Felix girava tra le mani l'orologio da taschino che aveva ritrovato tra le sue cose.
Osservava come le gocce di luce lunare illuminavano i ghirigori del suo dorso mentre con la mente ripercorreva i momenti con il proprietario del gemello di quell'oggetto elaborato.
Era seduto da solo alle radici del salice vicino al rifugio, la tomba del maggiore al suo fianco.
Non sapeva con esattezza se fosse più felice o triste dopo l'audio che aveva ascoltato quasi un'ora prima con Jisung. Da una parte, essere a conoscenza del fatto che il suo amore non era unilaterale era una cosa positiva, dall'altro sapeva di essere stato un idiota a non essersene accorto prima: forse, se lo avesse scoperto per tempo, lui e Hyunjin sarebbero potuti essere felici, anche se per poco. Ricordò quell'unico bacio che si erano scambiati, capendo finalmente le parole del maggiore: Hyunjin voleva proteggerlo da sé stesso, aveva paura che appena il minore avrebbe scoperto cosa celava gelosamente nel suo cuore lo avrebbe odiato e avrebbe perso una delle poche persone di cui si fidava maggiormente. Felix non riusciva a immaginare una migliore rappresentazione dell'amore al suo stato puro: mettere al primo posto l'altro sacrificando parte di sé stessi. Era incredibilmente doloroso, ma forse l'amore era proprio quello. Un sentimento profondo che ti lega irrimediabilmente ad un'altra persona, che ti fa sentire in paradiso quando questa sorride e ti annienta quando dai suoi occhi cade anche una singola lacrima.
<Avrò mai la possibilità di dirti che il tuo non era un amore unilaterale, hyung?> domandò il biondo all'immagine sorridente del rosso alla sua destra.
L'unico rumore di sottofondo era il lieve frusciare delle foglie del salice smosse dal vento fresco che portava con sé l'odore dei fiori posti sul cumulo di terra in onore del defunto.
Felix aprì per abitudine l'orologio. Sapeva esattamente che la lancetta stava sicuramente ruotando freneticamente non riuscendo a comprendere la distanza tra l'orologio e il suo gemello. Quello di Hyunjin era andato perduto nella battaglia, probabilmente distrutto dall'esplosione. Osservò con noncuranza il quadrante vedendo la scena che aveva predetto. Nel profondo del suo cuore Felix aveva sempre la futile speranza che un giorno, guardando quella maledetta lancetta, avrebbe visto quest'ultima fermarsi.
Stava per richiuderlo con rassegnazione quando qualcosa di inusuale accadde: la lancetta aveva rallentato e stava ruotando con indecisione, come se avesse captato qualche traccia dell'altro orologio. Felix trattenne il fiato avvicinando l'oggetto al volto per osservarlo meglio. Si passò una mano sugli occhi dubitando della loro affidabilità, ma la lancetta continuava a girare sempre più lentamente. Si diede addirittura uno schiaffo sul viso per capire se fosse solo un sogno, ma era inconfutabile: la lancetta si era finalmente fermata sulle ore cinque.
Felix non esitò nemmeno un istante prima di alzarsi dai piedi dell'albero e iniziare a correre, per quanto la gamba ferita gli permetteva. Il problema era solo uno: non sapeva dove andare. Decise di andare dritto per il momento, avrebbe capito se la direzione era giusta se la lancetta si fosse mossa nuovamente avvicinandosi alle sei.
Razionalmente si ripeteva che sicuramente l'orologio fosse rotto, che non era possibile che improvvisamente il suo gemello tornasse senza alcuna spiegazione, ma continuava ugualmente a correre come mai aveva fatto nella sua vita. Pensò di andare verso la vecchia base del mostro del suono: era possibile che l'oggetto fosse rimasto tra le macerie e che avesse ripreso a funzionare senza una spiegazione.
Il vento freddo gli pizzicava il volto come milli piccoli spilli che gli ferivano la pelle, la gola gli faceva male per l'aria ghiacciata che imcamerava nei polmoni e la gamba ancora ferita doleva atrocemente. Sentiva qualcosa di caldo e bagnato bagnargli la gamba, probabilmente la ferita si era riaperta. Dopo meno di un minuto, infatti, cadde rovinosamente a terra. Questo non fece vacillare minimamente la sua determinazione che, come un antidolorifico, lo spinse a rimettersi in piedi e proseguire. Capì che non poteva correre se non voleva rimanere bloccato da solo nelle strade notturne di Seul, quindi decise di proseguire a passo veloce, appoggiandosi quando poteva ai muri dei palazzi.
Dopo pochi minuti, però, l'orologio cambiò di nuovo orario: segnava le quattro.
Felix si fermò per qualche secondo per recuperare fiato.
Pensò dove il maggiore potesse aver lasciato l'orologio prima della battaglia.
<Il dormitorio!>
Cambiò direzione riprendendo la sua faticosa avanzata verso l'orologio disperso, ma anche questa volta dopo quasi cinque minuti l'orologio tornò a segnare le cinque.
<AISH!>
Felix fu tentato di lanciare l'orologio sotto le auto che passavano per la frustrazione. Si sentiva preso in giro dall'oggetto: com'era possibile che non gli andasse bene nessuno posto? Il suo Hyung continuava a farlo ammattire pure da morto, riusciva ad immaginarlo sorridere mentre lo vedeva disperarsi per uno stupido oggetto. Erano le due e mezza del mattino e lui doveva andare in giro per Seul con una gamba ferita e vestito con un completo elegante nella speranza che l'orologio dell'altro non fosse distrutto. Vide un gruppo di ragazzi passare davanti a lui mentre chiacchieravano allegramente tra loro.
<Domani prendiamo un americano tutti insieme al bar davanti casa mia? Offro io!> propose uno di loro al gruppo, che esultò accettando la proposta.
<IL BAR!>
I ragazzi sobbalzarono spaventati dall'esclamazione improvvisa di Felix che aveva ancora un'ultima destinazione da provare prima di arrendersi definitivamente.
L'orologio iniziò ad andare avanti segnando prima le sette, poi le otto, le nove...
Il cuore di Felix sembrava voler esplodere dall'emozione, forse avrebbe davvero trovato l'oggetto che aveva legato lui e Hyunjin per tutto quel tempo. Le lacrime gli pizzicavano le palpebre per uscire, ma lui le tratteneva: si sarebbe lasciato andare solo dopo aver trovato quello che cercava.
Le dieci, le undici...
Finalmente si trovò di fronte all'insegna del bar dove aveva iniziato a lavorare tempo prima per sfuggire al mostro del suono.
I capelli sulla nuca di Felix si rizzarono improvvisamente mentre le sue mani lasciarono la presa sull'orologio che rovinò a terra, distruggendosi mille pezzi, dopo aver sentito una delle frasi che si sarebbe ricordato per tutta la sua vita. Una frase semplice, di sole quattro parole, ma che in quel momento aveva un'importanza inestimabile.
<Ti ho trovato, Felix.>
~CC~
Hey! :)
Voglio semplicemente avvisarvi che è rimasto solo un capitolo da pubblicare, quindi -1 ;D
Buona giornata/serata a tutti <33
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『Maniac』
Детектив / ТриллерDopo che il mostro del suono inizia a prendere il sopravvento su Seul, Felix non ha altra scelta se non combattere per riavere i suoi amici indietro.