『Maniac』

𝕮𝖍𝖆𝖕𝖙𝖊𝖗 12

Felix cadde dal letto in cui si era momentaneamente seduto per lo spavento.

<Oh, sei tu Chan! Mi hai fatto prendere un colpo!> esclamò, massaggiandosi la nuca e il fianco che aveva sbattuto contro il comodino. Per un istante, aveva pensato di trovarsi davanti Hyunjin. In quel caso, Felix non sarebbe riuscito a nascondere l'esistenza degli Straykids.

<Chi poteva essere?! Comunque, che sta succedendo? Chi era quel tizio uguale a Jeongin?> chiese l'australiano ancora confuso da quello che aveva appena visto.

<Prima chiudi la porta e abbassa il volume della voce.> rispose Minho con tono serio. Si mise a spiegare tutta la situazione, dagli StrayKids del mondo parallelo al doppio gioco di Hyunjin. Nessuno dei presenti nella stanza lo interruppe, chi perché non riusciva a metabolizzare le parole del ragazzo, chi perché già sapeva tutto. 

Jeongin si era svegliato completamente ormai, i suoi capelli però erano ancora come quelli di un pulcino spelacchiato. Lui e Chan erano sul suo letto, Jisung e Minho in quello del maggiore mentre Felix aveva preferito rimanere in piedi. L'ansia della reazione dei due amici non riusciva a farlo stare fermo. Si stava massacrando le dita intrecciandole in modi che nemmeno lui pensava possibili. Il labbro inferiore già screpolato era ulteriormente martoriato dai suoi denti. 

<...Quindi, che volete fare?> concluse Minho con un lungo sospiro.

Degli sguardi dubbiosi percorsero tutta la stanza. Il primo a parlare fu il maggiore. <Se quello che hai detto è la verità, conviene prima di tutto convincere Hyunjin a liberare sia Changbin e Seungmin oggi, per avere degli aiuti in più.>

Tutti nella stanza annuirono concordando. Più persone erano contro il rosso, maggiori possibilità avevano di avere la meglio. Non sapevano come si sarebbe comportato Hyunjin, quindi dovevano essere molto prudenti. Chan si voltò verso Minho. <Hai detto che gli StrayKids verranno stasera?>

<Sì, verso le dieci.> rispose Felix anticipando l'amico.

<Allora parleremo con Hyunjin prima di cena, tornati dal bar. Vi ricordo che oggi saremo lì fino alle otto di sera non avendo il turno di mattina. Entro un'ora, sia Changbin che Seungmin dovrebbero essere tornati in sé, no? In quel momento potremo prendere la discussione.>

Rimasero tutti in silenzio riflettendo sulla proposta di Chan. Non avevano molte possibilità, non potevano più temporeggiare. Ogni giorno che passava più persone diventavano vittime di "Lui". Ormai più di un quartiere era stato privato di tutti i suoni e non sarebbe passato molto dalla conquista totale di Seul di quell'essere.

<Mi pare l'opzione più sicura e sensata... Allora a stasera. Ora andiamoci a preparare per il lavoro prima che Hyunjin si insospettisca troppo. Buona fortuna, a tutti.> Minho fu l'ultimo a parlare e il primo ad uscire dalla stanza, Felix invece fu l'ultimo. Infinite domande gli confondevano i pensieri. Avrebbe avuto il coraggio di affrontare Hyunjin quella sera? Come poteva essere possibile che il suo migliore amico cercasse di uccidere sia lui che il resto del gruppo? Era davvero lui lo hyung che tanto aveva ammirato? Colui che lo aveva accolto tra le sue braccia più di un mese prima promettendogli che lo avrebbe protetto ad ogni costo?

♫Listen: I Hate To Admit- Bangchan♫

Felix si mise le mani sul volto per poi passare le dita tra i capelli e sospirare. Era stanco di tutta quella sofferenza. Avrebbe preferito non ricordare nulla dei suoi momenti con Hyunjin. Tutte le notti passate tra mille caffè per ideare le loro armi, tutte le cene fatte di fretta nel primo locale che trovavano, tutti i loro abbracci per darsi forza e carica. Hyunjin gli diceva sempre che sarebbe rimasto al suo fianco, che sarebbero restati insieme, che lo avrebbe protetto a costo della sua vita. E ora? Era stata tutta una bugia? Come poteva dimenticare il giorno in cui Hyunjin gli aveva mentito? Scappò nel bagno sentendo delle lacrime scorrergli lungo il viso. Chiuse la porta a chiave per essere sicuro di rimanere da solo finché quel pianto confusionario che lo accompagnava dalla notte prima smettesse.