"curioso come le cose cambino" pensò mettendo piede nel suo bagno.

L'autista lo lasciò nel seminterrato della Hybe e scese; i metri che percorse verso l'ascensore lo riempirono di ulteriore nervosismo, non era affatto sicuro che fosse stata una buona idea presentarsi.

Il cellulare non faceva che vibrare a causa dei continui messaggi che Jungkook e Jimin gli inviavano per sapere dove fosse finito.

Le porte dell'ascensore si aprirono sulla sala della festa, Yoongi venne immediatamente investito da un brusio infernale e musica di sottofondo, il suo desiderio di girare i tacchi e andarsene crebbe in maniera esponenziale.

«Hyung!» la voce squillante di Jimin lo fece desistere.

Jungkook e Jimin lo raggiunsero, il più piccolo gli regalò uno dei suoi sorrisi migliori, sembrava davvero entusiasta del fatto che lui avesse deciso di presentarsi alla fine.

Seguì i suoi amici e raggiunse il lato opposto della sala, chiedendosi ad ogni passo che cosa avrebbe fatto se se la fosse trovata davanti.

Non appena prese in mano il bicchiere di vino, Jimin gli diede una gomitata decisa nel fianco, Yoongi alzò lo sguardo e la vide, Zora era di spalle a qualche metro da loro intenta a scherzare col suo accompagnatore ed altre due ragazze.

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