Capitolo cinque

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"Mi capita spesso di incontrare coppie interessanti, ma voi siete su tutt'altro livello" il signor Valentino, così si chiamava lo stilista, stava gustando la sua bistecca "bisogna dare giustizia a due volti così belli"

"Lei è troppo gentile" Chanel prese subito il controllo della situazione mentre il fidanzato rimase in silenzio per tutta la prima parte della cena, annuendo e sorridendo per non risultare scortese.

"Assolutamente, non capita tutti i giorni di vedere due giovani innamorati così uniti ed esteticamente perfetti" l'uomo anziano non smetteva di fare complimenti e, anche se nessuno a quel tavolo ne era a conoscenza, stava già pensando a quali capi della sua collezione scegliere "permettete una domanda, come vi siete conosciuti?"

La richiesta inaspettata colse impreparato il rosso al quale andò di traverso il vino, la sua poteva sembrare una reazione esagerata, ma sapeva quanto rimpiangeva e allo stesso tempo ricordava amorevolmente quel giorno.

Nonostante la sorpresa nessuno si rese conto del suo turbamento e per fortuna la parlantina della bionda tornava molto utile in questo genere di situazioni. Fu lei infatti a spiegare per filo e per segno il loro primo incontro, aggiungendo però dettagli fin troppo romantici e non propriamente coerenti con la realtà.

Più raccontava e più il cuore di Beomgyu si strinse alle memorie di quei tempi, tanto da sentirsi obbligato a lasciare il posto con la scusa di aver bisogno del bagno.

In tutta calma percorse il corridoio al piano terra dello stabile poco distante dall'hotel, ma si ritrovò improvvisamente ad alzare le braccia a causa dello scontro con qualcuno sbucato dietro l'angolo.

"La mia povera testa" una voce femminile irruppe subito dopo l'impatto piuttosto violento, essa apparteneva a una giovane dai capelli biondi che, una volta ripresa, si inchinò tante volte senza sollevare il capo per l'imbarazzo "oddio mi scusi, è colpa mia. Non guardavo dove stavo andando e.. Che imbranata"

Nonostante la timidezza Eun non riusciva a staccare la mano dalla fronte, cercando di nascondere i sibili di dolore. Nel mentre sapeva che se si fosse abbassata troppo il vestito si sarebbe allargato dando una bella vista sul seno, infatti l'altra mano era occupata a coprire la scollatura facendola apparire ancora più buffa.

"Anch'io ero con la mente altrove, non preoccuparti" il ragazzo rimase immobile ad osservarla, riconoscendo il soggetto nel momento in cui i loro sguardi si incontrarono per la seconda volta.

Rimasero a scrutarsi per diversi secondi e stranamente fu lei la prima a parlare "ci conosciamo?" non a caso gli aveva posto una simile domanda, anzi voleva assicurarsi di avere davanti lo stesso individuo con cui si era scambiata una lunga occhiata a inizio evento.

Beomgyu la squadrò con distacco, ma i suoi occhi trasmettevano bontà e stranamente si sentiva a suo agio "non credo proprio"

Al che Eun si scusò nuovamente, inventandosi la bugia di averlo confuso con un'altra persona, pronta a dileguarsi per mettere fine a quello strano incontro.

"Spero che il barista sia riuscito ad asciugare il bancone allagato dalle lacrime considerando quante ne hai versate ieri"

Un'espressione stupita si manifestò sul viso della bionda, talmente incredula da essersi voltata per confrontarsi con il misterioso sconosciuto "come hai detto?"

La domanda però non ebbe mai risposta perchè Beomgyu se n'era andato sparendo dalla sua vista, lasciandola sola nel mezzo di quel corridoio che l'avrebbe condotta di nuovo dentro una realtà in cui non voleva più stare.

Valentino approfittò della breve uscita di scena del rosso per rivelare le sue vere intenzioni, infatti il piano di ingaggiare la modella aveva subito un cambiamento dell'ultimo minuto "ho così tante idee da poter creare centinaia di servizi fotografici, calendari e sfilate"

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