Capitolo due

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"Anche la vostra stanza è molto spaziosa" lo sguardo di Eun esaminava ogni parete, dettaglio e soprammobile presente nella camera assegnata ai due bodyguard impegnati a sistemare due valigette nere all'nterno dell'armadio "per curiosità, cosa ci tenete là dentro?"

Il primo a rispondere fu Yeonjun subito dopo aver riposto con cura l'oggetto all'apparenza innocuo "la pistola, in caso di emergenza ci è permesso intervenire con ogni mezzo"

"Fareste meglio a non farci arrabbiare o potremmo prendere seri provvedimenti" lo sguardo serio del blu si rifletteva in quello intimorito dell'unica giovane donna che tirò un sospiro di sollievo quando lo vide ridere "sto scherzando, non correte alcun pericolo in nostra presenza. La utilizziamo solo se strettamente necessario"

"Mi sento più sicura, grazie per il vostro impegno" il piccolo inchino eseguito la faceva apparire fragile, quasi sul punto di spezzarsi ed entrambi erano a conoscenza del motivo ma nessuno aveva il coraggio di tirare fuori il discorso.

La causa del suo malessere apparve sulla soglia proprio in quel momento rivelando un'immagine a cui ormai si era abituata "Eun in camera, subito" la voce impastata, i capelli scompigliati e gli occhi semichiusi erano una conferma per la povera ragazza che già sapeva cosa sarebbe accaduto una volta rimasti soli.

"Kai ha bevuto di nuovo, sono solo le undici di mattina" Soobin avrebbe voluto trattenerla ma non poteva competere con le proteste di una delle più famose star della musica "ne risente la sua salute"

"Fammi il piacere di startene zitto" il modo in cui agitava la bottiglia mezza piena non prometteva bene "cosa ti ho detto? Fila in camera" l'ultimo ordine era riferito alla bionda che non perse tempo a raggiungerlo per evitare di peggiorare il suo malumore.

Il corvino chiuse con forza la porta che emise un tonfo secco, seguito da un'altra botta provocata dalla schiena di Eun la quale si ritrovò in un attimo appiccicata alla superficie piatta.

"Voglio stare un po' con te" l'inaspettata dolcezza con cui pronunciava quelle parole la soprese non poco, nettamente in contrasto con ciò che ne restava della sua lucidità "mi hai ignorato per tutto il viaggio e merito di essere considerato"

La mano del cantante non perse tempo ad infilarsi sotto la gonna della sua ragazza e con essa anche la bottiglia di alcol che lasciò una scia di acqua gelida sulla pelle delicata della gamba.

"Entriamo, qui ci vedono tutti" Eun non potè fare a meno di stringere le cosce per evitare di farlo accedere alla sua zona più intima, supplicandolo di non dare spettacolo.

Kai acconsentì e la trascinò con maggiore prepotenza, aumentata dalla bramosia di possederla, verso il letto matrimoniale della loro stanza. Con uno scatto le afferrò i polsi e la gettò violentemente sul duro materasso imponendosi sopra di lei per evitare che fuggisse come l'ultima volta.

"Slacciati la camicia" i suoi desideri diventavano ordini e ogni sguardo una minaccia, anche la pazienza non era proprio un suo pregio "sei sorda per caso?"

Il suo tono autoritario le metteva i brividi perchè sapeva meglio di chiunque altro come sarebbe andata a finire se non avesse ubbidito. A volte si riteneva fortunata visto che la sua rabbia fino a quel momento si era sempre limitata a sfogarsi attraverso qualche schiaffo, ma non negava di temere per la propria incolumità quando la sua mente era annebbiata dall'alcol.

La bionda fece come le era stato detto, togliendosi l'indumento per dare visione del suo petto ancora coperto dalla biancheria intima "sii delicato, per favore"

Il giovane si leccava le labbra come se stesse per agguantarsi su una preda indifesa di cui si cibava da ormai diversi anni, arrivando persino a lanciare la bottiglia di vetro sulla parete di fronte.

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