🍯 18 - RIMEDIARE? NON SEMPRE

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POV Margot

Sollevo le palpebre, e la prima cosa che i miei occhi colpiscono è il soffitto bianco.

Buona domenica a me!

Sdraiata a letto, ancora avvolta nella morbida coperta di lana grigia che ho tirato su fino al mento, sbadiglio. Sollevo poi la testa dal cuscino e lo sguardo viene subito magnetizzato dalla rosa rossa regalatami da Alex lasciata sopra la scrivania.

A fine serata, dopo le undici, dalla sala giochi siamo rincasati. Durante il gioco, io e il bruno abbiamo parlato e riso. Al termine delle partite, sono stata richiamata dalla mia collega con l'obiettivo di tornare alle nostre abitazioni. Il gruppo di coetanei ci ha seguite, e lungo il tragitto dalla sala giochi alla macchina, un venditore di rose è sbucato da un bar lì vicino; Alex è stato lesto a comprarne una. L'ho ringraziato, ma alla sua richiesta di scambiarci i numeri di cellulare ho rifiutato.

Sorrido a quel ricordo.

Me l'ero quasi dimenticata.

Esco dalle coperte, mi alzo dal letto, e costringo me stessa a prepararsi per uscire con Anna e Christian.

Giungiamo a Rivoli all'ora prestabilita. Casette in legno, mercatini, attività di animazione e una pista di pattinaggio su ghiaccio ci accolgono. La vera attrazione del Villaggio, però, è Babbo Natale, il quale riceve i bambini desiderosi di elencare gli agognati doni nella sua casa.

Stiamo camminando in Piazza Martiri della Libertà quando la mia collega mi esorta a velocizzare il passo.

«Muoviti, Meg! Dobbiamo salire sul trenino!» Insiste a gran voce.

«Ho i piedi congelati» informo, abbassando ulteriormente il berretto sulla testa. «Quanti gradi ci sono? Sto morendo di freddo.»

«Sbrigati!» Ribadisce lei, ignorando le mie lamentele.

A bordo del trenino raggiungiamo il punto più alto della Città: il Castello in Piazza Mafalda di Savoia. Qui visitiamo il Museo d'Arte Contemporanea. Subito dopo, ammiriamo il magnifico panorama sulla città.

Attraversando le vie e le piazze della città, passiamo in rassegna negozi e botteghe per lo shopping natalizio.

«C'è l'Ufficio postale dove scrivere e spedire le lettere!» Si esalta Anna come una bambina.

«Amore, non sei troppo vecchia per la letterina?» Insinua Christian dolcemente, prendendola per mano.

«Punto primo, vecchio sarai tu. Punto secondo, non si è mai troppo grandi per Babbo Natale» afferma.

Rido in contemporanea al suo fidanzato.

«Invece di scrivere lettere a un uomo barbuto che viene pagato per ascoltare i bambini, propongo del sano pattinaggio seguito da una tazza di cioccolata bollente» getta il ragazzo dopo aver interrotto le risa.

«Pattinaggio e cioccolata calda, sai perfettamente che non posso rifiutare» ammetto. Il fervore del momento viene tuttavia spezzato dall'improvvisa visione di un uomo nell'atto di camminare in lontananza. E tremo.

Sento l'odio afferrarmi per le spalle e scuotere il mio corpo in modo bestiale. Palpito di disprezzo. Un diniego equiparabile all'amore provato per lui.

«C'è Steph» avviso in un bisbiglio.

Dure e velenose sono state le parole scambiate, affilate le accuse reciproche, dolorosa la separazione.

La coppia mira il soggetto su cui ho incollato lo sguardo.

«Oh, merda» commenta Anna.

Devo salutarlo? Parlare con lui? Fare finta di non averlo visto?

IDROMELE A MEZZANOTTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora