Era arrivata la mattina sul hotel, e come ogni mattina ai due toccava alzarsi dal letto, in questo caso però Céline fu più mattiniera dell' inglese.
«Buongiorno Wilson » disse lei avvicinandosi a lui
«Celine, buongiorno a te » disse lui sorridendo
I due si vestirono e scesero giù a fare colazione, e d'un tratto Céline interruppe il momento e posando la tazza del caffè disse:
«Sono un esperta di moda che però ha avuto sfortuna con l'amore, ecco chi sono Mister, ora tocca a te »
Wilson sorrise, rimanendo un po' stupito da questo momento arrivato come un fulmine a ciel sereno.
"Dovrei crederle?" Si chiedeva, forse ma forse lei aveva ragione ma, si sentiva che mancava qualcosa di importante sul passato di quella ragazza, qualcosa che lo intrigava e che non voleva sentire dalla sua voce, l'avrebbe scoperto in un Modo o in un altro.
«Io Céline, sono un economista che, ha avuto gran fortuna nel suo lavoro"
Forse era una grande bugia ma l'avrebbe tenuta impegnata un po' a scoprire se fosse vero o no, almeno aveva risposto alla domanda.
"Fortuna eh" si diceva lei, si proprio fortuna.
I due si alzarono e, Wilson si offri di riaccompagnare la ragazza a casa sua, saliti sulla Ferrari e scelta la giusta colonna sonora si diressero dal gendarme e dalla moglie, entrambi ridevano quando Wilson chiamava René così, ma non importava in quel momento.
"C'è qualcosa che non va'" pensava Wilson che da quando s'era svegliato si sentiva un po' strano, arrivati là furono accolti calorosamente, o meglio, Céline fu accolta e Wilson spinto da lei dentro.
«Lascio la giacca in macchina tesò, tanto esco subito»
«Va bene Will»
«Bonjour gendarme» disse lui ridendo e tirando fuori il pacchetto delle sigarette e con il tatuaggio in vista
«Hey Wilson, chi tel'ha fatto quel tattoo?»
«Una vecchia di una tribù in nuova Zelanda perché?» rispose lui
«Chiedevo» disse René
"Sapevo che qualcosa era strana su questo ragazzo" pensava il gendarme, queste cose non le fanno a chiunque, c'è qualcosa che mi sfugge, forse ha un passato in qualche forza dell' ordine? Pressappoco impossibile, forse il generale ha fatto qualcosa? Impossibile anche questo. Questi pensieri affollavano la testa di René mentre Wilson se ne stava abbracciato con la figlia.
I momenti contemplativi però furono interrotti da una chiamata da parte di Clarence, Wilson aprì il telefono.
«Padre, a cosa devo la chiamata?»
«Affari vari, Shi» rispose lui
«Dove devo venire Aku?»
«Vengo Io. Non ti preoccupare » rispose Clarence chiudendo il telefono
Shi e Aku erano i sopranmomi che gli avevano dato a Okinawa dopo una scampagnata che avevano fatto, li usavano molto di rado e soprattutto quando capitava qualcosa di importante o grave.
"Shi? Oddio, é possibile che sia proprio lui?" Pensava il gendarme che non era mai stato più teso, Wilson lo osservava per tentare di capire il da farsi, Celine sembrava non comprendere perché un uomo così impetuoso come suo padre si fosse ghiacciato così d'un tratto.
«Wilson, per caso hai altri tatuaggi?» chiese lui con un filo di voce
«No mister, perché?»
«Hai ottimo gusto, mi chiedevo se ne avessi altri, tutto qui» rispose lui frettolosamente
"Mi sarò sbagliato allora" pensó il gendarme tirando un respiro di sollievo
«Signori, Au revoir, ho delle commissioni da svolgere» disse lui alzandosi e andando via con a braccetto Celine che lasciò all'uscio
Si trovò davanti il padre che fu invitato dentro da Celine, come non accettare per un saluto? Era curioso di vedere chi fossero i suoi genitori e i futuri, magari, suoceri del figlio.
