Capitolo 1

370 13 35
                                    

Il buio avvolgeva quel posto, come se fosse stato fatto proprio per loro. Nemmeno uno spiraglio di luce, in quel vincolo umido.

Era tarda notte.
Una figura ampia e slanciata, si accavallava su una minuta, sottile.
La sua schiena contro il muro, avvolta da una giacca viola che andava a stonare con i capelli tinti di verde.
I due si guardavano.

"Oh, Batsy, forse dovremo andare in un posto più comodo e appartato."
Le dita lunghe e bianche del clown si posarono sul viso coperto dalla maschera dell'altro uomo. Una leggera barba incolta era rimasta fuori dal travestimento. Solo le labbra erano scoperte.
Ma Joker sapeva di che colore fossero gli occhi dell'uomo che aveva davanti.
Un paio di occhi azzurri, scuri come le tenebre, ispezionarono il suo corpo. Era tentato di prenderlo e di portarlo via da lì. Voleva fare sesso con lui. La voglia era irrefrenabile eppure, aveva altro a cui pensare.
La mano di Joker venne fermata, da quella grande e guantata dell'eroe.

"Non stasera."
La sua voce era rauca, bassa.
Spostò la mano dal suo viso e fece un passo indietro. Osservò il clown dalla testa ai piedi. Se ne sarebbe pentito, sicuramente. Ma doveva dare la caccia ai criminali. Gotham non poteva essere scoperta, c'era solo lui a vigilarla.

L'altro fece un broncio. I tagli sulle guance di andarono a dilatare leggermente. Da essi non usciva sangue. Si era inferto quelle ferite tempi addietro ed erano rimaste di esse solo le cicatrici.
"Sei noioso."
Alzò le spalle e infilò le mani nelle tasche, voltando le spalle all'uomo pipistrello e dirigendosi verso l'uscita di quel vicolo cieco.

Batman lo guardò andarsene. Per lui non sarebbe stato un problema incontrarsi nuovamente con lui. Joker era il suo nemico più acerrimo ed era inevitabile per loro due incontrarsi anche solo per uno scontro.

Afferrò la pistola grapnel dalla cinghia in cui si trovavano tutta i suoi gadget, la puntò verso il palazzo che aveva di fronte e sparò: dalla canna, fuoriuscí un rampino che si artigliò al cornicione e con un altro pulsante si lasciò trascinare dalla corda.
Lui librò in aria, fino ad atterrare sul tetto del palazzo.
Guardò di fronte a sé: la città era ancora in movimento a quell'ora. Vedeva alcune luci, di case, accese. Il rumore delle auto per le strade. E lui era lì.
Nuovamente da solo.
A volte quella solitudine lo ammazzava, ma era un prezzo da pagare per chi avesse voluto salvare la città dai pericoli.

NERO LUSSURIA (Batjokes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora