La mia famiglia

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Nel bel mezzo della sera inizio a raccontare ad Ian tutti i problemi con la mia famiglia:
I problemi sono iniziati all’età di sei anni per me, nove per mio fratello e otto per mia sorella. All’inizio eravamo una famiglia unita,ma da quando la mamma morì per un incidente in auto, le nostre vite cambiarono. La mamma era un angelo. Appena ho potuto le ho dedicato un tatuaggio che si trova vicino al cuore,di cui i Gallagher mi hanno chiesto più volte il significato.
Mio padre uscì pazzo appena scoprì che la mamma non c’era più. Non ci ha mai voluto tanto bene, ma la nostra famiglia restava in piedi per mezzo di nostra madre. Nostro padre iniziò a non considerarci più. La sua vita era ormai rovinata, iniziò a farsi ed a ubriacarsi, faceva risse. È finito in prigione diverse volte. La cosa che mi fa venire i brividi ogni volta che ci penso è che è stato complice di un omicidio di una bambina di sette anni. L’idea che lui fosse in grado di potermi fare questo mi terrorizzava, perciò io facevo e continuo a fare tutto ciò che lui mi chiede.
Io continuavo a voler bene a mio padre, a differenza dei miei fratelli, ed amavo quest’ultimi, erano le uniche persone a cui tenevo seriamente.
Gli anni passarono e casa mia era ancora invasa da quel non umano di mio padre, come tutt’ora è.
Continua a stare da loro finché qualche giorno fa , una lite scoppiò.
Mia sorella insisteva del fatto che io dovevo pagare le bollette, nonostante sapesse la mia situazione economica,io ero arrabbiata e le urlai contro, mio fratello stava dalla parte di mia sorella Maxine.
Stavo per picchiarla quando mio padre mi puntò una pistola contro urlando “Non porterete via nessun’altro della mia famiglia.” La mia intenzione non era mica di ucciderla.
Tutti mi urlavano contro, non sopportando più la situazione entrai in camera mia,seguita da mio fratello che urlava “Vaffanculo! Se hai le palle finisci la conversazione.” A queste sue parole mi feci trovare con una borsa con dentro tutti i miei vestiti e le cose più importanti che in camera mia avevo.
Aprì la porta mostrando a mio fratello Matt la borsona.
Spalancai la porta di casa, sentì molto bene che prima di sbattere la porta in coro mi esclamarono : “Vai a farti fottere!”, gli risposi con un classico dito medio e sbattendo la porta d’ingresso.
Questo è tutto ciò che ho raccontato ad Ian, lasciando molti particolari.
Dall’altra parte della stanza sentiamo la voce di Lip che si intromette :“Come fai a chiamarlo ancora “padre”? ” Domanda.
Non so rispondere a questa domanda.
“In fondo è lui che mi ha cresciuto e mi ha tenuto in vita molte volte...” Dico,con aria sconsolata. Dopo aggiungo :“Comunque non ti dovevi intromettere, non pensavo che sentissi.”
Mi alzo in piedi e fissando prima Lip, poi Ian esclamo :“Se scopro che avete raccontato anche una piccolissima parte del mio racconto a qualcuno, vi strappo le palle e ve le faccio mangiare.” Loro annuiscono, spero che abbiano capito che io non scherzo affatto.
Ian aggrottando le sopracciglia mi chiede “Dove sta la tua vecchia casa?” Non capisco perché voglia saperlo, ma gli rispondo “In fondo alla strada.” non faccio in tempo a chiedergli il perché di questa domanda che si alza,prendendo un bastone e si dirige fuori casa, gli corro dietro, seguita da Lip.
Il rosso è incazzato, e non sembra abbia buone intenzioni. Io preoccupata gli urlo :“IAN!” Per fortuna Lip lo ferma, in quel esatto momento parcheggia una macchina,da cui esce Fiona, è tornata grazie a Dio, aiuta il biondino a fermare Ian. Mi avvicino a quest'ultimo sussurandogli :“Ti ammazzerebbero anche se fossi Hulk, non voglio che tu ti cacci nei guai per colpa mia.” Il suo sguardo passa da arrabbiato a quasi imbarazzato. Io rimango preoccupata e lo fisso negli occhi,cazzo se sono belli.

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