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Vidi che poco dopo mi raggiunse anche Louis che era pronto, mi diede gentilmente un suo cappotto per coprirmi dato che fuori faceva freddo, lo indossai subito vedendo che Louis mi aiutò ad allacciarlo e poi lo seguii fuori casa e salii in macchina mettendomi di fianco a lui.

Mi allacciò una sorta di cintura che non conoscevo dato che non ero mai stato in macchina, era la prima volta.

"Grazie Louis" gli dissi timidamente guardandolo.

Osservavo tutto attentamente e con molta curiosità, vidi che Louis si sedette al posto del guidatore accanto a me, mise in moto la macchina e parti verso il medico, almeno credevo, ero ammaliato da tutto quello, guardavo la macchina con molta curiosità, avevo le mie orecchie da gatto alzate perché ero anche attento a tutto.

"Louis quindi dove stiamo andando?" Ebbi il coraggio di chiedergli timidamente con tono cauto e gentile guardandolo e aspettando appunto una sua risposta un po' intimorito perché avevo paura di averlo disturbato.

POV'S LOUIS
era tutto intimorito con me, anche il solo farmi una domanda lo spaventava, ci avremmo lavorato su.

Molto cautamente gli risposi, guardandolo un attimo e sorridendo, prima di rivolgere nuovamente gli occhi sulla strada.

"allora tesoro, ho preso appuntamento ieri per farti fare una visita di controllo, perché voglio essere sicuro che tu stia bene, perché mi dispiace che tu ti sia fatto quei tagli, non ti meriti di soffrire. Per questo andiamo a controllare che sia tutto ok, e poi controlliamo anche il tuo bambino." dissi tranquillo sorridendo.

Non volevo creare silenzi imbarazzanti, così chiesi "Harry, se vuoi puoi scegliere una canzone da mettere."
Gli devo vedere come si faceva, visto che l'ho visto un po' titubante.

Continuai a restare concentrato sulla strada, anche se ogni tanto gli rivolgevo uno sguardo.

Istintivamente gli accarezzai i capelli.

erano così morbidi...

POV'S HARRY
Ascoltai attentamente tutto quello che mi disse Louis.

Era così premuroso nei miei confronti, a a tal punto da portarmi dal medico per controllare.

Era preoccupato per me.

Mi sorpresi moltissimo nel sentire che Louis aveva visto i miei tagli e voleva essere sicuro che stessi bene, io ero un autolesionista, mi tagliavo perché mi odiavo, pensavo che fosse colpa mia e del mio essere che facevo una vita così orribile e quindi mi punivo, mi tagliavo anche per sfogarmi perché stavo male per tutto quello che stavo vivendo.

Non volevo che Louis scoprisse del mio autolesionismo ma non importava in fondo, la cosa importante era che il mio bambino stesse bene.

Feci una faccia immediatamente confusa e anche sorpresa nel sentire quelle parole di Louis e così timidamente misi una canzone alla radio che mi piaceva tanto.

"Grazie Louis, spero che il mio bambino sta bene." gli dissi timidamente guardandolo abbassando subito le mie orecchie da gatto quando iniziò ad accarezzarmi dolcemente i capelli, anche se avevo paura di Louis, mi piacevano le sue carezze infatti feci inevitabilmente un piccolo e timido sorriso contento.

POV'S LOUIS
Era un sorriso quello!

Oh, certo che lo era! 

È stato piccolo ma c'è stato.

Dopo un po' smisi di accarezzare i suoi capelli e continuai a guidare fin quando non arrivammo all'ospedale.

"bene piccolo, siamo arrivati, vedrai che andrà tutto bene." Gli dissi sinceramente dandogli un bacio sulla guancia per tranquillizzarlo.

Lo aiutai ad uscire dalla macchina, lo presi per mano e ci dirigemmo verso l'entrata.

Una volta entrati, andai verso la segreteria, chiesi informazioni per la visita.

"Buongiorno, ho prenotato una visita di controllo a nome  Tomlinson." dissi all'infermiera che subito si mise a cercare tra gli appuntamenti.

"Buongiorno signor Tomlinson, la visita è tra pochi minuti. Potete accordarvi in sala d'attesa, appena il dottore è pronto vi chiamerò." mi comunicò.

"La ringrazio." Le risposi "andiamo a sederci tesoro, tra poco tocca a noi." Lo avvisai sorridendo, mentre ci andammo a sedere.

POV'S HARRY
Annuì silenziosamente e debolmente a quelle dolcissime e rassicuranti parole di Louis anche non gli credevo ma sperai che avesse ragione, mi godetti quelle sue bellissime coccole e poi finalmente arrivammo all'ospedale.

Scesi piano piano dalla macchina seguendo louis ed entrando timidamente nell'ospedale con le mie orecchie da gatto abbassate insieme alla mia coda, mi guardavano tutti sorpresi e incuriositi dal mio aspetto, un kitten incinto era una cosa rara e inoltre io ero ancora più raro perché avevo le orecchie e la coda da gatto bianche ed era una cosa molto rara.


Comunque cercai di non pensarci e di seguire le indicazioni di Louis, annuì silenziosamente e debolmente a quelle sue parole e lo seguii andando a sedermi su una sedia accanto a Louis aspettando che ci chiamassero per la visita.

"Sai Louis, non so nulla del mio bambino, neanche se è un maschietto o una femminuccia" dissi timidamente sospirando pesantemente preoccupato mentre mi mettevo una mano sul mio pancione.

MI HAI STRAVOLTO LA VITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora