Attraction

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Zora si mise davanti al suo tablet, la sua mente era invasa da centinaia di pensieri intrusivi in quel momento, la maggior parte dei quali contemplava l'omicidio del suo capo e di qualche collega che le era sempre stato indigesto.

La sua passione per i podcast di true-crime e le serate passate buttata sul letto a guardare documentari sui serial killer, le avevano fornito molti più spunti di quelli che avrebbe immaginato.

Afferrò la bottiglia di succo d'arancia e bevve avidamente.

Era nervosa da quando le avevano affidato l'editing fotografico del mixtape di Yoongi, non aveva mai avuto compiti così importanti, ed era terrorizzata all'idea di fare qualche cazzata e giocarsi il posto di lavoro.

Chul le passò accanto ma non le riservò neppure un sorriso, era ancora risentito per il fatto che avessero scelto lei senza neanche prendere visione delle bozze preliminari.

Aveva paura di aver perso il suo unico alleato all'interno di quel covo di serpi.

Prese il cellulare dalla tasca ed aprì la loro chat, voleva fare un ultimo tentativo nella speranza che lui accettasse.

"Norebang metal stasera? Offro io la cena"

Premette invio e sbirciò nella direzione della postazione di Chul.

Lo vide leggere il messaggio e riporre il cellulare.

Merda.

Sperava in una risposta affermativa da parte sua per due motivi principali; fare pace ed il fatto che fosse il terzo venerdì del mese e la signora Kim avesse la sua serata con le sciamane di quartiere.

Non aveva mai capito cosa facessero in quelle serate tra anziane, l'unica cosa di cui era stata certa dal primo istante era che la signora Kim non la volesse in casa.

Per una sera al mese, poteva cedere senza remore.

Abbassò la testa e riprese a lavorare su quello che avrebbe presentato a Yoongi quel pomeriggio.

Un aeroplano di carta azzurra planò sul suo tavolo all'improvviso, lo raccolse e vide che c'era scritto qualcosa sulle ali.

"Ho voglia di carne!"

Sorrise istantaneamente, non l'aveva perso, erano ancora l'imbattibile duo Solo-Skywalker, come avevano deciso di definirsi all'inizio della loro amicizia.

Sbirciò nella sua direzione e lui le regalò un sorriso enorme, di quelli che erano soliti trasformare i suoi occhi in sottilissime linee.

Con il cuore più leggero riprese il suo lavoro, aveva ancora poco tempo per aggiustare le ultime imperfezioni prima dell'incontro.

Quando si ritrovò a percorrere gli ultimi metri che la separavano dallo studio di Yoongi si sentiva stranamente molto calma.

Rifletteva sul fatto che fosse stato lui a volerla, di conseguenza si era in certo senso esposto mostrando per primo un interesse.

Poteva giocarsi quel vantaggio se ne avesse avuto la necessità.

Bussò alla porta di vetro davanti a lei.

Quando vide l'ombra scura del ragazzo avvicinarsi fece un passo indietro, la sua spavalderia si era dileguata, sentiva nuovamente gli occhi di lui vagare sul suo corpo come l'ultima volta che era stata lì.

Rafforzò la presa sulla tracolla della sua borsa e attese che lui aprisse.

Lui l'accolse con un sorriso sghembo e pochi istanti dopo lo vide sbirciare la sua scollatura.

«Sei puntuale.»

Le fece notare.

Lei si sentì ripresa da quell'appunto e non riuscì a frenare la sua lingua.

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