I due giorni passarono. Mi svegliai agitata, restai un po' nel letto a pensare. A pensare a quanto possa essere bella la vita alcune volte. Perché infondo, le cose belle arrivano sempre quando meno te lo aspetti. Decisi di alzarmi per andare a bere una tazza di caffè. Scesi in cucina, ma di Luke nessuna traccia. Salii di nuovo e lo cercai nelle altre stanze, ma niente. Tornai in camera mia, e mentre mi vestivo, sul comodino, trovai un biglietto.
- Ti aspetto alle 14.00 in stazione, non fare tardi. Ti amo, Luke.-
Possibile che se ne doveva già andare? Comunque vidi quel biglietto troppo tardi. Erano le 13.59. Corsi a truccarmi in bagno e poi presi la macchina di mia madre senza dirle niente. Lei era sul balcone con le cuffie che cantava. Cantava le canzoni dei Five Seconds Of Summer. La guardai orribilmente infastidita. Io quella donna non la capivo, era pazza.
Finalmente arrivai all'aeroporto, stranamente non c'era molto casino e le persone borbottavano fra di loro e sorridevano guardandomi. Io mi ero vestita come al solito, pantaloni della tuta, maglietta nera, adidas..ma quel giorno ero imbarazzata e mi guardai più volte gli abiti. Forse dovevo cambiare stile, ero troppo sportiva.
Dopo vari minuti, uscirono quattro ragazzi da una porta, di fronte a me, e iniziarono a cantare. Erano Mike, Calum,Ashton e ..e Luke. Luke venne verso di me e si inginocchiò ai miei piedi, mentre gli altri rimasero indietro a cantare. Il deficiente prese la mia mano con la destra e con la sinistra, dalla sua tasca tirò fuori un pacchettino. Ero imbarazzata a quella scena, tutti ci stavano guardando. Ma io guardavo lui.
"Maira Noemi Tonet. Mi v-vuoi sposare?" Chiese un po' balbettando. Misi l'altra mia mano libera sulla faccia e iniziai a piangere come una disperata. Me l'aveva chiesto davvero. Stava succedendo.
"Tu-tu o dio." Non riuscivo a parlare."tu sei matto"
"Rispondimi. Si o no?"
"Scherzi? SI SI." Urlai sorridendo e piangendo contemporaneamente. I suoi occhi divennero ancora più blu del solito, si illuminarono. Tutti urlarono un " ohhh" e i quattro smisero di cantare. Luke si alzò, mi prese in braccio e mi baciò.
"Ti amo. Ti amo. Ti amo." Ripetevo baciandolo.
"Ti amo anche io." Sorrise. "Adesso il primo passo è fatto."
"Cosa intendi?"
"Beh... Poi dobbiamo comprare la casa, due gatti, un cane, tre canarini, dobbiamo fare dei figli, comprare un acquario"
"Lavare, cucinare, stirare"
"Beh a quello pensi tu, amore."
"Una cosa...come glielo diciamo a mia madre?"
"Gliene ho già parlato. Ho chiesto il suo consenso."
"Cosa? Davvero? Ma sei matto?!"
"No."
"Ma cosa diranno gli altri? Sono piccola e-e"
"Sh. L'importante siamo noi. Non gli altri. Io e te." Mi baciò un'altra volta.
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<<e poi? Finisce qui?>>
<<tesoro..poi sei nata tu. Per quello ti dico, non farti abbattere dalle persone. Se tu ami lui e lui ama te, fregatene delle distanze. Guarda io cosa ci ho guadagnato fregandomene? Un marito stupendo e una figlia a dir poco perfetta. Tesoro, hai solo sedici anni, avete una vita per amarvi. Io e tuo padre ci amiamo come il primo giorno, guardaci.>>
<<si vede. Grazie mamma, chiamerò subito Jaha.>>
<<figurati amore. >>
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iMessage 2.[L.H]
Short StorySi erano lasciati male, ma si amavano. Forse le cose erano andate troppo velocemente e Maira aveva paura. Chissà se riusciranno a ricominciare tutto da capo.