Capitolo. 3

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Kail aveva passato il resto della mattinata ad aiutare i suoi genitori e gli altri lavoratori della locanda; con una parte dei suoi pensieri però, rivolti a quella piccola testarda di sua sorella

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Kail aveva passato il resto della mattinata ad aiutare i suoi genitori e gli altri lavoratori della locanda; con una parte dei suoi pensieri però, rivolti a quella piccola testarda di sua sorella.

"Kail vai a chiamare Dani, è quasi ora di iniziare a sistemare per il pomeriggio e per la cena."

"Si madre"

La strega gli sorrise prima di girarsi verso il consorte, che la stava aspettando per andare a controllare le stalle per contare i rifornimenti.

Kail avviatosi incrociò per le scale Rosly che stava scendendo, aveva appena finito di sistemare alcune stanze.
I due si scambiarono un sorriso timido, soprattutto lei.

"Shtai andando da Dani?"

"Si, sta dormendo da troppe ore quella dormigliona mentre noi ci facciamo il culo"

Ridendo dietro la mano delicatamente le si affianca.

"I draghi schtanchano"

"Cosa che a lei non dispiace per nulla, a quanto so però"

"Beh shono ottimi amanti"

Gli occhi ambra della giovane strega lo guardarono con malizia, mentre si tocca con delicatezza le labbra.
Kail sapeva che non doveva trovarla così maledettamente attraente; lo sapeva eppure, non riusciva a non guardarla e sentire il sangue scorrere più caldo del solito.

"Ti prego non dirmi che anche tu sei team drago?"

Lo chiese, solo per trovare un argomento da effetto "doccia fredda", oppure sperava in una risposta piccante?
Non lo sapeva neanche lui, ma la risata maliziosa con cui gli rispose lei, fu come un fiammifero in una falegnameria.

"No. Io shono team lupo."

Glielo disse facendogli l'occhiolino per poi continuare a parlare con quel suo modo di strascinare le parole.

"Ma non dirlo in giro. Vishto dovrei esshere team shtrega."

Dandogli una pacca sulla spalla divertita lo superò per tornare dagli altri, ma lui sali gli ultimi gradini con il sorriso soddisfatto sulle labbra. La piccola e formosa streghetta aveva un debole per i lupi.

Ancora con il sorriso soddisfatto arrivò finalmente davanti la porta della sorella, come sempre poggiò la mano sulla maniglia e riconoscendo la sua essenza la chiusura si aprì, tanto sarebbe stata sola a dormire, una delle regole di Selene e Léon sui divertimenti di Danika era che non si consumavano nella sua camera.

Entrato la luce era offuscata dalle tende ma lui con i suoi occhi e sensi di Fae lupo non aveva problemi a muoversi nell'oscurità; infatti vide la sorella, che dormiva sul letto con una delle sue succinte sottovesti, avvinghiata al cuscino come se fosse una persona.
Questa scena gli riporta in mente come più piccoli dormivano insieme e lei gli si stringeva addosso allo stesso modo.
Avevano lui dieci anni e lei solo otto ma erano momenti preziosi per entrambi, avevano perso le loro vere famiglie ma ne avevano trovata una tutta loro.

Fukeir of Kairosys - La profezia Vol IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora