plans

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Ci sono tante cose di cui parlare attualmente, eppure non voglio parlare di nessuna di quelle.
Perché tutti sanno che scrivere le cose le rende solo più reali e a me piacciono quando sono solo nella mia testa e posso sempre smentirle.
Una delle cose di cui voglio parlare invece sono i piani che facciamo, io ne facevo molti. Alcuni erano molto importanti o almeno mi sembrava così, altri invece erano i più semplici tipo cosa fare il giorno dopo, cosa dover comprare nei negozi uscire con le amiche.
Peccato che per tutti e dico tutti i piani che mi facevo non contavo mai le altre persone che finivano ovviamente per cambiarli tutti.
Ad esempio uno dei piani importanti che mi ero fatta era quello di dare il mio primo bacio con la lingua al mio primo amore, eppure sono finita a darlo in una discoteca stra affollata nella mia città, ad uno sconosciuto, una cosa come due anni dopo il dovuto.
Sui ragazzi non ci ho mai davvero preso con i piani perché i sentimenti sono spesso molto grandi e non ci entrano nei piano che faccio io.
Ad un certo punto ho semplicemente smesso di fare piani con persone che non li conoscevano con me , ho deciso di lasciar perdere quello che volevo io e ho iniziato a capire quello che volevamo noi insieme.
E le persone sono la specie più complicata di esseri viventi, perché spesso non ti dicono quello che vogliono e molto raramente ci arrivi da solo.
Le persone sono false, sparlano di te alle spalle, ti prendono in giro, ti usano.
Le persone sono effettivamente complicate e non so se io sono una di quelle talmente complicate da capire da non volerci neanche più provare.
So che avevo fatto dei piani a proposito della mia migliore amica e di mio cugino, so di aver fatto dei programmi sulla mia estate, so di aver fatto dei programmi per le vacanze e per tutte quelle uscite che ho fatto.
Ma i piani non sono il mio forte e tutti fino ad ora si sono rivelati fallimentari.
Ogni tanto penso a come sarebbe potuta andare se non avessi detto o fatto qualcosa, se non avessi saputo o non avessi scoperto, i soliti "e se..." .
Molti dicono e gli "e se" sono inutili ma io li trovo fondamentali , sono quegli scenari che la tua mente si immagina per far finta che non tutto sia andato perso, che qualcosa poteva essere recuperato, che si stava meglio prima anche se non lo sapevamo.
Una cosa che ho imparato dai miei programmi andati male é quella che non puoi progettare la tua felicità, ognuno ha la sua porzione di felicità secondo me ma non può usufruirne quando gli pare. Ogni tanto arrivano i momenti davvero felici o addirittura i giorni felici.
Ho imparare a cogliere l'attimo e l'ho anche insegnato ad alcuni, la capacità di cogliere l'attimo è quella che ti fa dire "cazzo sono felice ora" nei momenti belli, quei momenti in cui sei spensierato, a cui pensi solo che sei felice lì dove sei con le persone con cui sei.
Però dopo questi momenti devi aspettarti un crollo, il crollo delle tue emozioni che prima erano tutte così belle e felici e ora sono tornate normali, in un momento in cui la normalità non ci va più bene.
Sapete il detto "gli dai un dito e si prendono tutta la mano " no ? É esattamente quello che succede alle persone felici, felici per davvero, che sperimentano la felicità e poi non possono più starne senza.
Io sono stata felice tante volte, molte più di quante mi aspettassi e anche io ho avuto e ho i miei momenti di crollo, devi sono scoprire come superarli, con chi e in che modo.
Per me la tristezza ha una data di scadenza ovvero il 01/08 di ogni anno , per un motivo o per un'altro alla fine divento felice di tornare a carrufo, e di stare con gli amici , alcune volte totalmente libera dai problemi di tutti giorni e sicuramente ricoperta da quelli che mi arriveranno da lì, eppure ho imparato grazie alla scrittura e grazie al mio diario che i problemi che abbiamo e che ci sembrano assolutamente insormontabili poi un mese dopo sembrano cazzate. Per questo le cose che mi succedono le scrivo tutte perché anche se non mi fa sentire subito meglio scriverle so che tra un mese o due ci sarà una me del futuro che sarà contenta di aver affrontato quella cosa e che prende in giro la me del passato anche solo per essersi preoccupata per una cosa del genere.
So che scrivere mi aiuterà anche tra mesi anche se non so se tra mesi scriverò ancora.
Sappiamo solo che ora siamo vivi e lo sappiamo perché soffriamo, fino a quando qualcosa di potrà far male vuol dire che sei ancora vivo e se sei ancora vivo allora vai a goderti la tua cazzo di vita.
Ricordati di cogliere l'attimo e poi tra mesi quando io tornerò a leggere questo capito potrai anche ringraziarmi.

The little voice in my mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora