10. Bulletproof

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Yoongi aprì un occhio, la luce entrava prepotente dalla finestra dato che si era completamente dimenticato di tirare le tende la sera prima, sollevò un lembo del lenzuolo e si coprì completamente nascondendosi dalla fastidiosa presenza della luce nel suo antro oscuro.

Nella sua mente non facevano che ripetersi in loop quei maledetti tre secondi della notte prima, in cui aveva pensato fosse una buona idea dare un bacio sulla guancia a Zora mentre lo aiutava a mettersi a letto.

Non ricordava praticamente nulla di tutta la serata precedente, ma il profumo di Zora, quello lo ricordava eccome, sembrava aver impregnato ogni materiale della sua stanza ed ogni anfratto del suo cuore malandato.

Il suo cuore perse un battito quando sentì bussare alla porta.

«Chi è?» Brontolò sollevandosi a sedere sul letto.

Si passò una mano sul viso e cercò di riprendersi.

«Sono Zora, posso entrare? Ho del caffè.»

Il fatto che lei avesse specificato il fatto di avergli portato il suo veleno preferito lo fece sorridere.

«Entra pure.»

Rispose di getto, pentendosene il secondo seguente, doveva avere un aspetto orribile e l'alito fetido di uno cane rognoso; afferrò la bottiglia d'acqua accanto al letto e bevve avidamente.

Lei entrò nella stanza, teneva una tazza di caffè nella mano destra e un blister di pastiglie nella mano sinistra.

«Questa per tornare tra i vivi.» Gli allungò il caffè.

«E queste sono per il tuo mal di testa.»

Yoongi afferrò il blister e lo posò sul comodino.

«Come sai che ho mal di testa?» Indagò prendendo un sorso di caffè e bruciandosi la lingua immediatamente.

Cercò di dissimulare soffiando sulla tazza, ma notò il mezzo sorriso sul viso di lei.

«Non lo so, ho pensato fosse un'opzione plausibile visto quanto eri ubriaco stanotte.»

Zora si spostò i capelli su un lato e lo studiò curiosa.

«Raramente mi viene mal di testa se non bevo vino.»La informò prendendo un'altro sorso di caffè.

"Cazzo, è davvero buono"

Inspirò l'aroma e chiuse gli occhi per qualche secondo.

«Ti piace?» Zora indicò la tazza che teneva tra le mani.

Yoongi annuì silenziosamente.

«è una miscela brasiliana, se vuoi ti lascio il nome prima di andare via.»

«Quindi vai via?» Commentò senza nascondere il fatto che questa cosa gli seccasse.

«Sì, avevi detto che non era un problema.»

Zora gli rivolse un'occhiata stranita, era probabilmente disorientata dal suo comportamento, le aveva detto che poteva andarsene ed in quel momento sembrava non riuscire a nascondere il suo disappunto in merito.

Si schiarì la gola e le sorrise debolmente.

«Nessun problema, ti faccio chiamare una macchina.» Aggiunse alzandosi dal letto.

«Oh non importa, viene a prendermi un mio amico.»Annunciò contenta.

Zora si voltò verso la porta ed in un batter d'occhio lo lasciò solo.

Yoongi finì il caffè e decise di buttarsi sotto la doccia, spinto dall'esigenza di salutarla prima che se ne andasse.

Fece la doccia più rapida di tutta la sua vita, preoccupato di vederla solo allontanarsi a bordo dell'auto del suo amico.

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