«Si dice che i ricchi, non abbiano nessun tipo di problema, dicono che il denaro possa avere un ruolo cruciale nella felicita, lei che ne pensa signor Wilson?» chiese un uomo
« Chiunque abbia detto ciò ha l'assoluta ragione» Rispose prontamente Wilson
Cosa dire di lui? O meglio, riformulando il quesito, cosa non dire di lui? Quell'uomo era tutto fuorché banale o scontato, non c'era dettaglio che si poteva rivedere in altri diversi proprio dal nostro ragazzo.
Però proverò comunque a presentarvelo.
Wilson Richard Meiser meglio conosciuto come Wilson o anche Wil discende da una famiglia di nobili banchieri svizzeri da parte di padre invece la famiglia materna é un dinastia di industriali inglesi.
Quindi Wilson è il figlio perfetto dell'aristocrazia ed é stato cresciuto o meglio addestrato per ricoprire questo ruolo. Ma mi chiedo, cos'era veramente?
Un predestinato? Oppure una persona che si é trovata in un'ambientazione strana e inosuale?
Ma comunque ciò non é poi così importante.
Dopo aver finito con risultati ottimi le scuole superiori Wilson decise semplicemente di andare a vivere un anno in Francia, o meglio prendersi una piccola vacanza.
Però tra un festa e l'altra dato il suo essere socievole con tutti, incontro una ragazza francese di nome Celine.Wilson però accantonò l'idea di una relazione romantica almeno finché non avrebbe concluso anche il suo percorso universitario ad Harvard, perciò disse "Au revoir" anche alla Francia almeno per un po'.
Finito finalmente business & management con un 103 di tutto rispetto lui in Francia ci ritorno perché infondo non si era trovato malaccio.
Appena arrivato a saint Etienne dove alloggiava ed essersi ovviamente cambiato d'abito andò a bersi il primo caffè della sua avventura francese, l'ironia del destino gli fece incontrare Celine.
«Hey Wilson, mio dio quanto tempo che non ci vediamo» Esordì lei appena l'inglese varco la porta del bar
« Ciao, Celine giusto?» rispose lui sorridendo
« Si proprio io, in carne e ossa» rispose lei ridacchiando
« Hai una buona memoria eh»
« Oh darling, ragazze cosi belle non si dimenticano » disse Wilson
Lei arrossì e lo ringraziò avvinghiandosi a lui come farebbe un cobra con la sua preda, Wilson sorrise però la spostò muovendo il braccio per ordinare, non perché gli desse fastidio il contatto fisico ravvicinato ma solo perché avrebbe rischiato di sporcare ua giacca da circa mille sterline. Comunque la cameriera arrivò.
« Cosa posso portarvi signori?» chiese
« Mh, porta una bottiglia di rosé e due calici, e per il raggio di sole seduto vicino a me porta qualcosa di carino. Grazie» rispose Wilson
E mentre le persone passavano e l'orologio avanzava quel caffè era diventato una bottiglia di vino in due che era improvvisamente un abbraccio prolungato da parte di una Celine in preda al vino, oppure in preda ad una battuta di caccia d'amore.
« Sai, se non hai un posto dove dormire il mio divano è libero » disse di colpo la ragazza
« Ho una camera d'hotel, grazie lo stesso » rispose Wilson
« Ah, capisco, pensavo sai, potevamo stare ancora un po' assieme » continuo Celine
« Allora, sai che ti dico? Andiamo. Vieni in auto con le oppure vuoi chiamare un taxi? » rispose Wilson
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Those Green Eyes
Fiction généraleWilson, un ragazzo ricco e superbo, dopo una laurea ad Harvard ritorna in Francia dove rincontrarà una sua vecchia compagna di feste, questa volta però le cose andranno diversamente dall'ultima volta. Chissà se Wilson riuscirà a capire cos'è verame...