1.

83 3 0
                                    

Mi chiamo Harry Styles, ho diciotto anni e sono un kitten bianco raro, ero qui all'asta dei kitten e stavo venendo picchiato molto violentemente e pesantemente dal mio padrone John, mi aveva violentato come ormai faceva sempre da quando ricordavo, infatti ero anche incinto per colpa sua da circa sei mesi e avevo un grande pancione, era un miracolo che il bambino dentro di me fosse ancora vivo dopo tutti i colpi che avevo ricevuto, perché nonostante tutto io amavo già quel bambino anche se non saprò come farò a crescerlo in mezzo a tutto questo casino, ma proverò comunque a farlo sperando che il mio bambino sopravviva.
Non riuscivo a stare in piedi perché ero troppo dolorante, stanco e affamato, avevo lividi e ferite ovunque ed ero troppo debole, ma John si era arrabbiato con me perché dovevo stare in piedi per mostrarmi agli altri e farmi comprare da loro ma ero troppo debole e non avevo le forze, ero rannicchiato su me stesso con le braccia avvolte sul mio pancione cercando di proteggere il mio bambino infatti gemevo di dolore piangendo silenziosamente con le costole rotte e altre ferite ovunque, tossii pesantemente sputando sangue pregando silenziosamente che John non mi uccidesse perché se avesse continuato così l'avrebbe fatto, speravo solo che si fermasse, speravo in un miracolo che mi salvasse da tutto quello.

mi chiamo Louis Tomlinson, ho ventiquattro anni, sono un imprenditore e lavoro nell'azienda di famiglia, la Tomlinson Company. Da quando mio padre è venuto a mancare, sono stato nominato successore dell'azienda. Ho un debole per i kitten, sono le creature più belle e pure che possano esistere al mondo. Infatti ne ho sempre voluto uno che mi facesse compagnia e che soddisfasse i miei desideri. Ho sempre frequentato quei tipici locali dove fanno aste in cui vendono i kitten, ma nessuno mi ha mai colpito a tal punto da fare il possibile per farlo mio. Come ogni sabato sera, mi dirigo verso il locale più conosciuto e più frequentato della città, sperando di non uscire più di lì da solo, ma in compagnia del mio piccolo kitten. Arrivo al locale a bordo della mia porche nera. Una volta parcheggiata la macchina, mi dirigo verso l'ingresso principale, una guardia della sicurezza mi fa passare subito, entro e vado a prendermi un drink. La serata procede tranquilla, l'asta non è ancora iniziata, mentre sorseggio il mio cocktail mi guardo intorno, vedo gente di alta classe che beve e chiacchiera, tutti sono pronti per portarsi a casa il loro kitten. Mentre il mio sguardo vaga per il locale, c'è qualcosa che cattura la mia attenzione, o meglio qualcuno.  La scena che mi si prospetta davanti agli occhi, scaturì in me una reazione che non pensavo di poter avere. Un uomo un po' più grande di me stava picchiando il suo kitten, dovevo assolutamente fare qualcosa, dovevo salvarlo. Lasciai il mio drink, e mi avvicinai il più possibile ai due. Mentre mi avvicinai notai un particolare che non solo mi fece sbarrare gli occhi, ma capì che dovevo aumentare il passo perché quella piccola creatura aspettava dei cuccioli. Oramai ero vicino a loro e non riuscì a fermare il mio istinto. Lo allontanai immediatamente dal piccolo kitten che era così indifeso. Lo presi per le spalle, lo girai e gli sferrai un pugno sullo zigomo, lui cadde a terra , lo sovrastai con il mio corpo, "cosa cazzo di passa per la testa, spiegamelo" sferrai un altro colpo. "Non lo vedi che aspetta un bambino."   Lo alzai, lo guardai negli occhi "questo piccolo kitten da oggi è di mia proprietà. Tieni i tuoi stupidi soldi. E adesso fammi il piacere di andare da qui, o la prossima volta non mi fermerò ad un semplice pugno." chiamai due buttafuori e lo portarono via da lì. Tutti gli occhi delle altre persone erano puntate su di me, ma a me poco importava. Rivolsi il mio sguardo verso il piccolo kitten che era a terra che tremava e si stringeva il pancino. Mi abbassai alla sua altezza per poterlo guardare negli occhi, e cosa più bella non potevo desiderare. I suoi occhi mi catturarono subito, verdi e lucidi, ma quel verde era così etereo. "tutto ok piccolo, non ti farà più del male. Da oggi sarò io a prendermi cura di te." Gli dissi mentre gli accarezzavo la guancia. Lo feci alzare e lo portai con me fuori da quel locale, gli misi la mia giacca sulle spalle, lo strinsi a me e lo portai in macchina. Finalmente ho trovato un kitten, o meglio il mio kitten. Di meglio non potevo chiedere, è così bello con gli occhi verdi, i capelli ricci e poi così piccolo che mi viene voglia di coccolarlo tutto il giorno. "Io sono Louis, piccolo." Dissi guardandolo un momento prima di rivolgere nuovamente il mio sguardo verso la strada. "Adesso ti porto a casa mia, ti preparo un bel bagno caldo e qualcosa da mangiare. E poi domani andiamo a fare shopping" dissi per cercare di tranquillizzarlo visto che stava ancora tremando.

MI HAI STRAVOLTO LA VITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora