Capitolo quattordici

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"Siamo arrivati" l'autista aveva parcheggiato proprio di fronte all'abitazione di Beomgyu, il quale scese dall'auto senza fare alcuna espressione "serve aiuto con le valigie?"

"No, la ringrazio" prese il suo unico bagaglio e si fermò sul marciapiede, bloccato da Chanel che si intromise sul suo cammino "non posso farti entrare, sono troppo stanco. Mi dispiace"

La bionda rimase per qualche secondo in silenzio tenendo la testa bassa "ti ho creato un sacco di problemi, non so come scusarmi"

"Non devi, non ne ho bisogno" ormai sul suo volto non c'era più traccia di alcuna emozione "l'importante è che tu stia bene, stai a riposo e prova a intrattenerti guardando un bel film invece che assumere quella robaccia"

"Potremmo vederlo assieme.."

"Non stavolta" le rivolse uno sguardo freddo per poi superarla "buonanotte"

Normalmente la modella avrebbe cercato di convincerlo, tormentandolo di richieste fino allo sfinamento, ma in quel momento non aveva il coraggio di rivolgergli nuovamente la parola per paura di allungare ulteriolmente la distanza fra loro.

Si ritrovò sola nel piccolo e confortevole cortile che precedeva l'entrata del palazzo dai numerosi appartamenti, il tonfo emesso dal portone una volta chiuso la fece sentire esclusa. Per la prima volta era insicura di se stessa e della sua relazione, aveva avuto dimostrazione che anche la più fedele delle persone poteva perdere le staffe e andare contro i propri principi e questo non le piaceva affatto.

"Quindi è così che ci si sente" il solo pensiero che il suo amato avesse sfiorato il corpo di un'altra donna le fece riempire gli occhi di lacrime "quanto dolore ha dovuto sopportare a causa mia" si portava la mano sul cuore e stringeva fino ad affondare le unghie nel primo strato di tessuto.

Piangeva silenziosamente per cercare di sfogare il disagio e l'insicurezza che la tormentavano dal suo risveglio, ma niente poteva rassicurarla. Avrebbe voluto fidarsi del fidanzato vista la situazione, ma per quanto ci provasse non riusciva a farlo. Non c'era sincerità nella risposta alla domanda su un possibile tradimento, era stato con un'altra donna e poteva immaginare di chi si trattasse.

"Quella sgualdrina dai capelli sbiaditi" si sedette su uno degli scalini poco lontano dall'entrata, cercando di mantenere la calma e non innervosirsi come le era stato consigliato dal medico "non ha idea di chi si è messa contro"

Aveva coperto il volto struccato e sciupato con entrambe le mani, passandosele poi sulla chioma biondo naturale, gesto che la aiutava ad alleviare lo stress.

L'uomo alla guida del veicolo l'aveva raggiunta per sollecitarla a tornare a casa, preoccupato che potesse prendersi un malanno a causa del venticello innalzatosi all'improvviso. La richiesta venne accolta senza fare storie o lamentele, ma la modella aveva le idee chiare e non avrebbe aspettato oltre per riprendersi ciò che considerava di sua proprietà.

Una volta accomodatasi nei sedili posteriori tirò fuori il cellulare sul quale venne digitato il numero del manager che rispose subito dopo il secondo squillo.

"Procurami il numero del cantante Huening Kai, non importa quanto sarà difficile ottenerlo, lo voglio entro domani" chiuse la chiamata senza ascoltare la risposta, lasciando il povero uomo ad una crisi isterica per l'ennesima richiesta impossibile da soddisfare "non posso permettermi di perderlo, sono estremamente gelosa delle mie cose"

Nel frattempo il soggetto in questione aveva abbandonato i suoi bagagli all'ingresso, assieme alle scarpe, per buttarsi di peso sul divano e non pensare a nulla.

Si prese un momento di relax prima di tirare fuori l'unico acquisto che aveva fatto durante il soggiorno in Italia, la cornice doveva aggiungersi alla collezione e, per un perfezionista come lui, andava fatto il prima possibile.

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