«Sign. Gendarme le presento mio padre, il generale della RAF»
René ebbe un sussulto, quel uomo emanava una certa aura negativa ma non sembrava aver nulla che non andava, era più o meno un generale un po sopra le righe ma nulla di più.
«Sign. Clarence lei ha tatuaggi?» chiese Celine
«Si, stella, li ho fatti dopo la mia ultima danza» rispose lui scoprendo la schiena
Dopo che René vide il serpente sulla schiena capì che qualcosa non era come sembrava, ma poteva essere una coincidenza
«Anche Wilson na ha sulla schiena sai?» disse Clarence sorridendo
Wilson si scoprì e fece intravedere lo shinigami con i due tagli, René ghiacció definitivamente, aveva veramente davanti chi non avrebbe mai immaginato di trovarsi nemmeno negli incubi. Dopo essersi rimessi apposto i due inglesi levarono il disturbo e partirono verso dove dovevano andare. Solo a quel punto René si alzo ancora un po' tremante.
«Pà, che succede?» chiese Celine preoccupata
«Oggi ho visto veramente che aspetto hanno la morte e un demone.» disse lui tentando di calmarsi
«Non capisco, di cosa parli?» disse lei dubbiosa
«Will e Clarence tesoro...»
«Cosa?»
«Hanno qualcosa di strano »
Mentre questo dialogo si svolgeva loro due erano arrivati a destinazione, davanti avevano l'ufficio della WR, c'erano affari, e anche importanti, data l'impazienza di mister M.
«Che succede mister?» chiese Wilson
«Ti do 2 milioni di sterline per la tua spada Wilson »
«No mi dispiace»
«Capisco, allora, vedi, dovrò prenderla con la forza, shinigami ti chiamamo, che cazzata, ti faccio la pelle a occhi chiusi »
«Try and see mister M» Rispose lui prendendo la katana
"Miyasashi avrà una morte onorevole?" Si chiedeva Clarence conscio delle abilità del figlio, nemmeno il tempo di accendersi una sigaretta che il combattimento era gia finito con mister M disarmato e a terra ferito.
«Shinigami mi chiamó suo padre che mi fece la spada prima che lei, gli sparò, ti manderei all' inferno miyasashi, ma, non lo farò per rispetto per colui che mi rese morte» disse Wilson mentre andava via.
Il gendarme poi, in questo frangente prese da parte Celine per raccontare la storia, fin dove la conosceva lui, su Wilson e padre.
Céline, mi ritieni qualcuno che é, come dire abile nel combattimento?»
«Si, per prestazioni sportive e preparazione militare»
«Meraviglioso, Wilson e il padre, se io sono forte come un soldato sono una galassia.» disse suo padre guardandola
«Che intendi?»
«Loro sono, l'ultima persona che vorresti avere contro. Nessuno sa il loro passato però, stando al presente, soprattutto Wilson é uno dei più abili combattenti che ci siano se si parla di corpo a corpo, non ha un addestramento militare bensì, c'è l'ha nel sangue come il fiuto negli affari.»
<<Diavolo, suo padre però si salva dai»
«Lui pure peggio é esperto di balistica e tattica militare, c'era un detto da noi, per farti capire chi fosse lui, il detto recitava così: se hai dalla tua parte Mister C puoi distruggere pure l'olimpo armato di stuzzicadenti.»
«capisco» disse lei e mentre pronunciava questa parola ricevette un messaggio da Will.
"Domani colazione? Ci sono delle cose che devo dirti"
Si sarebbero visti il prima possibile per chiarire dei dubbi forse?
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Those Green Eyes
General FictionWilson, un ragazzo ricco e superbo, dopo una laurea ad Harvard ritorna in Francia dove rincontrarà una sua vecchia compagna di feste, questa volta però le cose andranno diversamente dall'ultima volta. Chissà se Wilson riuscirà a capire cos'è verame...